Pendoli

In primo piano

Secondo il Transurfing, le persone che pensano nella stessa direzione creano invisibili strutture energetiche (pendoli) che ci influenzano direttamente nella vita quotidiana.

Vengono chiamati “ pendoli ” o “ eggregore ”.

Essenzialmente un pendolo è una sorta di “condensato di pensieri “: l’anima di una cosa, idea, dottrina, organizzazione, ideologia o qualsiasi cosa che abbia ammiratori, sostenitori, seguaci e fanatici.

Esistono diversi tipi di pendoli.

I pendoli possono essere religiosi, politici, familiari, nazionali o aziendali. Un pendolo può manifestarsi durante un evento pubblico di massa, ad esempio una partita di calcio. Una squadra di calcio può diventare un pendolo molto potente al punto tale che un tifoso può arrivare a disperdere molta della sua energia per la “squadra del cuore”. I siti pornografici sono pendoli dei più potenti, per il fatto che indirizzano l’energia sessuale a svariate forme di perversione procurando sempre maggiore dipendenza. Anche molte cose materiali che apprezziamo possono diventare dei pendoli, ad esempio, un cellulare di una marca famosa o il denaro.

Una volta che si formano dei pendoli, questi possono mettere sotto il loro controllo le persone che li hanno creati. Non hanno una coscienza. L’unico scopo della loro esistenza è trarre energia dai loro seguaci.

Più grande è il numero di seguaci che alimentano il pendolo con la loro energia, più potente è il pendolo. Se la quantità di seguaci diminuisce, le sue vibrazioni si estinguono e si dissipano.

La maggior parte dei pendoli ha natura distruttiva perché prosciuga l’energia dei loro seguaci e li opprime. Esempi notevoli di pendoli sono i pendoli della guerra, della crisi economica e delle bande criminali.

Un pendolo oppone i suoi seguaci ad altri gruppi (noi siamo buoni e loro sono cattivi). Un pendolo accusa aggressivamente chiunque non abbia deciso di diventare un seguace e cerca di attirarlo o di neutralizzarlo o anche di distruggerlo. E i seguaci si comportano emozionalmente e mentalmente di conseguenza.

Pendoli “buoni” e pendoli “cattivi”

Non importa se ami o odi qualcosa, non importa se combatti per essa o contro di essa. In entrambi i casi, stai facendo oscillare dei pendoli che diventano più forti nutrendosi della tua energia. A un pendolo non importa se l’energia è negativa o positiva, entrambe le polarità vanno ugualmente bene.

L’obiettivo principale dei pendoli è quello di collegarti ad essi. I mezzi non sono importanti, l’obiettivo è tenerti occupato a pensarvi regalando la tua energia mentale. Il metodo più comune con cui i pendoli accedono alla tua energia è quello di sbilanciarti. Quando perdi l’equilibrio, non sei centrato, inizi a “oscillare” sulla frequenza di un pendolo permettendogli di guadagnare più slancio. Un pendolo può controllarti con paura, complessi di inferiorità, senso di colpa e falsa importanza.

Ad esempio, quando un pendolo cattura la tua energia mentale, la tua attenzione va in loop (Immagina un trenino elettrico che parte dalla stazione e percorre il cerchio di binari, ritorna alla stessa stazione e riparte, senza fine). Ti sintonizzi sulla frequenza di risonanza del pendolo: ti arrabbi, ti irriti, provi rabbia e risentimento. Ogni volta che ti trovi di fronte a dei pendoli, per esempio dei media pieni di cattive notizie, potresti perdere la tua centratura e arrabbiarti o impietosirti, con grande dispendio di energia.

E’ in questo modo sprechi la tua energia e allo stesso tempo ti muovi verso varianti in cui c’è un eccesso di cose che stai inutilmente cercando di evitare. Inizi ad avere la sensazione che le cose di cui hai paura, disprezzo o odio, ti inseguano ovunque.

Non puoi combattere i pendoli

Ci sono solo due modi per uscire dall’influenza dei pendoli: provocarne il collasso o estinguerli.
Quindi la seconda regola del Transurfing è:
Per sbarazzarsi dei pendoli, prima devi ammettere che esistono. Devi calmarti e perdere interesse nei loro confronti, cioè ignorarli. In questo modo li priverai della tua energia mentale.

Quando sei calmo e indifferente verso di essi puoi risparmiare le tue energie e usarle per trasferirle a varianti positive della vita. Se non ti è possibile, semplicemente “affitta te stesso” senza essere mentalmente o emozionalmente coinvolto, esci dalla situazione e diventa un osservatore, non un partecipante attivo.

L’estinzione di un pendolo richiede una certa maestria. Fondamentalmente, devi iniziare a fare azioni imprevedibili insolite che causeranno una dissonanza e interromperanno lo scenario di un pendolo.

Naturalmente, non tutti i pendoli sono distruttivi. Ci sono molti pendoli innocui come un pendolo di stile di vita sano, a condizione però di non cadere nel fanatismo.

Anche i portali sociali sono dei pendoli, come Facebook per esempio. Strutture energetiche come questa possono creare dipendenza se vengono usati per soddisfare le richieste del proprio ego, ma possono essere utili se si desidera usarli per fornire informazione. Sono utili o dannosi, tutto dipende dall’uso che se ne fa.

La Sacerdotessa Tafti

Primo incontro con Tafti, la sacerdotessa

Leggi un estratto dal libro “Tafti La Sacerdotessa” di Vadim Zeland

Salve, miei piccoli mostriciattoli e mostriciattole!

Voi di me non vi ricordate. Sono Tafti, sono venuta da voi dal Tempo. Il Tempo è eterno. E dall’Eternità si può andare e venire quando si vuole e ci si può spostare ovunque si voglia.

Tremila anni fa ero una sacerdotessa del tempio di Iside. Chi sono io adesso, ve lo dirò più tardi. La cosa più importante è che io so chi siete voi. E ve ne parlerò quando sarà il momento. Perché infatti voi non sapete chi siete, non è vero?

Siete stati messi al mondo ma non vi hanno corredato “delle istruzioni per l’uso di voi stessi”. Oh sì, sicuramente vi hanno insegnato che dovete lavarvi per bene le manine, cambiare il pannolino per tenere il culetto pulito… Ma di più non sapete, né su voi stessi, né su questo mondo.

Vi sembra, ad esempio, di avere una vostra propria opinione. Ma in realtà quest’opinione vi è stata impiantata. Credete di essere in grado di controllare le vostre azioni. Ma di fatto è molto più importante controllare i propri pensieri. Riuscite a farlo? No. Siete solo dei piccoli idioti senza cervello. Per questo mi viene voglia di prendervi a sculacciate!

So che siete soli e infelici, e nessuno vi vuole bene. Ma lo ve ne voglio. E adesso vi racconterò una storia.

Vi parlerò di come funziona il mondo e di cosa succede in esso. Vi dirò perché siete qui e cosa dovrete fare della vostra vita. Perché infatti è vero che non sapete cosa fare della vostra vita? Vedete che ho ragione? Ebbene, sistematevi comodamente sui vostri vasini e ascoltatemi con attenzione.

Per cominciare, sappiate che la realtà non è esattamente quella che voi vi immaginate che sia. È a più strati, è come una cipolla. Voi conoscete solo due strati: la realtà materiale, quella in cui vivete, e lo spazio dei sogni, quello che sognate ogni notte.

Lo spazio dei sogni non è una vostra fantasia: esso esiste realmente sotto forma di archivio di pellicole, un archivio in cui è conservato tutto ciò che è stato, sarà e potrebbe essere.

Quando fate un sogno significa che state guardando uno di questi film. In questo senso il vostro sogno è un’illusione e una realtà allo stesso tempo. Il film che guardate è virtuale, mentre la pellicola cinematografica è materiale.

La realtà effettiva è qualcosa che non è mai stato e mai sarà, ma solo è, una volta e ora. La realtà effettiva esiste solo un istante, come un fotogramma su una pellicola cinematografica che si sposta dal passato al futuro.

Anche la vostra vita, o, per meglio dire, la vostra essenza, l’anima, si muove, spostandosi da un’incarnazione all’altra. Un tempo eravate tutti pesci, dinosauri e rettili striscianti di ogni genere. Ma anche adesso non crediate di essere avanzati di molto! Ne avete ancora tanta di strada da fare prima di arrivare alla perfezione, al mio livello, per esempio!

Non ricordate le vostre incarnazioni passate perché ogni incarnazione è come una vita separata della vostra anima, o un sogno separato, se preferite. Per l’anima la presenza di un corpo è facoltativa. L’anima nel corpo è solo una delle forme della sua esistenza. In questo caso il corpo figura come una sorta di bioscafandro.

Potreste chiedervi: perché sono necessarie tutte queste trasformazioni?

Perché questa è la proprietà originaria della realtà e della vita: movimento e trasformazione. Il fotogramma si muove sulla pellicola. Il bruco si trasforma in farfalla. La farfalla depone le larve, esse si trasformano in bruchi e poi di nuovo in farfalle.

In questa fase della vostra evoluzione siete come dei bruchi. Piccoli, schifosetti, ma così è, così siete, che vi posso dire? Certo, con voi avrò il mio bel da fare!

Ebbene, ascoltatemi. Il sogno e la realtà che vedete ad occhi aperti sono quasi la stessa cosa. Nei primi anni di vita voi non facevate distinzione tra sogno e realtà. Adesso non ve lo ricordate, ma allora vi sembrava che non vi fossero confini e differenze tra quel mondo e questo. Poi però gli adulti vi hanno spiegato che il mondo dei sogni è solo una vostra fantasia, che non è vero.

È così che vi hanno instillato una falsa credenza. Perché invece quel mondo è reale quanto questo: esso esiste, ma in un altro spazio. Quando ci addormentiamo e ci risvegliamo, ci spostiamo da uno spazio all’altro. La cosa non vi sorprende? Non vi spaventa?

Ormai ci siete abituati, ma sappiate che il sogno, e il risveglio che lo segue, sono cose dello stesso piano della vita e della morte. La vita è un sogno, la morte è un risveglio. È proprio così e non il contrario, capite?

Va bene, miei cari, non tutto in una volta, andiamo per ordine. Ci sono tre somiglianze e una differenza tra il sogno e la realtà che si vede ad occhi aperti. Della differenza vi parlerò un po’ più tardi, mentre le somiglianze sono le seguenti:

Prima. Sia nel sonno, sia nella realtà delle cose che succedono intorno a voi, voi dormite. E per questo sia lì che qui siete impotenti. Entrambe queste realtà esistono indipendentemente dalla vostra volontà. Vi insegnerò a risvegliarvi, sia nel sogno, sia nella realtà delle cose che succedono intorno a voi.

Seconda. Sia lì che qui la realtà si muove come un fotogramma su una pellicola cinematografica. Ma voi non ve ne rendete conto perché sapete guardare solo per terra. La capacità di guardare avanti l’avete persa nel momento in cui avete creduto agli adulti, quando vi dicevano che il sogno era irreale.

Terza. Sia lì che qui il movimento del fotogramma si può gestire. Voi di solito non lo fate perché la vostra attenzione è bloccata nel fotogramma in corso. Cosa significhi ciò, lo scoprirete presto. Anche se scoprire ancora non equivale a capire. Ma quando capirete, potrete muovere la realtà.

Tafti La Sacerdotessa
Camminando dal vivo in un film
Vadim Zeland
Un nuovo libro di Vadim Zeland, per scoprire nuove tecniche del Transurfing grazie al bizzarro personaggio femminile di Tafti, e rispondere alla domanda di tutti i transurfers: se è vero che ci muoviamo secondo la nostra volontà

Disponibilità: Immediata

Vai alla scheda

La mia cara Klibe

La mia Cara Klibe

Un altro stupendo libro di Vadim Zeland, purtroppo per ora solo nella lingua russa: La mia Cara Klibe.

Cari lettori!
Oggi, 21 novembre 2014, è finalmente venuta alla luce “la mia cara KLIBE”. Per questo libro è stata organizzata una press release speciale: uno start delle vendite unificato, uguale in tutte le città e in tutte le librerie. Sono onorato della particolare attenzione che è stata attribuita al mio libro, e francamente penso che se lo meriti.

Nel libro, come in uno specchio, ci sono due lati: il mio aiuto a voi e la mia battaglia contro il sistema. Dopo aver analizzato molte lettere, sono giunto a delle conclusioni precise in merito al fatto che molte persone provano difficoltà nella gestione del processo di realizzazione dei loro fini. In ragione di ciò mi sono soffermato a dare consigli dettagliati e chiari sulla base di esempi concreti tratti dalla vita di tutti i giorni, arrivando persino a illustrare l’algoritmo per il raggiungimento dei fini.

Per quanto riguarda la mia battaglia, la questione qui è molto particolare. Da un lato, il percorso del guerriero non è un percorso indicato dal Transurfing. D’altro lato, quando ci si trova ad affrontare le insidie della “matrix” tecnogena, altre vie non ce ne sono. Per me personalmente, avrei potuto scegliere un modo semplice e sereno di esistenza, limitandomi a vivere in un angolino appartato del mondo e a illustrare nei miei libri solo temi semplici e piacevoli. Ma … si sarebbe trattato di una soluzione meschina e patetica.

Non invito nessuno nella mia battaglia. Propongo solo di GUARDARE e VEDERE ciò che succede, diversamente tra un po’ sarà troppo tardi. Ecco che succede:

La materia non viva penetra e si inocula nella materia viva.

Cosi non dovrebbe essere. È sbagliato. Non si può mescolare ciò che è fondamentalmente diverso per natura – il bio e il tecno – cosi’ come non si può essere vivi e morti allo stesso tempo.

In realtà è tutto molto semplice. La tecnosfera e la biosfera possono coesistere armoniosamente. Si possono produrre macchine e computer, utilizzare i comfort e le innovazioni tecnologiche. Però non si può confondere il non vivo con il vivo, non si può cercare di cambiare ciò che è stato creato da madre natura.

Dopo tutto, noi non costruiamo automobili con muscoli vivi, e nemmeno computer con cervelli vivi. Ma se è cosi’, perché permettiamo alla materia inanimata di introdursi in quella viva? Le sostanze chimiche e sintetiche contenute nei cibi o e negli articoli casalinghi, la modificazione genetica delle piante, sono un errore madornale.

Ripeto, nulla ci impedisce di usare i vantaggi derivanti dal progresso tecnologico e di assicurarci, al contempo, cibi naturali e articoli casalinghi non dannosi, di salvaguardarci dalle sostanze nocive e dalle radiazioni, di garantirci una biosfera fiorente.

Tutto questo è possibile, ma serve solo a noi, non alla “matrix”, interessata a mantenerci in uno stato di incoscienza onde evitare le nostre interferenze nel suo processo di sviluppo. La “matrix” non è un’astrazione letteraria, è un’entità reale, in movimento.

Ho detto che non costruiamo macchine fatte di muscoli vivi, né computer basati su cervelli umani. Per ora. Se però si arriverà a un livello del genere, ciò starà a significare che l’umanità è certamente giunta alla sua fine. E se non la smetteremo con le modificazioni delle piante, ben presto il mondo naturale verrà contaminato e comincerà a mutare in modo imprevedibile.

L’obiettivo finale della “matrix”, come appare evidente, è l’elaborazione di un uomo artificiale, geneticamente modificato, e quindi la creazione di una situazione tale per cui le restanti “persone naturali” finirebbero per risultare inutili e indesiderate. È un esito cui si potrebbe giungere molto presto. La realtà tecnologica cambia con estrema rapidità.

Provate un po’ a immaginare: arriverà un momento in cui voi non solo non sarete necessari, ma nemmeno desiderati. Non male come finale, eh? Affinché ciò non accada, occorre svegliarsi già ora, e uscire tempestivamente dallo stato di follia di massa.

Per follia di massa intendo, nella fattispecie, le moderne tecnologie di produzione della farina, dei suoi derivati e dei prodotti da forno. Sono veramente una follia, perché la gente ha smesso di comprendere le cose più semplici ed evidenti .

Non occorre privarsi di cibi buoni e familiari per restare sani e felici. L’importante è non mescolare la sostanza viva con quella non viva. Perché essere malati e infelici? Per quale motivo? Non sarebbe una pazzia?

Il libro non ha la pretesa di salvare l’umanità, però offre una risposta alla domanda: come può cavarsela un individuo in una simile situazione? Ovviamente un libro non è sufficiente per trattare il tema nella sua complessità. L’attenzione è stata pertanto concentrata su due temi fondamentali: la vita e il pane.

Oltre alla tecnica di raggiungimento dei fini personali, viene illustrata l’ormai dimenticata tecnologia di preparazione di un pane delizioso, con tanto di immagini. Credo che non rimarrete delusi.

Vadim Zeland

Indice dei contenuti:

LA RICERCA DEL FINE
• Porsi il fine
• Uscire dai ranghi
• Voi siete autosufficienti, sempre
• Problemi complessi, risposte semplici
• Il fine è trovare il proprio Fine
• Per ogni problema c’è una soluzione
• Il fine e la missione
• Guardiamoci allo specchio
• Cambiamo le impostazioni
• Da chi dipende la mia felicità?
• Diventiamo degni
• Aumentiamo il nostro potenziale energetico
• Creiamo il nostro mondo
• Tiriamoci fuori prendendoci per la collottola
• Smettiamo di pensare
• Decido tutto da sola
• Perché sono qui?

IL RAGGIUNGIMENTO DEL FINE
• Cominciamo il nostro movimento
• Nell’unità dell’anima e della ragione
• A un passo da una vita magnifica
• Muoviamoci verso il fine
• Osserviamo
• Cominciamo ad agire
• Apriamo le porte
• Agiamo
• Giriamo il nostro film
• Come girare il proprio film
• Riduciamo l’importanza
• Liberiamo l’attenzione
• Spezziamo i modelli stereotipati
• Passiamo attraverso lo specchio
• Quest’Universo è VOSTRO
• Diamoci la nostra realtà
• L’algoritmo del raggiungimento del fine

LA NUOVA REALTÀ
• Surfing, cioccolato e KLIBE
• Sicurezza e libertà personali
• L’ecologia dello spirito
• La manipolazione della coscienza di massa
• La libertà di scelta della dipendenza
• La fattoria umana
• La coscienza dei cyborgs
• L’unificazione dei cloni
• L’ecologia personale
• Un esperimento globale
• Una questione di sicurezza personale

IL NUOVO ARKAIM
• Bambini smarriti
• Una stupida trovata
• Un’invenzione fatale
• “Troecniki” a causa della scienza
• Lo stato del sistema
• La Mente collettiva
• Perché?
• KLIBE
• Una tecnologia dimenticata
• Il pane e l’alimentazione viva
• Il trattamento del grano
• La nascita dei fermenti
• Pane di segala al 100%
• Altre varianti

Estratto tradotto da Vera Bani

Il Proiettore della singola realtà

Nel 2014 Vadim Zeland ha pubblicato un nuovo libro. Verrà pubblicato in italiano e disponibile per l’acquisto in Giugno 2016. L’immagine qui sopra è dell’edizione in russo.

Sono passati 10 anni dalla prima pubblicazione dei libri di Vadim Zeland. Questo anniversario è stato celebrato con il rilascio di un nuovo progetto di Vadim Zeland intitolato “Il Proiettore della Singola Realtà”. (probabile titolo in italiano)

Questo diario sarà il tuo compagno illuminante e stimolante e uno strumento per manifestare i passi che ti guideranno a realizzare i tuoi sogni. Leggerai, scriverai le tue note e diventerai il regista della tua realtà.

Le persone possono essere suddivise in due categorie: “Ricevitori” e “Traslatori”. I “Ricevitori” prendono solo informazioni dall’esterno e “guardano il film di qualcun altro”. La maggior parte delle persone sono Ricevitori. Al contrario, i Traslatori possono fare il proprio film e creare la propria realtà. I Creatori e Traslatori sono pochissimi, così potrai avere i vantaggi che la maggior parte delle persone non ha. Potrai creare la tua propria realtà separata.

In “Il Proiettore della Singola Realtà” annoterai le forme-pensiero e le diapositive mentali – le immagini della realtà che desideri avere nel tuo mondo. In altre parole “creerai il tuo proprio film”. Contrariamente a ciò che siamo soliti a fare – fare foto e video della realtà intorno a noi – possiamo proiettare nostre immagini mentali sulla realtà e modificarla. Come risultato il filmato virtuale diventa il filmato vero e vedrai le tue diapositive mentali materializzarsi. Questo è ciò che letteralmente si intende per “fare il proprio film”.

Non è un normale diario, ma un oggetto sacro o uno strumento per creare la tua realtà. La struttura è già pronta; sarà sufficiente compilarla, come un libro da colorare. Il “Manuale di istruzioni” spiegherà nei dettagli come farlo. Per comodità tutte le pagine sono divise in categorie di soggetti. L’autore fornisce esempi di creazione di diapositive mentali e forme-pensiero. Alla fine del libro c’è una sintesi dei principi di base del Transurfing.

Chi sta creando la tua vita? Sei sicuro che la stai creando tu? O forse sono le circostanze, le persone intorno, le tendenze, le mode? Seguendo le finalità imposte dalla società, le persone spesso dimenticano i propri desideri e ispirazioni, e di conseguenza non sono in grado di proseguire lungo il proprio e unico percorso. Perché non svegliarsi e cambiare il proprio ruolo? È così eccitante essere il direttore del proprio film!

Nel Transurfing la condizione principale del successo è la capacità di controllare la propria mente e imparare a pensare in un modo che aiuti a raggiungere i propri obiettivi.

Questo libro sarà il tuo assistente – leggerai e scriverai, e grazie ai tuoi appunti i tuoi sogni e intenzioni inizieranno a manifestarsi.

Il Proiettore di Vadim Zeland verrà presto rilasciato al prezzo € 16,50, al momento scontato a € 14,03 in formato brossura – cm 13×20,8

Prenotalo ora!

Reality Transfurfing – Il Proiettore – libro di 400 pagine
Il Diario del Transurfing

Il Transurfing è un metodo rivoluzionario, ideato da Vadim Zeland, per gestire la tua realtà quotidiana iniziando a controllare le immagini mentali.

Queste tecniche stanno avendo un grande successo mondiale e i libri di Zeland sono dei veri e propri bestseller in tutto il mondo.

Una volta studiato e appreso questo metodo, ti chiederai, come posso praticare il Transurfing ogni giorno? Puoi farlo grazie a Il Proiettore!
Si tratta di un vero e proprio diario del Transurfing.

Nella prima parte Zeland spiega i principi del Transurfing e di come metterlo in pratica. Nella seconda parte più operativa l’autore ti invita a compilare, registrando quotidianamente le tue Dichiarazioni, le Constatazioni e i progressi compiuti di avvicinamento agli obiettivi che ti sei fissato.
Grazie al Transurfing puoi finalmente diventare attore della tua realtà, proiettando la vita che desideri.

All’interno troverai un vero e proprio manuale d’uso del titolare del diario:

  • Il principio di base
  • I ricevitori e i trasmettitori
  • Come funziona
  • Come si fa
  • Le Funzioni del Proiettore
  • La Struttura del Proiettore
  • La Gestione del Proiettore
  • Il flusso dell’intenzione
  • Le riprese al contrario
  • Il punto di attenzione
  • L’illusione dello specchio
  • Una reazione atipica
  • La coordinazione dell’intenzione

Il Proiettore è ora pubblicato e disponibile da giugno 2016!

Scardinare il Sistema Tecnogeno

E’ finalmente arrivato l’atteso libro di Vadim Zeland, Scardinare il Sistema Tecnogeno.

Vadim Zeland

SCARDINARE

IL SISTEMA TECNOGENO

Se non hai talenti o pregi eccezionali
il sistema tecnogeno prevede che tu non possa essere “primo”.
A dispetto di ogni ragionevole previsione,
tu prenditi invece il diritto di essere unico.

Mentre tutto sembra procedere in modo lineare, secondo l’iter prestabilito e inarrestabile del progresso tecnologico, il cancro del sistema ha iniziato a crescere, indipendentemente dalla volontà dell’uomo. Anestetizzati a nostra insaputa, sopravviviamo, dormendo un sonno profondo della coscienza che nemmeno sospettiamo.

Inconsapevoli viti d’ingranaggio di un sistema autoregolato e distruttivo continuiamo a riempire le fila di quelli che marciano nella direzione che è stata loro indicata. Ma potrebbe esserci un’alternativa: rimanere all’interno del sistema scoprendone le carte, per poter utilizzare le sue regole perverse a nostro vantaggio. Grazie a questo libro impareremo la tecnica della liberazione e riusciremo a crearci il mondo che vogliamo. Quella che Zeland ci offre è una chance unica per scardinare la “matrix” e fuggire verso la libertà.

La realtà è che siamo persone uniche. Ora anche libere.

E un privilegio per pochi. Sfruttiamolo.

Come diventare Arbitri della propria realtà? Il primo e più importante passo, lo ripetiamo, e: scardinare il principio della società. Smettere di credere che “se tutti pensano e fanno così vuol dire che è giusto”. Uscire dai ranghi. Smettere di marciare dietro al successo surrogato altrui e dirigersi alla ricerca del proprio. Colui che esce dai ranghi ottiene sempre dei privilegi:

  • guardare dall’esterno e vedere dove stanno marciando tutti gli altri;
  • liberarsi dalle mollette e dagli stereotipi della società;
  • imparare a vedere e a capire quello che gli altri non vedono e non capiscono;
  • smettere, infine, di aspirare a essere i migliori, per diventare invece gli unici.

Lo scardinamento del sistema tecnogeno

e l’unificazione della persona

Non sono cose facilmente disponibili, perché, come abbiamo chiarito nei capitoli precedenti, nel sistema (“matrix”) esistono a fronte tre fattori limitanti:

la cattura dell’attenzione,

l’offuscamento della coscienza,

il blocco dell’energia.

Se guardiamo noi stessi, il mondo che ci circonda e il nostro posto in esso, non è difficile capire che siamo costantemente oppressi da qualcosa, un carico di circostanze, di obblighi, di termini, di condizioni, di fini e di valori. La vita crea tensione perché essa ci è come imposta dall’esterno. Ognuno di noi, venendo in questo mondo, vi arriva dotato di una propria individualità e unicità. Ma l’obiettivo del gioco, al tempo stesso, è generale e le sue regole sono uguali per tutti.

La pressione opprimente si manifesta prima di tutto nel fatto che alle persone vengono imposti falsi fini, falsi stereotipi e falsi modelli di successo e di vie per raggiungerlo. Tutto questo per la maggior parte dei casi non concorda con le qualità individuali, scardina la personalità, rompe l’IO.

Succede letteralmente questo: alle persone vengono appese delle mollette mentali. La ragione e la volontà si rivelano bloccate, come un abito che prima stava addosso liberamente e comodamente e poi viene tirato e spillato da tutti i lati. Le persone si muovono come se fossero staccate, disattivate disallineate. L’energia dell’intenzione viene bloccata dalle mollette, si crea stasi, ostruzione, inibizione. In tali circostanze, la possibilità di gestire la propria realtà è ridotta al livello più primitivo.

Le mollette vengono appese secondo il seguente algoritmo:

  1. viene mostrala un’immagine patinata di qualcosa, “un confetto, un’esca da prendere (ti mostrano costantemente gli stessi “confetti” stereotipati).
  2. Da tale immagine si arriva a una conclusione (deduzione), che viene presentata al nostro giudizio: ci credete, siete d’accordo?
  3. Più avanti viene spiegato lucidamente che “il confetto è delizioso”, ma in questo mondo nulla si dà così semplicemente e facilmente. Ancora: siete d’accordo?
  4. Se sì, si appende una molletta.

Un buon lavoro è considerato un posto di prestigio, che non sporca le mani, ben remunerato. Volete un lavoro di questo tipo? Beh, certo che lo volete. Per questo buon lavoro assumono esperti di classe con una vasta esperienza o tramite conoscenze. Voi non avete né esperienza, né conoscenze. Siete d’accordo? Significa che voi potete sognarvi un buon lavoro. Non ci credete? Ma sapete quante persone come voi vorrebbero avere un buon posto? E non solo come voi, ma molto meglio di voi.

E se poi si trova qualche dissenziente che non crede subito o non crede a tutto, la prima brutta esperienza lo metterà immediatamente al suo posto. Come risultato l’uomo, oppresso da questo stato di cose, accetta il quadro proposto nella configurazione del suo mondo e si immerge in un sogno penoso. Il mondo tutt’intorno è un ambiente aggressivo e ostile, in cui conquistarsi un posto al sole è molto difficile.

Fino a poco tempo fa, gli stereotipi della società non avevano una pressione e una forza così massicci, perché non esisteva il sistema globale di sincronizzazione delle informazioni che abbiamo ora. Adesso tutto è avvolto nella stessa ragnatela. Un innocente scambio di informazioni avviene alla velocità della luce.

Di per sé lo scambio di informazioni non è nemmeno la cosa più importante. Un ruolo decisivo è svolto da un processo completamente diverso, lo scambio di opinioni. Ogni tipo di classifica, scelta, selezione, concorso, tele-show, blog, forum, “youtube” e, infine, il cliccaggio di “mi piace-non mi piace”, tutto ciò è lo scambio e la sincronizzazione delle opinioni.

Curiosamente, nessuno pensa al perché e a chi serva. Il sistema, quasi appositamente, ha programmato le persone in modo tale che esse siano disposte a condividere volentieri le loro opinioni su tutto, senza interrogarsi sullo scopo e il significato del processo in atto.

Tutti pensano di star solo giocando a una specie di gioco divertente e in ognuno si crea l’illusione di star giocando di propria libera volontà. Nessuno sospetta che il gioco sia controllato dall’esterno e persegua un fine che non è stato dichiarato. Nessuno ha l’impressione di “non essere lui a condurre” il gioco ma di “essere condotto”.

Ebbene, questo stesso “mi piace – non mi piace”, in una forma o nell’altra è un metodo di sintonizzazione delle opinioni, unificazione dei valori, creazione di standard e stereotipi. Ogni singolo e unico IO viene gradualmente livellato sotto il chiasso dell’ “opinione pubblica”. In ciò sta il senso e il fine del gioco.

È tutto molto semplice: tanto meglio sono sincronizzate le opinioni, tanto più uguali sono gli ingranaggi. Usciranno dalla catena di montaggio tutti uguali, come se fossero un solo individuo, unificati e standardizzati. Su questo stesso principio funziona qualsiasi sistema totalitario.

Forse che il sistema tecnogeno, con la sua avidità, ipocrisia, falsa “democrazia” e simili amenità, è in qualcosa meglio del sistema totalitario? Niente affatto. La differenza è solo una: nel sistema totalitario l’unificazione avviene in modo forzato, mentre in quello tecnogeno essa avviene in toni morbidi, subdoli, impercettibili.

Il principio della società “se così pensano e fanno tutti significa che è giusto”, funge da sorta di asse attorno a cui ruota quest’intero processo. E in qualità di ingranaggio opera, per quanto strano possa sembrare, qualcosa cui “nessuno avrebbe mai pensato, cui nessuno avrebbe mai creduto”: delle forme innocenti di scambi di opinioni nella ragnatela delle informazioni.

Esempi viventi di come tutto ciò avvenga nella realtà li potete trovare facilmente, osservando un po’. Che dire, resta solo da stupirsi di quanto genialmente si sia auto-organizzato il sistema.

Anatomia dell’importanza

La contraddizione fondamentale tra il sistema e la personalità sta nell’incongruenza che segue: l’anima chiede una cosa, e il sistema ne detta un’altra. Ma questa discrepanza è sentita in modo vago. L’uomo non è in grado di capire chiaramente in cosa consistano le sue convinzioni e le sue aspirazioni, e che cosa invece sia imposto dagli stereotipi sociali, non sa dove sta la verità. Il motivo è che l’uomo “è spillato”, tenuto stretto da queste stesse mollette della società, è bloccato in esse, deviato.

La molletta è un qualcosa che causa oppressione o non si accorda col vostro Io. È quando si sente la pressione di un peso che angustia e si è vagamente consapevoli del fatto che c’è qualcosa che non va, che così non dovrebbe essere. Ecco alcuni esempi tipici di mollette:

  1. “L’amore può essere conquistato con una strategia intelligente. Riflettete bene su questa frase. È un po’ strana, vero? Ma su questo sono stati scritti migliaia di libri, ed è questo quello che si fa quando ci piace qualcuno.
  2. “Un buon lavoro è molto difficile da ottenere”. In effetti, la pratica reale dimostra che è proprio così. Ma d’altro lato c’è qualcosa che non va. Cosa, secondo voi? Ma proprio il fatto che qualcuno questo lavoro se lo trova comunque e vive felice e contento.
    Ma perché lui sì e voi no? Cos’è lui a differenza di voi, un eletto? O forse perché avete permesso di lasciarvi appendere addosso questa falsa credenza e ora la trasmettete in giro nel vostro mondo, come la melodia di un carillon?
  3. “Si può far tornare indietro la persona amata”. Anche su questo sono stati scritti tanti libri ed è questo che si cerca di fare quando si è lasciati. Credete davvero che ciò sia possibile? Oppure vi hanno costretto a crederci, perché ci volevate credere?

Come liberarsi, uscire da questo torpore? Il principio di base è quello di liquidare la molletta e creare al suo posto un flusso di energia. Siccome il blocco è un ristagno energetico (tappo), prima bisogna rimuoverlo e poi bisogna far carburare il potenziale energetico.

Le cose importanti hanno potere su di voi fintanto che vi trovate in uno stato di sogno inconscio, fintanto che “lo spauracchio è nascosto nell’armadio”. Vi basterà “aprire l’armadio” e guardare da vicino l’oggetto della vostra importanza per far sì che esso si trasformi immediatamente in un gomitolino soffice e divertente.

individuare la molletta (ciò che opprime),

creare il flusso (agire).

Vediamo nel dettaglio queste tre tappe.

Come individuare

Per riconoscere la molletta che schiavizza e limita la libertà bisogna svegliarsi per tempo e cogliersi nel momento in cui si prova la sensazione di importanza. Le persone di solito non fanno questa cosa semplice. Quando qualcosa le opprime, si comportano come se fossero in delirio e non alzano nemmeno la testa per capire quale sia la natura del peso che le sta schiacciando.

“Si, la vita è dura” — sospirano, e si allontanano con il loro peso addosso. Sui dormienti si possono appendere pesi a volontà. Possono solo lagnarsi per l’ennesima volta “Oh, quanto è difficile tirare avanti!” e tirano avanti, invece di fermarsi, guardarsi intorno, e scrollarsi di dosso il peso inutile.

Se la “lampadina rossa” diventerà un’abitudine, essa agevolerà notevolmente la vostra vita e vi permetterà di agire in modo efficace in tutti i tipi di situazioni, dalle più semplici, quando qualcuno tenta di imbrogliarvi, alle più estreme, quando vi si richiede di mantenere autocontrollo e una mente lucida.

Da criterio può fungere la verifica della corrispondenza al credo. Chiedetevi: che cosa vogliono da me gli stereotipi? Mi piace quello che vogliono? A questo fine ci si deve elevare sopra la situazione, guardarla dall’alto e cercare di valutarla, capire cosa suggerisce a riguardo il cuore e cosa la ragione. Più precisamente, non tanto la vostra ragione, quanto “la ragione della società”.

Quando si verificherà l’ennesimo tentativo di scardinamento del vostro IO, sarete in grado di riconoscere facilmente il virus mentale, se guarderete la situazione da questo punto di vista. Ora che avete capito il meccanismo, godrete di una sorta di immunità.

Come rimuovere

L’importanza (nel nostro caso si tratta per lo più di importanza esterna), emerge nelle situazioni in cui viene infondatamente sopravvalutato il valore di un evento (colloquio di lavoro), di una cosa (macchina nuova) o di alcune relazioni (con un partner).

Principio generale di eliminazione: vedere, rendersi conto, cambiare il modo di rapportarsi all’evento.

Che significa rendersi consapevoli dell’importanza? L’importanza costringe a guardarla con riverenza e timore. O, ancor di più, preferisce che ci si prostri al suo cospetto, e non si osi alzare lo sguardo. Voi, invece, guardatela spassionatamente, indifferentemente, con un interesse puramente medico, attraverso una lente di ingrandimento. Questo spesso è già sufficiente per capire che non è poi così importante, questa importanza. Per esempio:

  • Ho paura? Mi osservo, mentre provo paura, e mi permetto di aver paura. Questo mi consente di muovermi incontro alla mia paura.
  • Mi irrita che il mio scenario si stia rovinando? Ho voglia di battere le mani in acqua e urlare istericamente: “deve essere tutto come voglio io!”. Osservo la scena dall’esterno, e di nuovo, consapevolmente, permetto allo scenario di rovinarsi, seguendo con flessibilità i cambiamenti nella corrente delle varianti.
  • Qualcosa per me ha un valore troppo alto? Ma mi rendo conto che ogni valore è solo esterno, apparente. Non vi è niente di così particolarmente significativo. Come dice il proverbio, “in ogni uomo saggio c’è abbastanza stoltezza” e ciò riguarda anche qualsiasi tipo di grandezza, qualsiasi cosa cui si possa applicare il termine “significativo”.

Ma se l’importanza non vuole scendere da sola dal suo piedistallo, dovremmo chiederle di scendere, la dovremmo ridurre con una decisione puramente volitiva: prima l’importanza c’era, ed ecco che ora non c’è più. Questo non significa che ci si debba trasformare in statue di marmo. Bisogna gestire l’elemento primario, il modo di rapportarsi. Le emozioni e i sentimenti sono secondari.

Bisogna mettersi d’accordo con la propria ragione. Dirsi: se la cosa riesce, perfetto, se non riesce, va bene lo stesso. E se non ha funzionato, comunque va tutto bene. […]

Come creare il flusso

Se siete in uno stato di depressione, non avete voglia di fare niente, tutto vi opprime, o vi trovate a vivere in uno stato di intorpidimento, dovete capire che la causa di tutto è un blocco energetico. Esso deve essere eliminato, e, per farlo, occorre cominciare un movimento, fare una qualsiasi cosa, anche non correlata alla situazione responsabile del potenziale d’importanza.

motivetto. Oppure allestire qualche cerimonia o rituale solenne, per esempio, mettere in ufficio il busto di Karl Marx e offrirgli un sacrificio. Oppure giocare con un giocattolo, far correre per terra le macchinine: tff, tfff, tfff! Far galoppare un cavallino: cloppete, cloppete, iiihhhh! E un vero gioco-VIP, perfetto per un dirigente.

Bisogna agire, fare qualcosa. Non importa nemmeno che cosa, l’importante è fare. Il senso sta nel fatto che nell’azione si scioglie il blocco e si innesca il flusso di energia. Chi non conosce questo principio, si siede e si mette a fumare. Per chi è nel flusso, invece, tutto funziona in modo semplice e naturale.

Supponiamo che ci sia da fare un lavoro grande e difficile. Ebbene, bisogna semplicemente prendere e incominciare a farlo. Oppure vorreste conoscere qualcuno: basta andare e fare conoscenza, senza tante riflessioni. Se non avete idea di come sia meglio lavorare o socializzare, non importa: quando il flusso è avviato, le soluzioni arrivano da sole, “in itinere”.

Provate a osservare la risacca del mare. L’intenzione dell’Arbitro assomiglia a un’onda. Il fatto che essa si infranga sulla riva è inevitabile. Si getta sulla riva con tutta la sua forza, ma senza alcuno sforzo. Ugualmente incrollabile dev’essere la vostra intenzione: vado e con calma mi prendo il mio, senza isterismi, senza brama, senza paura. Io sono un’onda.

I ricevitori e i trasmettitori

Nel Transurfing, gli strumenti principali di raggiungimento del fine sono la visualizzazione del fine e la visualizzazione del processo. La prima può essere definita come dichiarazione, la seconda come constatazione. La dichiarazione prevede il posizionamento del vettore dell’attenzione e dell’intenzione sul fine, la proiezione di forma-pensieri e delle diapositive del fine.

La constatazione è una conferma continua del fatto che il processo sta andando avanti, le cose si muovono, sta riuscendo tutto, le porte si aprono, è cioè una sorta di “autosostegno” o addirittura di “autoconvinzione” nel fatto che il metodo funziona davvero. Così intenzionalmente ci si crea e ci si gira il proprio film.

Questo schema – <Dichiarazione + Constatazione> – è una forma universale di gestione sia della realtà individuale sia della società. Si getta una sfida alla massa, si fissa un fine, si elabora un’ideologia corrispondente e si portano queste masse avanti, sotto le insegne delle dichiarazioni e al suono della marcia della constatazione continua “stiamo andando per la strada giusta”.

Così è stato sempre, sia nelle strutture delle società preistoriche, sia durante i regimi totalitari, sia nella società costruita sulla democrazia. Ma il sistema tecnogeno (se si considera la società nel suo intero) è un caso particolare. Qui la situazione è notevolmente cambiata grazie alla formazione di uno spazio informazionale unico. Fini nettamente marcati non ce ne sono, l’ideologia è come dissolta, anche la chiesa ha perso l’influenza che aveva prima.

Su cosa può reggersi il sistema in condizioni come queste? La nuova generazione, nella sua maggioranza, è de-ideologizzata, apolitica e non religiosa. Risulta, però, che per il sistema tecnogeno tutto ciò non ha gran significato. L’economia e le finanze già da tempo formano il potere e gestiscono la politica, mentre i ruoli dell’ideologia e della religione sono ridotti al consumo. Nel consumo, forse, sta il fine principale di tutti e di ciascuno.

In questo non c’è niente di sovversivo, su questo punta anche il Transurfing: migliorare la propria vita, trovare la propria realizzazione. Ma per raggiungere questo traguardo bisogna capire com’è strutturato il sistema e quali sono i suoi difetti.

Il sistema si regge sulla ragnatela globale di informazioni e il suo compito è quello di cancellare l’individualità, polverizzare e diluire le aspirazioni e i fini individuali, affondarli nel frastuo­no dell’opinione pubblica.

L’importante è che tutti siano in rete, nella stessa “sabbiera”. L’idea è semplice: creati la tua sabbiera per attirare gli altri bimbi, e poi vendi loro qualcosa, magari della sabbia, quello che vuoi. Nella stessa sabbiera si risolve al contempo anche il problema della gestione della realtà. Se prima regnava il principio “dividi et impera”, ora è il contrario: unisci e domina incontrastato su tutti.

Per esempio, le reti sociali sono un’invenzione geniale del sistema. In esse si realizza in modo ideale lo schema < Dichia­razione + Constatazione>, con contemporanea immersione nel sogno collettivo.

Il processing di scambio delle informazioni, a cominciare dall’in­nocuo “mi piace — non mi piace”, è ciò che compone il nucleo del sistema operativo di gestione. A partire da questo nucleo, comin­cia a girare tutto il resto. Dal centro della ragnatela si può dare un comando che si ripercuoterà immediatamente fino alla periferia, costringendo tutti gli ingranaggi a reagire sincronicamente, come succede a un branco di piccoli pesci. Un sogno inconscio collettivo e coerente.

Non pensare. Basta che clicchi e digiti “like” dove serve. “Mi piace-non mi piace”, è, in sostanza, un training quotidiano, le prove generali di una qualche scena principale che aspetta la sua ora. Da qui lo slogan: sii collegato, sii in rete, apporta il tuo contri­buto, sii nel sistema! […]

(Continua nel libro) Acquistalo ora per averlo, non aspettare la ristampa!

Scardinare Il Sistema Tecnogeno – DVD

Autore: Vadim Zeland

Non più in produzione vedi altri video

Informazioni aggiuntive

  • Distribuito da: Macrovideo
  • Data pubblicazione: Dicembre 2013
  • Durata: 80 minuti
  • Tipo: DVD + Libro

Descrizione di Scardinare Il Sistema Tecnogeno – DVD

In questo inedito DVD Vadim Zeland, l’autore del fenomeno Transurfing si rivela in un’intervista esclusiva rilasciata durante il suo soggiorno italiano

Il Transurfing è una tecnica innovativa di gestione e interpretazione della realtà che ha già conquistato milioni di persone in tutto il mondo. Un viaggio fantastico che celebra il percorso e non la destinazione, insegnando a scivolare senza sforzo tra le onde del quotidiano e a cavalcare la vita con leggerezza.

Durante l’intervista, nella quale l’autore russo ha scelto di celare la propria immagine, Zeland insiste sulla necessità di ridurre il livello di importanza che siamo propensi a dare ai vari eventi della nostra esistenza.

Si tratta di imparare a “darsi in affitto”, praticando contemporaneamente il principio della coordinazione dell’intenzione, vivendo secondo il proprio credo e coltivando la sensazione di libertà interiore. Per farlo dobbiamo essere capaci di rinunciare alla lotta esercitando un controllo razionale sulle pulsioni e gli istinti, imparando ad ascoltare quello che l’autore chiama “il fruscio delle stelle del mattino”, quella voce senza parole che altro non è che l’espressione più autentica della nostra anima.

“Se non avete talenti e pregi particolari, non avete altra scelta che uscire dai ranghi e permettervi di diventare delle persone uniche”.

I Tarocchi dello Spazio delle Varianti – Cofanetto

 

I Tarocchi dello Spazio delle Varianti – Cofanetto
Le Carte del Transurfing

Per chi non lo sa: non sono carte per divinazione, non hanno nulla a che fare con i consulti da cartomante. Se ti aspetti qualcosa del genere non acquistarli, ne rimarrai senz’altro disilluso. Come dice Vadim Zeland: “Non comprate il vostro futuro dagli indovini, create voi stessi il futuro che desiderate”.

Poco più di due settimane fa abbiamo incontrato Vadim Zeland a Milano, per il Transurfing Day. In quell’occasione, tra le altre cose, siamo stati felici di presentargli in anteprima l’edizione italiana dei Tarocchi dello Spazio delle Varianti. Vadim è rimasto molto colpito dalla cura di questo cofanetto, ha controllato tutte le carte e il libro interno e si è complimentato per la bellezza di tutte le edizioni italiane dei suoi libri.

Oggi, a distanza di pochi giorni da quell’incontro, vengono finalmente pubblicati i Tarocchi dello Spazio delle Varianti, che vengono presentati in una bellissima scatola che contiene 78 carte (22 arcani maggiori e 56 arcani minori) e uno straordinario libro che spiega come utilizzarle al meglio e seguire i principi del Transurfing.

Uno strumento che non può mancare al Transurfer più navigato ma anche a chi non ha mai letto le straordinarie opere di Vadim Zeland e vuole conoscere per la prima volta il Transurfing!


Vadim Zeland
Tarocchi dello Spazio delle Varianti – Cofanetto
78 Carte + Libro per interpretarle

Editore: Macro Edizioni
Data di pubblicazione:
Aprile 2013
Pagine Libro: 192 pagine
Carte: 72

Prezzo offerta € 16,58 invece di € 19,50 Sconto 15%

+ informazioni Acquistalo ora [-15%]


– Le 78 Carte –

Queste carte non sono finalizzate alla divinazione, ma servono da vademecum, da istruzioni per l’uso. Sono suddivise nel modo seguente: 22 arcani maggiori, che riguardano i principi generali del Transurfing, e 56 arcani minori. Gli arcani minori sono suddivisi in quattro gruppi: l’Anima e la Ragione, l’Azione e la Passività.

Questa suddivisione è fondata sul fatto che le motivazioni, il pensiero e il comportamento di una persona, in conformità ai principi del Transurfing, devono essere equilibrati da questi quattro lati. La Ragione e l’Azione fanno riferimento al mondo fisico, mentre l’Anima e la Passività si riferiscono alla realtà metafisica, che comunque non è meno reale di quella fisica vera e propria.

Se si prende in considerazione solo un aspetto del mondo duale, la realtà non si sottomette. I materialisti si occupano di rimuovere gli ostacoli che si creano da soli nel loro cammino, mentre gli idealisti vagano con la testa nelle nuvole e nei sogni. Né gli uni né gli altri, alla fine, riescono a gestire la realtà. Tu, invece, imparerai a farlo!

Acquista I Tarocchi del Transurfing [-15%] >


– Il libro –

All’interno di questa preziosa scatola troverai un libro, con tutte le indicazioni per utilizzare al meglio i Tarocchi e per mettere in pratica la straordinaria tecnica del Transurfing.

Puoi raggiungere il giusto equilibrio all’interno della tua vita fra Anima e Ragione, Azione e Passività, se conformerai le tue motivazioni, il tuo pensiero, e il tuo comportamento ai principi del Transurfing.

“Una volta, nei tempi passati, tutti erano arbitri: sapevano che la realtà ha due forme, una fisica e una metafisica. Gli arbitri vedevano e capivano la sostanza del mondo speculare e sapevano creare la propria realtà con la forza del pensiero. Ma non durò a lungo. L’attenzione degli arbitri, col tempo, finì per rimanere definitivamente intrappolata nella realtà materiale. Smisero di vedere e persero la forza. Il sapere, tuttavia, non si disperse ed è arrivato fino ai giorni nostri. […] Se vuoi decidere della tua sorte e ottenere quello che desideri, il Transurfing, con le sue tecniche per gestire la realtà, ti sarà d’aiuto”.


– Vadim Zeland –

Quando mi viene chiesto dai lettori affascinati “Chi sei tu, Vadim Zeland?”, di solito rispondo: “Io sono nessuno”.

La mia vita non può e non deve essere di alcun interesse, in quanto non sono stato io che ha creato il Transurfing, ho semplicemente fatto da canale di antica conoscenza che dà accesso a un mondo in cui l’impossibile diventa possibile.

Acquista I Tarocchi del Transurfing ora [-15%] >


– Acquistali assieme: Sconto 15% –

Tarocchi dello Spazio delle Varianti + Cofanetto Trilogia del Transurfing

+

Listino € 48,50Promo € 41,23Sconto 15%

Acquistali ora >


Tarocchi dello Spazio delle Varianti+ Le Regole dello Specchio

+

Listino € 38,10Promo € 32,39Sconto 15%

Acquistali ora >


– Tutti i libri di Vadim Zeland –


Reality Transurfing – Lo Spazio delle Varianti – Vol 1
12,33 (-15%)

 

 


Reality Transurfing – Il Fruscio delle Stelle del Mattino – Vol. 2
12,33 (-15%)

 

 


Reality Transurfing – Avanti nel Passato – Vol.3
12,33 (-15%)

 

 


Reality Transurfing – Le Regole dello Specchio
15,81 (-15%)

Transurfing Vivo – Oltre i Confini della Matrix
15,30 (-15%)

Reality Transurfing – La Trilogia – Cofanetto
24,65 (-15%)

Scardinare il Sistema Tecnogeno – come è nata la copertina

Storia della creazione della copertina del libro Scardinare il Sistema Tecnogeno di Vadim Zeland

Fonte: Arina Gordienko/ Vera Bani

Autore: Arina Gordienko, traduzione di Vera Bani

Sono una lettrice di lunga data e un’ammiratrice dei libri di Vadim Zeland. Non voglio parlare qui della concezione illustrata nei suoi libri. In Russia e in tutto il mondo, milioni di persone leggono i suoi libri e li conoscono bene. Vorrei solo dire che tutto quello di cui parla Vadim nei suoi testi, funziona.

Ho una vasta libreria di letteratura esoterica e filosofica, mi piace leggere e immergermi in studi esoterici, e posso dire con certezza che i libri di Vadim spiccano nello sfondo generale. E non e’ solo un mio parere – Zeland ha un enorme esercito di seguaci in tutto il mondo, che si definiscono “transurfers”, in onore del più famoso dei suoi libri “ Il Transurfing della realtà”.

Leggo i testi di Vadim dal 2006, mi hanno aiutato molto e ancora mi aiutano nella vita. Volevo in qualche modo ringraziare Vadim per i suoi libri, per il suo lavoro, e visto che sono un’artista, gli ho proposto, in qualità di regalo, il dono più prezioso che ha un’artista, un’ opera da utilizzare per la copertina del suo libro.

La copertina del libro Scardinare il Sistema Tecnogeno

E’ per me un onore annunciare che alla fine di luglio 2012, sulla copertina del nuovo libro di Vadim Zeland, “Scardinamento del sistema tecnogeno” verrà stampato il mio nuovo quadro “Shard of time” (“Il Frammento del tempo”).

A mio parere, la storia della creazione di questa copertina è affascinante di per sé, per questo vorrei condividerla. All’inizio, quando avevo appena iniziato a corrispondere con Vadim, il quadro “Shard of time” (Il frammento del tempo) non esisteva ancora. Non solo: il nome dello schizzo originale era diverso, si chiamava “Time Machine” (La macchina del Tempo) e l’oggetto, che la figura della donna “tiene” tra le mani era un altro, era una mela rossa. Quando mostrai a Vadim questo schizzo, lui stava lavorando al completamento del suo nuovo libro e mi propose di cambiare la mela con un altro oggetto, che simboleggiasse il sistema tecnogeno e corrispondesse al messaggio del libro.

Vadim propose un quadrato nero ed espresse il desiderio che apparisse aggressivo e senza cuore come il sistema tecnogeno. Iniziai a lavorare su diverse forme di un cubo, riguardai i miei vecchi album di studentessa d’arte con gli schizzi di progetti universitari, e li’ trovai i disegni delle piramidi tratti dalla geometria di Finsler. Nello stesso tempo, in Internet, mi imbattei in un oggetto interessante : un piccolo cubo del tempo (Time Cube). La combinazione di questi elementi conflui’ in un cubo rosso con una piccola piramide che da esso si separa, il “Frammento del tempo”.

Per la copertina del libro Vadim ha pero’ creato personalmente un altro cubo, estremamente tecnogeno, un cubo di un minaccioso colore nero con angoli acuti e un ostile potenziale energetico. Uno sguardo a questo cubo è sufficiente per capire la sua relazione con l’idea del libro. Sul design della copertina io e Vadim abbiamo lavorato insieme, e nonostante il processo stesso di creazione della copertina fosse piuttosto difficile, per me si e’ trattato di un vero piacere creativo : io e Vadim condividevamo il processo di co-creazione, pensando e sentendo alla stessa lunghezza d’onda!

Io dico spesso che i miei quadri sono più forti e più saggi di me perciò non mi sono minimamente sorpresa quando Vadim ha dichiarato la stessa cosa dei suoi libri. Entrambi sentivamo che il libro e il quadro stavano come controllando il processo di creazione della copertina, e ci stavano guidando. Avevamo l’impressione che il libro e il quadro seguissero attentamente i nostri movimenti e facessero in modo di correggere tutti i dettagli finché la copertina non giunse finalmente a termine.

Il nuovo libro di Vadim Zeland è speciale. Ho avuto la fortuna di essere stata una dei primi a leggere il libro, mentre era ancora in versione elettronica, anzi, sono stata la prima a ricevere da Vadim la copia elettronica. Non riuscivo a smettere di leggere il libro finché non sono arrivata alla fine. Non dirò di cosa tratta questo fantastico testo, è meglio che ve lo leggiate da soli. Credetemi, dopo averlo letto , molte cose cambieranno nella vostra visione del mondo. Se desiderate cambiare radicalmente o migliorare non solo la vita, ma la realtà in cui ora state vivendo, approfittate di questa occasione e leggete il libro “Scardinare il sistema tecnogeno” di Vadim Zeland.

La mia versione primigenia del quadro, in cui la Custode del Tempo tiene tra i suoi palmi una mela rossa (e non sarà una mela semplice), sarà anch’essa completata al più presto. Spero di portarla a termine entro l’autunno. Si tratta di una grande tela di 165 x 190 centimetri. Apparirà al tempo giusto nel mondo materiale con l’aiuto delle mie mani, e continuerà a vivere la sua vita, portando la conoscenza a tutti coloro che ne hanno bisogno.

Per me in tutta questa storia c’è un chiaro legame, a tutti i livelli, compreso l’inconscio, tra la geometria sacra, le antiche conoscenze rinchiuse nelle piramidi e non solo, il sacerdozio dell’Antico Egitto e il sistema tecnogeno che controlla il nostro mondo. Per il momento e’ ancora possibile leggere libri su come uscire dal sistema e crearsi la propria realtà, ove esistano altre leggi. Il libro di Vadim Zeland “Scardinare il sistema tecnogeno” parla proprio di questo.

Il mio quadro “Il frammento del tempo” aiuterà il libro in quest’impresa. Non è un caso che fin dall’inizio Vadim abbia chiamato la mia Custode – Sacerdotessa. Il libro e il quadro non si sono incontrati per caso, perché in questo mondo non esistono le casualità , cosi come non esistono mondi casuali. Tutti i mondi sono creati da noi, e noi abbiamo la possibilità di scegliere in quali di essi vivere.