Carissimi amici Transurfer,
vi scrivo in quanto mi par di capire che inspiegabilmente la comunità italiana è la più attiva al mondo (dopo quella russa ovviamente, ma non conoscendo la lingua…). Da diversi anni ormai seguo pazientemente e studio i libri di zeland (in totale, fra inglese e tedesco sono riuscito a leggerne 6, e ora arriva anche l’ultimo, tradotto per primo in italia. Fantastico. Ne mancano una manciata e poi siamo allineati). Dicevo, sono anni che studio pazientemente e diligentemente i volumi di Zeland che trovo fantastici. Sono rimasto letteralmente travolto dal numero di informazioni, nozioni, consigli, stili di vita che mi sembrano allo stesso tempo sfidanti ma ragionevoli e saggi. Paradossale ma è così. Vi scrivo in quanto, proprio in qualità di comunità attiva, mi piacerebbe chiedervi un parere per quanto riguarda alcuni argomenti su cui non sono d’accordo/che non ho capito/ o che rifiuto. Un mix tra queste cose. Quindi, premettendo che sono d’accordo su molti argomenti del TS (di cui sono grato a Zeland per la diffusione!!) ci sono dei punti che la mia anima, per dirla in termini di VZ, proprio non riesce a mandar giù! Forse perché l’esperienza mi dimostra il contrario o forse perché ho effettuato una lettura sbagliata dell’esperienza. Li enuncio brevemente e poi li spiego un pochino meglio:
1. il tema della rinuncia agli obiettivi/abbassare l’importanza
2. il tema del non aspettarsi nulla
3. il tema dello sforzo
4. Vivere secondo il proprio credo
5. La realtà è uno specchio
6. da ultimo (visto che è attuale) il tema del cibo, che già traspare da alcuni brani dell’ultimo libro in uscita
7. castaneda/vz
1. Per quanto riguarda il primo tema come cavolo è possibile che io voglia una cosa senza darle importanza. Capisco non esserne ossessionato, ma è impossibile che io non la desideri ardentemente. Capisco che tante volte otteniamo casualmente cose che non ci sono mai passate per la testa (e quindi, giustamente non le apprezziamo. Ci mancherebbe non le volevamo nemmeno! Come faccio ad apprezzarle). E ovviamente mi incacchio se non ottengo ciò che voglio. Perlomeno lotto con tutte le mie forze per ottenerlo. Inoltre nel 99% dei casi lo ottengo. Dunque dov’è il problema? Mi sembra proprio l’inverso: se si è fiacchi e smidollati non si ottiene nulla, se ci si dà da fare si ottiene (a meno che si dia la colpa alla crisi o si accusi il sistema). Io vengo dal niente, mi sono sempre fatto da solo, per tutta la vita, non sono rimasto un giorno solo senza lavoro. Sono caduto e mi sono rialzato senza mai lamentarmi e ho sempre ottenuto ciò che ARDENTEMENTE desideravo. Il mio credo è sempre stato ed è vivere senza rimpianti. Se una cosa per me non ha importanza che me ne frega che mi arriva più facilmente perché non ho sviluppato potenziali superflui. Preferisco svilupparli e superarli. Mi è impossibile volere una cosa in maniera zen. Mi sembra un controsenso. Ripeto, voglio ardentemente una cosa? Me la vado a prendere. Non con la forza bruta, non con lo sforzo ossessivo. Con eleganza e intelligenza. Ma me la vado a prendere e ci penso giorno e notte e non sono contento finchè non mi arriva. Non capisco questo principio del TS. Il tema dello sforzo si collega molto ad amore e odio. Io sono abituato ad amare con tutto il mio cuore e ad odiare altrettanto. Non ho mai capito il precetto cristiano di ama il tuo nemico così come non capisco la spiegazione (più logica devo dire) di VZ. Se uno mi frega è morto. Altro che perdono. Gliene faccio di tutti i colori. E sono soddisfazioni altro che sensi di colpa. In un paese dove ogni tre contratti la società fallisce, ti frega o ti lascia a casa cosa devi fare? Anche se sei bravo e fai i numeri? vai giù duro di avvocati e la spunti, quasi sempre. E come faccio a visualizzare il mio nemico che ottiene ciò che vuole e sta bene? Una volta ci ho provato e dopo due settimane mi hanno licenziato (prima volta nella mia vita). Boh. Principio e visione strana. Se uno ti fa del male ti difendi altro che visualizzare il suo benessere!!! Come minimo lo vuoi sottoterra!
2. Stessa cosa sul freiling: non riesco a fare cose per gli altri senza aspettarmi nulla. O meglio, se le faccio senza aspettarmi nulla è un conto, ma se ho bisogno di un tornaconto le faccio esattamente per quel motivo. Altrimenti che le faccio a fare? E se le faccio senza aspettarmi nulla per poi ottenere qualcosa mi sembra che la questione sia un po’ confusa…a dir poco. Inoltre: che palle tutta la vita a dare importanza agli altri, uno vorrebbe essere importante lui. Non mi risulta che chi ce l’abbia fatta nella vita (star, grandi uomini d’affari, pensatori, scrittori) abbiano dato importanza (traduzione leccare il c) agli altri. Si sono presi quello che volevano. O mi sbaglio? Inoltre non è vero che bisogna mettersi sempre dalla parte dei clienti. Steve jobs dice sempre che se avesse chiesto ai propri clienti cosa volevano avrebbe ricevuto la stessa risposta che ricevette henry ford (un cavallo più veloce). Ford ha inventato un’auto (che non è un cavallo più veloce…è un’altra cosa) e steve jobs ha inventato il futuro. E lo ha pure imposto con il mktg. Io tutto questo zen non ce lo vedo. Se uno si fissa che una cosa funziona e picchia duro magari non fa un successo mondiale ma qualcosina fa nel suo piccolo. Senza tanti cambi di prospettiva, mettersi dalla parte dei clienti ecc. Il medico decide per noi la cosa giusta, non si mette dalla nostra parte. E se è bravo io lo voglio così. Che ccavolo ne so se ho un malanno qual è la cura? Così il bravo consulente in ogni ambito. Non dico che impone la soluzione ma quasi. È lui l’esperto cacchio. Le poche volte che ho fatto cose per persone “a gratis” o senza aspettarmi nulla se ne sono approfittate. I clienti peggiori che ho avuto sono quelli che ho servito meglio. I migliori sono quelli che ho adesso. Li educo. Comando io. E funziona.
3. il tema dello sforzo. Come faccio a non sforzarmi di fare una cosa che amo e che desidero ardentemente. Ovvio che ci metto tutte le mie forze. Poi visualizzerò anche perché credo nel mondo sottile. Ma mi faccio il culo pure lì. Non capisco proprio il tema del fare senza sforzo. Fare divertendomi lo capisco. Ma lo sforzo/impegno c’è e rimane. Che brutto fare le cose senza impegno. Cioè le faccio alla cavolo e mi aspetto un risultato perché me ne frego. Boh non capisco. Se mi dite come funziona lavoro un millesimo di quanto lavoro ora
4. quello del credo è interessante. La mia domanda è: come faccio a vivere il mio credo stando attento alle forze equilibratrici, ai potenziali superflui, alle correnti, ai pendoli. Che casino. Il mio credo è: voglio tutto ciò che voglio e nel minor tempo possibile godendone al massimo. Regalo un miliardo di euro (che devo ancora guadagnare) a chi mi spiega come cavolo fare ad ottenerlo. Finora la risposta più saggia è: lavoro duro, altro che storie…
5. la realtà è uno specchio ma se io mi sveglio per una settimana/due sempre felice e aspettandomi il meglio e nel frattempo (mi è successo qualche anno fa) un cliente mi frega e mi deve un sacco di soldi, il mio padrone di casa mi carica delle spese assurde e varie altre sfighe, come minimo mi incazzo. Altro che coordinazione dell’intenzione. Faccio causa, li stramaledico e vinco. Anche il concetto che “se non ottengo quello che voglio vuol dire che è meglio così” mi sembra una c…a. Cioè se lo voglio lo voglio punto. Non sono un bambino di due anni, so ciò che voglio e perché. E se non lo ottengo mi incazzo, altro che coordinarmi. Lotto, lavoro e prima o poi lo ottengo. Le poche volte che ho mollato non è successo niente. La speranza è vana infatti. Anche questo principio dello specchio non funziona sempre. Le cose vanno come vuoi se le spingi per bene. E poi pure lì devi stare attento. E non rispondetemi che il mondo è così perché io ho questa credenza e quindi è uno specchio. È una tautologia e una scusa. Se il mondo fosse veramente uno specchio e io mi fissassi delle regole per tot mesi funzionerebbe. Non è così. Provato al 100%. Bisogna comunque picchiarci duro dentro nella realtà. Se non vado a correre e non vado in palestra il fisico non mi viene da sé. Posso visualizzare e posso pensare che il mondo sia carino con me e trovi una bella palestra ecc ecc ma il culo me lo devo fare comunque. O no?
6. sono d’accordo con la questione del fumo, alcol, e cibo animale, così come quello sintetico ecc. (a parte che è un casino, dove lo trovo il tempo per procacciarmi tutto il cibo che suggerisce VZ così come lo dice lui. E non ditemi di nuovo che è così perché lo specchio mi riflette che è così. È un casino e basta. Esiste una realtà soggettiva, secondo me). Sto facendo di tutto per aderire (non dite la parola “senza sforzo” che mi incavolo. È uno sforzo. È un impegno. Ho smesso di fumare da qualche mese e non è facile.)
Come prova contraria però vorrei dire, e ridicolizzatemi, come cavolo è possibile che c’è in giro gente piena di energia che ha fatto cose clamorose e magari pesano duecento chili, hanno vissuto una vita di vizi e stravizi, hanno vissuto fino in fondo e sono morti felici?
Questo punto lo riassumerei così: io capisco che facendo ts (salvo i dubbi che ho su alcuni punti) si ottengano tante cose. Ma mi rimane il cruccio che i rolling stones si fanno (tutt’ora) ormai da decine di anni, stanno benissimo, sono ancora una delle band più famose del mondo e, per quanto io non condivisa nulla delle loro vite, mi sembrano felici e mi pare che abbiano ottenuto tutto, o possano farlo). Questa cosa dello stile di vita salutare non mi va molto giù. Conosco tanti “puri” che mi sembrano dei pezzi di plastica e tanti “viziosi” che cavalcano l’onda, altrochè ts. E dunque? A chi ispirarsi? Solo un cruccio, non che io lo voglia fare. Così come questa ossessione della privacy altrimenti solleviamo potenziali superflui. Ma se io voglio diventare ricco e famoso che male c’è? Boh tante cose non le capisco, mi paiono dogmi o anche solo punti di vista. Tante altre le apprezzo al 100%. È vero che bisogna allontanarsi dai sensi di colpa, dalle ossessioni (tranne quelle buone, ovvero le magnifiche ossessioni) , così come è vero che bisogna amare senza possedere e/o controllare, altrimenti l’altro ci sfugge; così come è fantastico il senso di liberà dello spazio delle varianti. Altre cose sono confuse e/o non le condivido. Un’altra cosa è che il mio desiderio ardente è che tutti i volumi e gli scritti e i video di VZ fossero in italiano. Col cavolo, mi sono dovuto fare un c. a leggermeli in dodici lingue perché in italia non arrivavano mai. A momenti imparo il russo! Lo specchio è troppo lento per i miei gusti. Io sono più veloce
7. castaneda/vadim zeland. Allora, premesso che in un trip estivo mi sono letto di seguito tutti i libri magici di CC, ma checcavolo c’entra con il ts? Non capisco nemmeno la domanda di chi ha fatto la domanda! Non c’entra un cavolo. Non sono due facce della medaglia sono due cose opposte, per molti versi. Chiamiamo le cose con il loro nome invece di trovare ponti e collegamenti. Non c’entrano una beata fava. In castaneda si parla di universo cattivo, predatorio, cazzo c’è l’aquila che ci aspetta per divorarci!!! Poi ci sono i voladores, l’installazione aliena, ecc ecc cosa c’entra con il TS? Il mondo di castaneda è duro e violento, forte e per stomaci forti e con “palle d’acciaio” per dirla alla DON JUAN. Il mondo del TS no. Per me sono due filoni arricchenti e fantastici. Ma non vedo una minima connessione. Giuro, mi sono sforzato. Ok il corso energetico e altre cose. Ma milioni di filosofie le dicono. Ammazza che collegamento “sforzato”. Non c’entrano una fava, confermo e fidatevi. Questa non era una domanda ma una affermazione tra l’altro la mia vera domanda, che faccio a me stesso, a volte è: faccio alla castaneda o alla VZ. Vero dilemma. A volte gli insegnamenti sono proprio opposti. Inoltre castaneda è molto malinconico, VZ è più per la gioia dell’anima e la ragione che si frega le mani. Castaneda e Don JUAN menavano le mani nel loro universo. Molto bruschi e anche maneschi, altro che ZEN. Così come il NAGUAL JULIAN.
Un abbraccio a tutti!!! Spero non me ne vogliate per il linguaggio diretto (e un pochetto di sfogo visto che sono anni che applico e credetemi, ciò che dico viene dall’esperienza. E la mia vale quanto quella di VZ e vale quanto la vostra. Ognuno è arbitro della sua realtà. Solo che se dà consigli agli altri mi permetto di dire quali condivido e quali no. Di fondo c’è comunque la mia gratitudine immensa a VZ. Ha scritto delle cose bellissime. Altri che trasmettitore. E quanto ha scritto!!!).
Peace & Love a tutti!
Luca
PS ci sono tante altre cose che non capisco fino in fondo. È veramente vasto il mondo del ts. Se riesco le metto giù una di queste sere. Solo per accennare, un’altra cosa è la questione energetica. Allora, io carico le fontanelle al massimo e tutto viene più facilmente? Non devo più litigare, essere scaltro dialetticamente, conquistarmi le cose? Io fin’ora faccio le cose che facevo prima e ci sommo quelle di VZ che mi sembrano sensate. Quella delle fontane è una figata. Ma non è che mi metto davanti alle persone, apro i miei centri di energia e mi si buttano addosso dalla gioia. Altrimenti non avrei scritto queste cose. E fidatevi, non sono male, ho anche una famiglia molto bella. Ma cacchio, mi sembra che bisogna lottare tutti qui! Altro che saltare la coda e andare al bancone vuoto con il negoziante che ci aspetta a braccia aperte! Ma che dici Vadim
PS2 tanti che hanno vissuto secondo il proprio credo sono finiti male altri bene. Oggettivamente, non secondo loro. La cosa che il positivo è un punto di vista è una cavolata. Morire o marcire in prigione fa schifo, starsene a holliwood in una villa stralusso è una figata. OGGETTIVAMENTE. Capisco la risposta che uno può trovare il bene anche in prigione e uno può essere morto dentro a holliwood. Continuo a preferire la seconda cosa. Non è un clichè. La bella vita è bella. Ecco perché si chiama così Come superiamo questo paradosso del credo? Anche questo mi sembra strano.
PS3 prego iddio che tutti i miei timori non si realizzino. Cacchio se tutti i nostri timori si realizzassero sarebbe una catastrofe. Spero vivamente che non sia così.
PS3 non pregare e non chiedere ma semplicemente permettersi di avere. Non la bevo nemmeno questa. Se voglio una cosa prego e mi faccio il culo. Ora et Labora mi sembra più “common sense”. Come faccio a permettermi di avere una cosa? A far finta che sia come se l’avessi già? Sapete come si chiamano quelli che fanno finta? Paranoici e sono in istituti appositi. Vedono cose a furia di convincersi di cose. Se uno invece lavora sodo e un po’ visualizza anche va bene. Che ne dite? Occhio che qui si rischia anche la sanità mentale
LA COSA Più BELLA DI ZELAND: i falsi stereotipi. Questa è la cosa più bella di tutti i libri. Credere in qualcosa che si vuole e che è diverso dai modelli che ci offre il mondo costantemente e nche on ci soddisfano. E piegare la realtà al proprio volere. La realtà va piegata. Altro che chiedere gentilmente. E per piegarla bisogna fare come per gli specchi. Calore e forza. Ovvero: farsi il culo. Alla fine i buoni vincono sempre baci e abbracci a tutti
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Re: errata corrige
ciao lucaluca,lucaluca ha scritto:punto 6. intendevo dire "esiste una realtà oggettiva"
non comprendo dove inserire questo punto 6 !
Per una risposta alla tua (lunghissima) mail devi attendere un po ... me la stampo e la leggo con calma
buon RT
renato
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Re: domanda a tutti gli amici transurfer
Carissimo Renato,
grazie della risposta; l'errata corrige è al punto 6 riga 3. al posto di realtà soggettiva intendevo dire realtà oggettiva.
Lo so che è un post lungo, è il frutto di anni di studio dei libri di vz. ed è solo l'inizio. probabilmente ho altri papiri di domande e considerazioni. devo dire che il ts è una delle letture più interessanti che mi siano mai capitate e ne ho lette di cose...
a presto!
grazie della risposta; l'errata corrige è al punto 6 riga 3. al posto di realtà soggettiva intendevo dire realtà oggettiva.
Lo so che è un post lungo, è il frutto di anni di studio dei libri di vz. ed è solo l'inizio. probabilmente ho altri papiri di domande e considerazioni. devo dire che il ts è una delle letture più interessanti che mi siano mai capitate e ne ho lette di cose...
a presto!
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Re: DOMANDA A TUTTI GLI AMICI TRANSURFER
è molto strano, sopratutto perchè affermi di aver letto tutti i libri di zeland.
ora non ricordo in che libro (forse nel primo: lo spazio delle varianti) vadim spiega che non bisogna lottare contro il mondo, o alla fine ci prenderemo una bella botta nel naso.
da ciò che mi sembra di aver capito nel tuo post, tu più che un transurfer sei un "lottatore", un grande lottatore che per la maggior parte delle volte ottiene quello che vuole. ma vadim insegna ad ottene ciò che desideriamo con facilità e senza grossi dispendi di energia, ed è qua che risiede la vera originalità di percepire il mondo e di interagire con esso.
questo è quello che io ho percepito.
ora non ricordo in che libro (forse nel primo: lo spazio delle varianti) vadim spiega che non bisogna lottare contro il mondo, o alla fine ci prenderemo una bella botta nel naso.
da ciò che mi sembra di aver capito nel tuo post, tu più che un transurfer sei un "lottatore", un grande lottatore che per la maggior parte delle volte ottiene quello che vuole. ma vadim insegna ad ottene ciò che desideriamo con facilità e senza grossi dispendi di energia, ed è qua che risiede la vera originalità di percepire il mondo e di interagire con esso.
questo è quello che io ho percepito.
- renato
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Re: DOMANDA A TUTTI GLI AMICI TRANSURFER
Ciao lucaluca,
per quanto concerne il punto 7, in questo forum ci siamo dati la regola di trattare solo del RT e quindi non lo prendiamo in considerazione.
Gli altri punti li prendo insieme esprimendo solo alcuni momenti di riflessione
Tieni conto che in nessun momento esprimo giudizi di sorta su nessuno.
Uso spesso, con me stesso, elementi di contrasto per ricavarne intuizioni che altrimenti sarebbero impossibili.
Mi auguro che questo possa accadere anche per te
Domanda: non credi che se davvero esistesse un metodo/sistema/tecnica/processo che permettesse ad ogni essere umano restando esattamente quello che crede di essere di ottenere tutto ciò che vuole questo non sarebbe già diventato prassi comune per l'uomo dopo qualche millenio di sperimentazioni varie ?
Sei consapevole che la “realtà” nella quale sei convinto di vivere è solo una delle infinite possibili varianti ? .. che la rendi tu reale proprio con gli sforzi che fai per cercare di “ottenere”, per i forti desideri che esprimi, per tutti i giudizi, desideri e paure ai quali sei attaccato ?
In RT ci si può esprimere in uno spazio molto rarefatto e sottile ove tu non sei più sbatacchiato da quanto accade nella “realtà” (alla quale continuamente il personaggio che credi di essere reagisce), ma diventi consapevole di un flusso degli avvenimenti che .. dipendono dal flusso della tua consapevolezza “intima” .. è un non-luogo del “tutto è possibile” anche (e sopratutto) il perdere l'identificazione con i personaggi che hai imparato a “indossare” nelle relazioni con gli altri (e con te stesso) e che sono la radice di ciò che sperimenti chiamandola realtà. E' qui che nasce lo specchio ..
Quando Vadim sottolinea il fattore importanza, rinuncia, ecc. lo fa con un unico scopo: quando tu desideri ardentemente qualcosa contemporaneamente esprimi fortemente il senso che ti manca, che non ce l'hai ! .. con la forte probabilità che questo continui a manifestarsi nella tua variante
Quando agisci, aspettandoti un risultato o di ricevere qualcosa in cambio, esprimi solo un tuo condizionamento (è parte del condizionamento delle nostre società “civili”) .. vuoi “il premio” perchè sei stato “bravo” ? Non ti accorgi che restando attento ad attendere/scorgere il risultato immaginato/atteso sei teso ? .. che probabilmente non sei in grado di cogliere, attorno a te, tutti quei segnali che ti potrebbero davvero far scivolare in un'altra variante ?
Quando esprimi l'idea di “piegare la realtà al proprio volere” esprimi solo il tuo desiderio di controllo (che vorrebbe solo coprire il senso di paura per l'ignoto .. per il futuro). Davvero ogni volta che hai voluto piegare la realtà questa si è piegata al tuo volere ? Anche quando ci hai picchiato dentro duro ? Non ti sei accorto che picchiavi in immagini riflesse in uno specchio e che il proiettore era nella tua intimità ?
Vadim esprime tanti suoi “pensieri” da uno stato particolare di coscienza .., (del mondo e di se stesso nel mondo), che non possono essere “capiti” speculandoci sopra intellettualmente. RT indica un percorso di rivoluzione nella e della coscienza del transurfer: le parole danno solo delle indicazioni generali, ma chi si ferma solo ad esse resta appeso e nel suo mondo cambia pochissimo o nulla. Dopo un po rinuncia a seguire questa “tecnica” per cercarne una nuova, più moderna, più avanzata, più vicina al proprio temperamento
Non è semplice comprendere realmente l'idea di specchio (dovremmo uscire da tanti condizionamenti mentali), e allora si dice che “questo principio non funziona sempre” .. mentre invece è la radice del RT
Se continuiamo a leggere i libri di Vadim mantenendo lo stesso atteggiamento interiore (del quale magari non siamo consapevoli) continueremo a ricevere gli stessi messaggi e nel tempo saremo sempre più convinti che quello che abbiamo capito è il RT di Vadim Zeland, quando in realtà non abbiamo fatto che confermare i nostri pregiudizi ed il nostro condizionamento.
Buon RT
renato
per quanto concerne il punto 7, in questo forum ci siamo dati la regola di trattare solo del RT e quindi non lo prendiamo in considerazione.
Gli altri punti li prendo insieme esprimendo solo alcuni momenti di riflessione
Tieni conto che in nessun momento esprimo giudizi di sorta su nessuno.
Uso spesso, con me stesso, elementi di contrasto per ricavarne intuizioni che altrimenti sarebbero impossibili.
Mi auguro che questo possa accadere anche per te
Domanda: non credi che se davvero esistesse un metodo/sistema/tecnica/processo che permettesse ad ogni essere umano restando esattamente quello che crede di essere di ottenere tutto ciò che vuole questo non sarebbe già diventato prassi comune per l'uomo dopo qualche millenio di sperimentazioni varie ?
Sei consapevole che la “realtà” nella quale sei convinto di vivere è solo una delle infinite possibili varianti ? .. che la rendi tu reale proprio con gli sforzi che fai per cercare di “ottenere”, per i forti desideri che esprimi, per tutti i giudizi, desideri e paure ai quali sei attaccato ?
In RT ci si può esprimere in uno spazio molto rarefatto e sottile ove tu non sei più sbatacchiato da quanto accade nella “realtà” (alla quale continuamente il personaggio che credi di essere reagisce), ma diventi consapevole di un flusso degli avvenimenti che .. dipendono dal flusso della tua consapevolezza “intima” .. è un non-luogo del “tutto è possibile” anche (e sopratutto) il perdere l'identificazione con i personaggi che hai imparato a “indossare” nelle relazioni con gli altri (e con te stesso) e che sono la radice di ciò che sperimenti chiamandola realtà. E' qui che nasce lo specchio ..
Quando Vadim sottolinea il fattore importanza, rinuncia, ecc. lo fa con un unico scopo: quando tu desideri ardentemente qualcosa contemporaneamente esprimi fortemente il senso che ti manca, che non ce l'hai ! .. con la forte probabilità che questo continui a manifestarsi nella tua variante
Quando agisci, aspettandoti un risultato o di ricevere qualcosa in cambio, esprimi solo un tuo condizionamento (è parte del condizionamento delle nostre società “civili”) .. vuoi “il premio” perchè sei stato “bravo” ? Non ti accorgi che restando attento ad attendere/scorgere il risultato immaginato/atteso sei teso ? .. che probabilmente non sei in grado di cogliere, attorno a te, tutti quei segnali che ti potrebbero davvero far scivolare in un'altra variante ?
Quando esprimi l'idea di “piegare la realtà al proprio volere” esprimi solo il tuo desiderio di controllo (che vorrebbe solo coprire il senso di paura per l'ignoto .. per il futuro). Davvero ogni volta che hai voluto piegare la realtà questa si è piegata al tuo volere ? Anche quando ci hai picchiato dentro duro ? Non ti sei accorto che picchiavi in immagini riflesse in uno specchio e che il proiettore era nella tua intimità ?
Vadim esprime tanti suoi “pensieri” da uno stato particolare di coscienza .., (del mondo e di se stesso nel mondo), che non possono essere “capiti” speculandoci sopra intellettualmente. RT indica un percorso di rivoluzione nella e della coscienza del transurfer: le parole danno solo delle indicazioni generali, ma chi si ferma solo ad esse resta appeso e nel suo mondo cambia pochissimo o nulla. Dopo un po rinuncia a seguire questa “tecnica” per cercarne una nuova, più moderna, più avanzata, più vicina al proprio temperamento
Non è semplice comprendere realmente l'idea di specchio (dovremmo uscire da tanti condizionamenti mentali), e allora si dice che “questo principio non funziona sempre” .. mentre invece è la radice del RT
Se continuiamo a leggere i libri di Vadim mantenendo lo stesso atteggiamento interiore (del quale magari non siamo consapevoli) continueremo a ricevere gli stessi messaggi e nel tempo saremo sempre più convinti che quello che abbiamo capito è il RT di Vadim Zeland, quando in realtà non abbiamo fatto che confermare i nostri pregiudizi ed il nostro condizionamento.
Buon RT
renato
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Re: DOMANDA A TUTTI GLI AMICI TRANSURFER
REALIFE, grazie del tempo che mi hai dedicato. non è strano altrimenti non avrei fatto la domanda E Non "affermo di aver letto tutti i libri di zeland" ho letto tutti i libri di vz che sono riuscito a recuperare e con grande passione. Non sono proprio semplici da capire, ma le cose che ho capito le ho sperimentate in prima persona e funzionano. Altre no, o forse sono io che le ho applicate male. Ho espresso con totale franchezza le cose che non ho capito e su cui non sono d'accordo (per esperienza). Mi piace quello che dici di vz ed è il motivo che mi ha spinto ad intraprendere tale filone. Purtroppo a mollare la presa tante volte ci ho perso. E ci ho creduto sul serio (quindi ho cambiato il mio atteggiamento, dal profondo).REALIFE ha scritto:è molto strano, sopratutto perchè affermi di aver letto tutti i libri di zeland.
ora non ricordo in che libro (forse nel primo: lo spazio delle varianti) vadim spiega che non bisogna lottare contro il mondo, o alla fine ci prenderemo una bella botta nel naso.
da ciò che mi sembra di aver capito nel tuo post, tu più che un transurfer sei un "lottatore", un grande lottatore che per la maggior parte delle volte ottiene quello che vuole. ma vadim insegna ad ottene ciò che desideriamo con facilità e senza grossi dispendi di energia, ed è qua che risiede la vera originalità di percepire il mondo e di interagire con esso.
questo è quello che io ho percepito.
a presto!
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Re: DOMANDA A TUTTI GLI AMICI TRANSURFER
OKrenato ha scritto:Ciao lucaluca,
per quanto concerne il punto 7, in questo forum ci siamo dati la regola di trattare solo del RT e quindi non lo prendiamo in considerazione.
OK GRAZIErenato ha scritto: Gli altri punti li prendo insieme esprimendo solo alcuni momenti di riflessione
Tieni conto che in nessun momento esprimo giudizi di sorta su nessuno.
Uso spesso, con me stesso, elementi di contrasto per ricavarne intuizioni che altrimenti sarebbero impossibili.
Mi auguro che questo possa accadere anche per te
NO NON CREDO. SE IL MONDO è UNO SPECCHIO UNO DEVE AVERE IL CORAGGIO E L'ONESTA' INTELLETTUALE DI AFFERMARE CHE SI PUò SCEGLIERE IL RIFLESSO CHE VUOLE E NEL MIO RIFLESSO IL MONDO DEVE GIRARE COME VOGLIO IO (IL MIO STRATO, PER INTENDERCI. IL RESTO NON MI INTERESSA, GUERRE ECC.)renato ha scritto: Domanda: non credi che se davvero esistesse un metodo/sistema/tecnica/processo che permettesse ad ogni essere umano restando esattamente quello che crede di essere di ottenere tutto ciò che vuole questo non sarebbe già diventato prassi comune per l'uomo dopo qualche millenio di sperimentazioni varie ?
Sì. PROPRIO PERCHè NE SONO CONSAPEVOLE VORREI TROVARE IL MODO PER SCEGLIERE LA MIA VARIANTE IDEALE.renato ha scritto: Sei consapevole che la “realtà” nella quale sei convinto di vivere è solo una delle infinite possibili varianti ? .. che la rendi tu reale proprio con gli sforzi che fai per cercare di “ottenere”, per i forti desideri che esprimi, per tutti i giudizi, desideri e paure ai quali sei attaccato ?
Sì MA DA TUTTO QUESTO IO VOGLIO ARRIVARE A PARARE DOVE VOGLIO IO. CIOè OBIETTIVI E DESIDERI REALIZZATI.renato ha scritto: In RT ci si può esprimere in uno spazio molto rarefatto e sottile ove tu non sei più sbatacchiato da quanto accade nella “realtà” (alla quale continuamente il personaggio che credi di essere reagisce), ma diventi consapevole di un flusso degli avvenimenti che .. dipendono dal flusso della tua consapevolezza “intima” .. è un non-luogo del “tutto è possibile” anche (e sopratutto) il perdere l'identificazione con i personaggi che hai imparato a “indossare” nelle relazioni con gli altri (e con te stesso) e che sono la radice di ciò che sperimenti chiamandola realtà. E' qui che nasce lo specchio ..
MAI SUCCESSA QUESTA COSA. VOGLIO UNA COSA A ME LA SCELTA: 1. LA VOGLIO E BASTA (NON ACCADE) 2. CI LAVORO PER UN CERTO TEMPO (ACCADE). NON PARLO DI DIVENTARE PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI MA DI OBIETTIVI QUOTIDIANI (FARSI IL FISICO, CORRERE UNA MARATONA, FARE CARRIERA, ECC ECC). GIURO SONO ONESTO ALTRIMENTI NON SAREI QUI A SCRIVERE.renato ha scritto: Quando Vadim sottolinea il fattore importanza, rinuncia, ecc. lo fa con un unico scopo: quando tu desideri ardentemente qualcosa contemporaneamente esprimi fortemente il senso che ti manca, che non ce l'hai ! .. con la forte probabilità che questo continui a manifestarsi nella tua variante
QUESTO è INTERESSANTErenato ha scritto: Quando agisci, aspettandoti un risultato o di ricevere qualcosa in cambio, esprimi solo un tuo condizionamento (è parte del condizionamento delle nostre società “civili”) .. vuoi “il premio” perchè sei stato “bravo” ? Non ti accorgi che restando attento ad attendere/scorgere il risultato immaginato/atteso sei teso ? .. che probabilmente non sei in grado di cogliere, attorno a te, tutti quei segnali che ti potrebbero davvero far scivolare in un'altra variante ?
NO. NON HO PAURA DELL'IGNOTO. HO PAURA DEL MEDIOCRE E DELLA MEDIOCRITà (MIA, STO PARLANDO SEMPRE DI ME. VOGLIO ESPRIMERE I MIEI DESIDERI. NON GIUDICO GLI ALTRI. GLI ALTRI POSSONO FARE CIò CHE VOGLIONO)renato ha scritto: Quando esprimi l'idea di “piegare la realtà al proprio volere” esprimi solo il tuo desiderio di controllo (che vorrebbe solo coprire il senso di paura per l'ignoto .. per il futuro). Davvero ogni volta che hai voluto piegare la realtà questa si è piegata al tuo volere ? Anche quando ci hai picchiato dentro duro ? Non ti sei accorto che picchiavi in immagini riflesse in uno specchio e che il proiettore era nella tua intimità ?
SONO D'ACCORDO CON L'OBIETTIVO DELLA TECNICA. IO VOGLIO LE STESSE COSE CHE DICE ZELAND: SCIVOLARE INVECE CHE LOTTARE. SONO SCETTICO (PERCHè HO PROVATO) SU ALCUNI PUNTI. MA SOSTANZIALMENTE PIù CHE SCETTICO MI DISPIACE. ANCHE IO VORREI LOTTARE LA METà DEL TEMPO (MICA SONO SCEMO CHE MI DIVERTO . LA MIA TESI è CHE NON è COSì. COME FAI AD ARRIVARE STANDO FERMO E CONVINCENDOTI? MUOVI LE GAMBE E ARRIVIrenato ha scritto: Vadim esprime tanti suoi “pensieri” da uno stato particolare di coscienza .., (del mondo e di se stesso nel mondo), che non possono essere “capiti” speculandoci sopra intellettualmente. RT indica un percorso di rivoluzione nella e della coscienza del transurfer: le parole danno solo delle indicazioni generali, ma chi si ferma solo ad esse resta appeso e nel suo mondo cambia pochissimo o nulla. Dopo un po rinuncia a seguire questa “tecnica” per cercarne una nuova, più moderna, più avanzata, più vicina al proprio temperamento
FORSErenato ha scritto: Non è semplice comprendere realmente l'idea di specchio (dovremmo uscire da tanti condizionamenti mentali), e allora si dice che “questo principio non funziona sempre” .. mentre invece è la radice del RT
PROBABILMENTErenato ha scritto: Se continuiamo a leggere i libri di Vadim mantenendo lo stesso atteggiamento interiore (del quale magari non siamo consapevoli) continueremo a ricevere gli stessi messaggi e nel tempo saremo sempre più convinti che quello che abbiamo capito è il RT di Vadim Zeland, quando in realtà non abbiamo fatto che confermare i nostri pregiudizi ed il nostro condizionamento.
GRAZIE MILLE RENATO. Apprezzo sempre questi spunti e contributi. Nulla è scontato in questo universo e vi sono grato del vostro prezioso contributo. soprattutto complimenti al forum e alle persone che lo animano spero di poter proseguire con tutti voi la conversazione. ciao!renato ha scritto:Buon RT
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Re: domanda a tutti gli amici transurfer
Quello che ha scritto Luca è molto interessante e non nascondo che nei periodi di maggiore sconforto e amarezza mi sono più volte ritrovato a riflettere su quelle convinzioni che il nostro amico ha descritto così bene. Ma come già detto, questi ragionamento scaturivano da momenti di torpore. A mente fredda le conclusioni sono ben diverse e proverò a sintetizzarle brevemente. Secondo la mia comprensione delle leggi universali, esiste un solo e unico punto attorno al quale ruota tutto ciò che è, ed è espresso da questa legge: la realtà è come immagini che sia. Luca in più occasioni ci dice che secondo lui è sensato lavorare duramente per ottenere qualcosa; infatti nella sua vita quelle cose che ha ottenuto le ha realizzate con il sudore. Secondo questa legge, se Luca pensa che per raggiungere un obiettivo occorra lottare, Luca non potrà fare altro che lottare. Viceversa, ho conosciuto persone che senza particolari sforzi hanno raggiunto quasi tutti i propri obiettivi. Buddha lo insegnava in pochissime parole: "noi siamo ciò che pensiamo". Il segreto a mio avviso è tutto qui. Sembra banale, ma non lo è affatto perchè il rischio di autoingannarsi è elevatissimo. L'atteggiamento verso la realtà deve essere autentico, non possiamo fingere con noi stessi un ottimismo che non abbiamo. Si tratta di un lavoro interiore non certo semplice finalizzato al raggiungimento di uno stato d'animo sereno e quieto. Un compito tutt'altro che facile, perchè occorre fare leva sull'ostacolo più duro da superare per ogni essere umano: il proprio attaccamento. Qualsiasi attaccamento è fonte di dolore. L'attaccamento è il nostro vero nemico. Liberarsi da esso significa rinascere a una nuova vita e, guarda caso, cominciare ad ottenere non ciò che desideriamo ma ciò di cui abbiamo bisogno. Desiderare ardentemente significa esprimere una mancanza e, di fatto, concretizzare nella realtà proprio quest'ultima. L'attaccamento al successo conduce inevitabilmente all'insuccesso. Non è libertà, ma schiavitù. Pertanto, caro Luca, quello che posso consigliarti è di lavorare con impegno per immaginare un'altra visione della tua esistenza. Prova a immaginare che tutto quanto stia accadendo non sia altro che il prodotto della tua mente, un film i cui protagonisti sono le tue paure e le tue convinzioni limitanti. Ogni giorno, prova a cancellare questi fastidiosi attori, uno per uno. Fai una bella pulizia dentro di te, impara a non dare importanza a cosa ti dice "il buon senso". Spesso il buon senso è l'insegnamento (sbagliato) che abbiamo appreso quando eravamo bambini da persone che volevano insegnarci come andava il mondo. Il compito più elevato è tornare ad essere ciò che eri in origine.
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Re: domanda a tutti gli amici transurfer
Concordo con Bardamu.
E confermo sul buon senso. Il buon senso ha a che fare molto con i costumi di una civiltà, con le sane abitudini, con l'esperienza, con "si è sempre fatto così". E' la parola d'ordine dei conservatori, del fare il minimo cambiamento necessario per continuare a vivere con tranquillità, serenità, e sicurezza. E' matrix!
E confermo sul buon senso. Il buon senso ha a che fare molto con i costumi di una civiltà, con le sane abitudini, con l'esperienza, con "si è sempre fatto così". E' la parola d'ordine dei conservatori, del fare il minimo cambiamento necessario per continuare a vivere con tranquillità, serenità, e sicurezza. E' matrix!
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