Sappiamo che la maggior parte anzi tutte le emozioni negative vengono dalla paura e quella è la paura dell'ego di morire ogni secondo della sua vita come dice anche Tolle
si può ridurre consapevolmente l'importanza sulla morte è possibile farlo?
Transurfing Studio e Applicazione ⇒ Si parla di importanze e...la morte
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Ci sono utenti sedicenti "coach" del Transurfing che si iscrivono solo per promuovere il proprio sito inerente a tale qualifica, senza poi partecipare attivamente al forum. Alcuni affermano di essere stati autorizzati da Vadim Zeland. Premesso che Vadim Zeland non ha addestrato personalmente nessuno, eventuali dichiarazioni verbali di autorizzazione all'insegnamento del "metodo Transurfing" fatte dallo stesso non sono supportate da questo forum. Chi non compare nel sito ufficiale zelands.com e volesse confermare l'ufficialità di quanto dichiara può inviare in allegato dal modulo dei "Contatti" copia di una dichiarazione scritta firmata da Vadim Zeland. Diversamente, considerando anche che tali utenti non partecipano attivamente al forum saranno considerati "spammer".
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- renato
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Re: Si parla di importanze e...la morte
Ciao Fabio,Fabio ha scritto:Sappiamo che la maggior parte anzi tutte le emozioni negative vengono dalla paura e quella è la paura dell'ego di morire ogni secondo della sua vita come dice anche Tolle
si può ridurre consapevolmente l'importanza sulla morte è possibile farlo?
nella lettura del RT le emozioni (negative) derivano tutte dai desideri (di ottenere qualcosa che crediamo ci manca nell'Avere e/o nell'Essere - di proteggere qualcosa che ci è caro) e dai giudizi che continuiamo a sparare su tutto ciò che ci circonda (idea che abbiamo di noi stessi compresa ).
Di fatto l'ego di cui parli è solo un'idea, non ha una sua esistenza intrinseca: è un insieme di memorie e di storie che abbiamo attaccato al nostro corpo fisico.
Presi come siamo sempre a Fare non ci accorgiamo che il nostro vivere quotidiano è una morte continua (pensa solo al tuo corpo ove centinaia di migliaia di cellule muoiono in ogni istante), pensa al bambino che eri a 7 o 20 anni e che adesso non c'è più (ogni 7 anni tutte le cellule del nostro corpo fisico sono "nuove") e pensa al fatto che siamo comunque tutti nati provvisoriamente e che questo corpo fisico lo abbiamo tutti da "lasciare", come ogni abito di scena, prima o poi, assieme a quell'ego nel quale ci siamo identificati e che abbiamo attaccato, appunto, all'abito di scena.
Le intuizioni che ti possono arrivare dalla lettura, anche, di Vadim possono essere relative al cambiare prospettiva .. vedere la vita con occhi nuovi
Ad esempio, invece di concentrarti sull'aspetto morte e paura che ne consegue (che può essere diventata un'abitudine), perchè non consideri l'altra faccia della medaglia che consiste nell'accorgerti di questo continuo rinascere,di questo continuo risorgere, di questo continuo rinnovamento ? Perchè non accogliere con fiducia ed ottimismo che stai vivendo già adesso sull' onda che Vadim chiama della Fortuna ? Non ci sono "tecniche" che ti possono aiutare in questo: è solo una tua scelta ! senza se e senza ma, senza alcun alibi cui attaccarsi, senza proiettare alcuna colpa da scaricare su nessuno.
Per realizzare questo cambio di prospettiva hai da diminuire l'importanza a tutto ciò che ti assorbe l'attenzione in modo da poterti rilassare e così percepire con tutti i sensi ed oltre (l'Anima oltre la sola Ragione) tutto ciò che ti accade e tutte le infinite opportunità che hai di scegliere strade nuove, comportamenti nuovi.
Quando vivi intensamente "un problema" tutta la tua attenzione e la tua vita ne sono ostaggio e non ti accorgi nemmeno di cosa ti accade attorno. Continui a ripetere le stesse reazioni e gli stessi modelli di comportamento perpetuando di fatto la stessa situazione, come un topolino che non sa uscire da un labirinto nel quale si era cacciato per cercare il formaggio.
E' qui che Vadim consiglia di darsi in affitto, di rilassarsi (che è un percepire con l'Anima) ... solo tu lo puoi Essere e una volta che lo hai realizzato davvero ti riscopri un essere umano diverso da quello che avevi creduto di essere fino ad un attimo prima
Buon transurfing
renato
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Re: Si parla di importanze e...la morte
E' verissimo Renato...mi sono accorto anch'io di questa cosa, prima quando mi accadevano determinati problemi li affrontavo in modo sbagliato e con ansia, magari li risolvevo lo stesso ma con molta difficoltà. A distanza di tempo quando mi capitava qualche altro problema...senza rendermene conto lo affrontavo con lo stesso sistema "sbagliato" in precedenza...e poi continuavo...e cosi ogni volta...e ultimamente mi sono accorto...che facevo sempre gli stessi sbagli...usavo sempre gli stessi metodi. Ecco allora che mi son detto...qui c'è qualcosa che non va...bisogna cambiare direzione perchè sto continuando ad andare dalla parte sbagliata...la storia si ripete ogni volta...sembra quasi sempre lo stesso film che va avanti...poi torna indietro...ma è sempre lo stesso film...allora vuol dire che è giunto il momento di cambiare scena...di proiettare un nuovo film perchè questo ha stufato!renato ha scritto: Quando vivi intensamente "un problema" tutta la tua attenzione e la tua vita ne sono ostaggio e non ti accorgi nemmeno di cosa ti accade attorno. Continui a ripetere le stesse reazioni e gli stessi modelli di comportamento perpetuando di fatto la stessa situazione, come un topolino che non sa uscire da un labirinto nel quale si era cacciato per cercare il formaggio.
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Re: Si parla di importanze e...la morte
Gatto66 ha scritto:E' verissimo Renato...mi sono accorto anch'io di questa cosa, prima quando mi accadevano determinati problemi li affrontavo in modo sbagliato e con ansia, magari li risolvevo lo stesso ma con molta difficoltà. A distanza di tempo quando mi capitava qualche altro problema...senza rendermene conto lo affrontavo con lo stesso sistema "sbagliato" in precedenza...e poi continuavo...e cosi ogni volta...e ultimamente mi sono accorto...che facevo sempre gli stessi sbagli...usavo sempre gli stessi metodi. Ecco allora che mi son detto...qui c'è qualcosa che non va...bisogna cambiare direzione perchè sto continuando ad andare dalla parte sbagliata...la storia si ripete ogni volta...sembra quasi sempre lo stesso film che va avanti...poi torna indietro...ma è sempre lo stesso film...allora vuol dire che è giunto il momento di cambiare scena...di proiettare un nuovo film perchè questo ha stufato!renato ha scritto: Quando vivi intensamente "un problema" tutta la tua attenzione e la tua vita ne sono ostaggio e non ti accorgi nemmeno di cosa ti accade attorno. Continui a ripetere le stesse reazioni e gli stessi modelli di comportamento perpetuando di fatto la stessa situazione, come un topolino che non sa uscire da un labirinto nel quale si era cacciato per cercare il formaggio.
siamo noi a creare la realtà, ho paura che quando la mente "agisce" in modo da resistere alla vita si crea da sola i problemi
quando vivi nell'accettazione magicamente i problemi non solo non esistono nel momento presente ma non vengono più ricreati, appena ritorni nella resistenza di qualcosa ritornano i problemi e a volte ancora più grandi
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Re: Si parla di importanze e...la morte
Quindi in pratica non bisogna "combattere" qualcosa che noi riteniamo essere un problema...altrimenti otteniamo l'effetto contrario. Diciamo che bisogna per prima cosa capire l'entità del problema che si presenta, una volta che si hanno le idee chiare si cerca una soluzione che possa in qualche modo risolvere del tutto...o almeno in parte il problema.Fabio ha scritto: siamo noi a creare la realtà, ho paura che quando la mente "agisce" in modo da resistere alla vita si crea da sola i problemi
Capire il problema non significa andargli incontro come un toro scatenato in combattimento...perchè otteniamo poco e niente, il nervosismo aumenta perchè ci intestardiamo e puntiamo di più la nostra attenzione sul problema stesso...ma cosi facendo ci blocchiamo da soli..perchè rischiamo di non trovare una "buona soluzione".
E qui veniamo alla cosa giusta da fare, bisogna accettare il problema che si è presentato davanti a noi...e non dobbiamo pensare che sia insormontabile tanto da non dormirci la notte. Una volta che siamo riusciti ad "accettare" l'accaduto...penso che saremo anche in grado di trovare una soluzione.Fabio ha scritto: quando vivi nell'accettazione magicamente i problemi non solo non esistono nel momento presente ma non vengono più ricreati, appena ritorni nella resistenza di qualcosa ritornano i problemi e a volte ancora più grandi
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