Ci sono molte affermazioni e quesiti che lasciano perplessi e confusi perché carenti di precisazioni che possano permettere di fissare i concetti, che sono necessari fino a quando occorre fare uso della mente.
Siamo un vuoto assoluto con infinite potenzialità.
Questo è assolutamente vero, ma siamo coperti da tanto ciarpame che non permette di esprimere pienamente ciò che si è.
Spesso a malapena riusciamo ad essere degli umani un po' decenti, ed essere umano è un gradino che sta molto molto in basso in una scala da infinito a nullità, molto più vicino a nullità che a infinito. Quindi dire, ok, tu sei onnipotente, che è una verità perché al di là di tutto lo siamo, non produce alcun cambiamento nell'individuo se non quello di venire a sapere che forse un giorno potrà manifestare tale potenzialità.
Finché ci manifestiamo nel tempo e nello spazio, l'uso di coordinate è necessario in quanto sono punti di riferimento per poter afferrare concetti fino a quando non ci si è liberati, gradualmente e lavorando, del ciarpame che copre il nostro splendore.
Tutto quanto esiste è un'illusione, ma fino a quando non si è fuori da questo universo illusorio occorre usare questi mezzi illusori per uscirne, anche se in realtà dentro e fuori sono anch'essi illusioni, come il lap top, altra illusione che usiamo per comunicare.
Pretendere che uno cerchi di agire come "vuoto" senza riferimenti è destabilizzante.
Quindi la cosa migliore da fare è mettere in pratica passo passo il transurfing senza continuare a dirsi non vedo nulla.
Leggendo molti post, emerge molta pretenziosa superficialità di conoscenza, a cui manca un' effettiva esperienza che possa convalidare come propria conoscenza efficace quelle che altrimenti rimangono semplici elucubrazioni mentali.
E come costruire un veliero in scatola di montaggio, non è necessario chiedersi perché un pezzo va lì.
Va lì perché nel manuale per la costruzione c'è scritto che va lì e chi lo ha scritto sa che se tutti i pezzi vengono messi by the book, alla fine si avrà un veliero.
L'alternativa è discutere sul perché quel pezzo va lì e mai metterlo lì. Oppure chiedersi se chi ha scritto il manuale sapeva cosa stesse facendo quando lo ha scritto.
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Ci sono utenti sedicenti "coach" del Transurfing che si iscrivono solo per promuovere il proprio sito inerente a tale qualifica, senza poi partecipare attivamente al forum. Alcuni affermano di essere stati autorizzati da Vadim Zeland. Premesso che Vadim Zeland non ha addestrato personalmente nessuno, eventuali dichiarazioni verbali di autorizzazione all'insegnamento del "metodo Transurfing" fatte dallo stesso non sono supportate da questo forum. Chi non compare nel sito ufficiale zelands.com e volesse confermare l'ufficialità di quanto dichiara può inviare in allegato dal modulo dei "Contatti" copia di una dichiarazione scritta firmata da Vadim Zeland. Diversamente, considerando anche che tali utenti non partecipano attivamente al forum saranno considerati "spammer".
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- luciano
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Re: Consapevolezza
Ciao Luciano. Sì, sono d'accordo con te sul fatto che spesso è facile cadere in un atteggiamento superbo senze avere la conoscenza necessaria per poterselo permettere. Forse è anche vero che ad ognuno di noi piace ascoltarsi e rimirarsi nello specchio dell'autocompiacimento (ma quanto sono bravo/a, ma come parlo bene, ma quanto sono affascinante!) dimenticando che lo scopo di questo scambio di esperienze prescinde dallo sciorinamento delle proprie capacità dialettiche ed ha lo scopo di mettersi al servizio, facendo partecipi gli altri di quello che è il proprio vissuto.
Ma siamo umani...e quindi imperfetti.
Credo però che accettare che un qualsiasi estraneo, per quanto accattivante come Zeland, possa smontare e rimontare i pezzi del nostro io senza una certa forma di resistenza da parte nostra non sia proponibile. Per quanto interessanti possano essere le argomentazioni, nessuno di noi si lascia "fare a pezzi" così facilmente. E credo che anche lo stesso Zeland ne sia consapevole. E dico "fare a pezzi" con cognizione di causa, perchè accettare in toto una filosofia rivoluzionaria come quella del Transurfing significa davvero smembrarsi in mille pezzi e ricostruirsi da capo come quando da bambini giocavamo con i mattoncini Lego...
Quindi, ci vuole pazienza, indulgenza con se stessi. Esperienza.
Zeland dice: "Ricordatevi di ricordare."
Già questo piccolo passo, se applicato, rivoluziona la vita.
Un saluto Anna
Ma siamo umani...e quindi imperfetti.
Credo però che accettare che un qualsiasi estraneo, per quanto accattivante come Zeland, possa smontare e rimontare i pezzi del nostro io senza una certa forma di resistenza da parte nostra non sia proponibile. Per quanto interessanti possano essere le argomentazioni, nessuno di noi si lascia "fare a pezzi" così facilmente. E credo che anche lo stesso Zeland ne sia consapevole. E dico "fare a pezzi" con cognizione di causa, perchè accettare in toto una filosofia rivoluzionaria come quella del Transurfing significa davvero smembrarsi in mille pezzi e ricostruirsi da capo come quando da bambini giocavamo con i mattoncini Lego...
Quindi, ci vuole pazienza, indulgenza con se stessi. Esperienza.
Zeland dice: "Ricordatevi di ricordare."
Già questo piccolo passo, se applicato, rivoluziona la vita.
Un saluto Anna
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Re: Consapevolezza
Ciao Anna
forse l'unica condizione nella quale si arriva ad accettare di essere "fatti a pezzi" , è quando non si ha più nulla da perdere , niente da difendere
quando la propria vita appare una sorta di deserto esistenziale , ma anche a quel punto è difficile non aggrapparsi a qualche residua speranza nel gioco delle illusioni . . Probabilmente solo la completa presa di coscienza della nostra condizione di "esseri mortali" ci può aiutare a ritrovare il coraggio della libertà
dovremmo forse riuscire a trasformare la consapevolezza della morte fisica da , un pensiero da evitare o esorcizzare , a una sorta di alleata , di amica , che ci accompagna ad un passo di distanza per ricordarci quanto sia importante ogni singolo istante di questa nostra esperienza . . . .
ma sembra un concetto così difficile da digerire alla luce dell'educazione e dei condizionamenti che abbiamo accumulato
eppure ho sempre più la sensazione che sia l'unica strada per ritrovare il "coraggio" di affrontare un cambiamento autentico
Buon surfing a tutti
Nexussix
forse l'unica condizione nella quale si arriva ad accettare di essere "fatti a pezzi" , è quando non si ha più nulla da perdere , niente da difendere
quando la propria vita appare una sorta di deserto esistenziale , ma anche a quel punto è difficile non aggrapparsi a qualche residua speranza nel gioco delle illusioni . . Probabilmente solo la completa presa di coscienza della nostra condizione di "esseri mortali" ci può aiutare a ritrovare il coraggio della libertà
dovremmo forse riuscire a trasformare la consapevolezza della morte fisica da , un pensiero da evitare o esorcizzare , a una sorta di alleata , di amica , che ci accompagna ad un passo di distanza per ricordarci quanto sia importante ogni singolo istante di questa nostra esperienza . . . .
ma sembra un concetto così difficile da digerire alla luce dell'educazione e dei condizionamenti che abbiamo accumulato
eppure ho sempre più la sensazione che sia l'unica strada per ritrovare il "coraggio" di affrontare un cambiamento autentico
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Once upon a time . . . . a man who lost his soul . . .
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Re: Consapevolezza
Ciò che viene fatta a pezzi è la "nostra" personalità, noi non possiamo essere fatti a pezzi. Siamo un intero indivisibile.anna69 ha scritto:per quanto accattivante come Zeland, possa smontare e rimontare i pezzi del nostro io senza una certa forma di resistenza da parte nostra non sia proponibile. Per quanto interessanti possano essere le argomentazioni, nessuno di noi si lascia "fare a pezzi" così facilmente
La personalità non è altro che un assemblaggio di immagini e concetti, non fa alcun male quando viene fatta a pezzi, anzi è un involucro in meno che lascia uscire un po' più di noi stessi.
C'è solo un momento in cui esisti e quel momento è il tempo presente.
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Re: Consapevolezza
Vero. Ma quanto siamo capaci di operare questa distinzione?
Una mattina, nel momento del dormiveglia, mi sono accorta che mi stavo "osservando da fuori". Vedevo che dormivo, che avevo dei pensieri, ma io che ero "fuori" osservavo tutto questo con curiosità, come può fare un bambino. E non avevo nessun tipo di giudizio.
Mi ricordo spesso di questa preziosa intuizione quando mi sorprendo a dare troppa importanza alle cose, a identificarmi con i pensieri, con i desideri, a credere che "o ottengo questa cosa, oppure la mia vita non avrà nessun significato". Questo però non mi rende tanto brava da riuscirci sempre, anzi. Magari fossi così in gamba.
Però quest'esperienza è una buona ancora. Per questo credo che ok la teoria, ma poi ci vuole l'esperienza personale. Tutta la vita ci adoperiamo per avere un'identità precisa, perchè la società ci condiziona ad essere "identificabili". Non è quindi per niente facile percepirsi diversamente da quello che quotidianamente ribadiamo a noi stessi.
O almeno, questo è il mio punto di vista.
Un saluto a Nexussix.
Anna
Una mattina, nel momento del dormiveglia, mi sono accorta che mi stavo "osservando da fuori". Vedevo che dormivo, che avevo dei pensieri, ma io che ero "fuori" osservavo tutto questo con curiosità, come può fare un bambino. E non avevo nessun tipo di giudizio.
Mi ricordo spesso di questa preziosa intuizione quando mi sorprendo a dare troppa importanza alle cose, a identificarmi con i pensieri, con i desideri, a credere che "o ottengo questa cosa, oppure la mia vita non avrà nessun significato". Questo però non mi rende tanto brava da riuscirci sempre, anzi. Magari fossi così in gamba.
Però quest'esperienza è una buona ancora. Per questo credo che ok la teoria, ma poi ci vuole l'esperienza personale. Tutta la vita ci adoperiamo per avere un'identità precisa, perchè la società ci condiziona ad essere "identificabili". Non è quindi per niente facile percepirsi diversamente da quello che quotidianamente ribadiamo a noi stessi.
O almeno, questo è il mio punto di vista.
Un saluto a Nexussix.
Anna
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Re: Consapevolezza
Io non sono d'accordo.
Personalmente monterò il veliero e metterò i pezzi seguendo il manuale,
ma mentre lo faccio ,voglio capire perchè metto quel pezzo li,cosa significa
e che funzione abbia quel pezzo,non mi basta sapere che avrò il veliero alla
fine,mi piace che possa godere della meraviglia di costruirlo in ogni istante
perchè sò che avrò un veliero e sò cosa faccio.
avvenga,che maagri non sia più così cieco da non vedere "la chiave in superficie",
non sò chi sono,non mi sento identificabile in niente,mi cerco.
Tutto questo fa pensare che i concetti,in realtà non spiegano un bel niente...
tengo a precisare che non voglio fare provocazioni di sorta,semplicemente scavo
in cerca di qualsiasi cosa si possa avvicinare alla verità,per cui se ho dato modo di
irritare qualcuno,vi prego di scusarmi non è voluto.
Personalmente monterò il veliero e metterò i pezzi seguendo il manuale,
ma mentre lo faccio ,voglio capire perchè metto quel pezzo li,cosa significa
e che funzione abbia quel pezzo,non mi basta sapere che avrò il veliero alla
fine,mi piace che possa godere della meraviglia di costruirlo in ogni istante
perchè sò che avrò un veliero e sò cosa faccio.
Chiedo proprio per questa ragione,per integrare il tutto,per completare.emerge molta pretenziosa superficialità di conoscenza, a cui manca un' effettiva esperienza che possa convalidare come propria conoscenza efficace quelle che altrimenti rimangono semplici elucubrazioni mentali.
Infatti applico,o almeno ci provo,cerco di sentire e aspetto che prima o poi qualcosaQuindi la cosa migliore da fare è mettere in pratica passo passo il transurfing senza continuare a dirsi non vedo nulla.
avvenga,che maagri non sia più così cieco da non vedere "la chiave in superficie",
non sò chi sono,non mi sento identificabile in niente,mi cerco.
Ecco questa è una bella riflessione,tutto è illusione,quindi questo pò di noi dove "esce" nelle illusioni o ci avviciniamo alla veirtà,quindi "entriamo"?non fa alcun male quando viene fatta a pezzi, anzi è un involucro in meno che lascia uscire un po' più di noi stessi.
Tutto questo fa pensare che i concetti,in realtà non spiegano un bel niente...
tengo a precisare che non voglio fare provocazioni di sorta,semplicemente scavo
in cerca di qualsiasi cosa si possa avvicinare alla verità,per cui se ho dato modo di
irritare qualcuno,vi prego di scusarmi non è voluto.
- luciano
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Re: Consapevolezza
Solo che quello è un veliero invisibile che appare quando è completato. Nel mentre puoi intravvederne la forma, ma il completamento è esperienziale, le fasi precedenti concettuali.eleazar ha scritto:Io non sono d'accordo.
Personalmente monterò il veliero e metterò i pezzi seguendo il manuale,
ma mentre lo faccio ,voglio capire perchè metto quel pezzo li,cosa significa
e che funzione abbia quel pezzo,non mi basta sapere che avrò il veliero alla
fine,mi piace che possa godere della meraviglia di costruirlo in ogni istante
perchè sò che avrò un veliero e sò cosa faccio.
Mi ricordo che molti anni fa facevo esercizi per ottenere, o sul, o con, non saprei definire bene, il pranayama. Erano esercizi con il respiro. Ma non capivo cosa cavolo fosse esattamente in realtà.
Un giorno durante la pratica il respiro si fermò. Ero perfettamente cosciente, passavano i minuti, ero consapevole dell'ambiente e perfettamente sveglio ma non respiravo. Non so per quanto tempo durò, anzi per quanto tempo lo feci durare, perché a un certo punto decisi che era meglio smettere. Se avessi fatto una gara di apnea con un campione avrei vinto.
Uscii da quello stato terrorizzato quando cominciai a pensare secondo la cultura che mi era stata insegnata, che non arriva l'ossigeno al cervello e diventi un vegetale, che puoi morire soffocato, che il cuore..., ecc.
Ma fino a che non raggiunsi quello stato, il prayanama era solo un'idea di cosa potesse essere, ma l'esperienza è la differenza fra la cosa e il suo nome.
E bisogna anche essere pronti quando succede l'esperienza, avviene quasi per caso e la paura o la meraviglia che compaiono di sorpresa la fanno cessare.
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Re: Consapevolezza
Ciaoeleazar ha scritto:Io non sono d'accordo.
Personalmente monterò il veliero e metterò i pezzi seguendo il manuale,
ma mentre lo faccio ,voglio capire perchè metto quel pezzo li,cosa significa
e che funzione abbia quel pezzo,non mi basta sapere che avrò il veliero alla
fine,mi piace che possa godere della meraviglia di costruirlo in ogni istante
perchè sò che avrò un veliero e sò cosa faccio.
comprendo la tua ricerca e la tua buona volontà che metti in tutto ciò, ... ma .. se non ci fosse alcun totem da costruire .. ?
L'approccio che viene sempre consigliato è .. rilassati, prenditela con calma ... come si può altrimenti ascoltare il fruscio delle stelle ? .. quando siamo rilassati percepiamo diversamente ... si hanno da leggere tutti e tre i libri prima di farsi un'idea anoramica di cosa sia il RT .. e cogliere le intuizioni che ne derivano più che elucubrarne e rimurginarne un aspetto alla volta.
Buon transurfing
renato
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Re: Consapevolezza
Parlo con il massimo rispetto nei confronti di tutti ma permettemi di esprimere una mia personale opinione:qui siamo in un contesto virtuale, praticamente non ci conosciamo, non sappiamo nulla di chi c'è davvero dietro ad un nick;secondo me non si può generalizzare dicendo "questo avrà capito ben poco..." oppure "questo mi sa che vuole fare troppo il saputello..." o "questa qua sembra una che vuol salire in cattedra, pavoneggiarsi allo specchio o esibire le letture fatte o quanto crede di avere capito.." o, ancora, "questo tizio è proprio fuori strada, solo io sto cogliendo la vera essenza di questi libri...." noi non ci conosciamo!!L'esperienza mi ha dimostrato che spesso non conosciamo bene nemmeno chi frequentiamo nella vita quotidiana e, talvolta, i familiari e parenti....non possiamo etichettarci in un modo o in un altro in un mero contesto virtuale (magari arrivando addirittura a provare vaghe sensazioni di simpatia o antipatia)e poi spesso l'apparenza inganna.Emily Dickinson, poco prima di morire, disse che nella vita le cose non sono quasi mai come sembrano.Ognuno si accosta a questi insegnamenti- messaggi avendo il proprio bagaglio di esperienze di vita, di consapevolezza, di letture e studi fatti.Capisco bene e trovo legittimo anche il volere capire meglio di Eleazar....quando inizi a prendere contezza di certe cose c'è un momento in cui vorresti sapere, capire, renderti conto..anche perchè, dentro quasi ognuno di noi, albergano dubbi tipo "ci sarà qualcosa di vero?....e se fosse solo una presa in giro?..."d'altra parte una corretta comprensione di questi principi è essenziale ai fini di una corretta applicazione degli stessi.Personalmente- MA è LA MIA ESPERIENZA PER CARITA'-credo (ripeto credo non ho detto con presunzione "so perfettamente")di avere compreso abbastanza bene quanto Zeland vuole dire perchè, quando sono arrivato al Rt, facevo già da un anno e mezzo un certo tipo di percorso e non mi riferisco agli insegnamenti dei maestri- si fa per dire- di The Secret(peraltro mai letto).Se, in passato, ho fatto qualche riferimento (cosa che non accade più)è stato solo perchè nel mio caso ho tratto veramente giovamento dall'applicazione di alcuni insegnamenti non per atteggiarmi; come dice spesso Renato, ciascuno deve fare proprio il messaggio: l'importante è giungere a qualcosa, permettere a qualcosa di nuovo di realizzarsi; ognuno ha diritto di fare il suo percorso nel modo che gli appare più utile;personalmente se non condivido quanto dice un altro rispetto la sua opinione e magari la confronto con la mia ma poi opto, ovviamente, per la strada che ritengo possa darmi di più.
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Re: Consapevolezza
Condivido.
Il modo migliore è quello di applicare gli insegnamenti di Zeland come riportati nei suoi libri, senza togliere né aggiungere.
Il forum serve per aiutare a chiarire punti che a qualcuno possono apparire oscuri e ad altri invece chiari mentre la stessa persona che trova alcuni punti oscuri ne avrà altri chiarissimi e potrà aiutare altri ancora a fare luce nei punti a loro oscuri. Solo a questo serve.
Quindi esiste un "fare", fosse solo togliersi una credenza, (e dici poco! ), una serie di azioni da seguire dei libri, quasi supinamente, perché è sicuro che l'autore ne sa di più del lettore. E' una questione di fiducia che si acquisisce ottenendo i primi risultati, e si rafforza man mano che altri si aggiungono.
Quindi o si segue il percorso del transurfing con fiducia, senza fare o consigliare di fare "aggiunte" del tipo "perché non ti fai anche un po' di pnl, cosa ne dici del biofeedback, la loa, e perché no il theta healing, the reconnection, ecc. chi più ne ha più ne metta", o è meglio fare tutt'altro.
Se poi, come leggo, uno si approccia con un atteggiamento che mantiene distacco e dubbi su Zeland non so come possa trarre benefici dal transurfing.
Il modo migliore è quello di applicare gli insegnamenti di Zeland come riportati nei suoi libri, senza togliere né aggiungere.
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Se poi, come leggo, uno si approccia con un atteggiamento che mantiene distacco e dubbi su Zeland non so come possa trarre benefici dal transurfing.
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