Sto cercando di intuire, di ascoltare, forse di spingere alcune nozioni all'estremo.
Parlando in modo quantistico, se io liberatomi da limiti e condizionamenti interni ed esterni, posso far collassare una funzione d'onda in una delle tante realtà, che è però la MIA realtà, se posso indirizzare con la volontà questa realtà come VOGLIO, IO sono DIO, IO sono l'UNIVERSO!
VOI siete solo una proiezione dei miei pensieri che collassano la funzione d'onda.
Ciò implica che io non ho bisogno di desiderare soldi, felicità, passione o qualsiasi altra cosa, significa che io sono l'unica cosa che determina cio che esiste. In tal caso sono solo io che mi limito creando un PENDOLO, poichè ESSO esiste solo in quanto da me osservato...
Non so se sono riuscito a dare un idea di quello che davvero implica la meccanica quantistica portata all'estremo...
Due stati, due spin che potrebbero corrispondere a follia o illuminazione, o forse ancora coincidere con entrambi gli stati.
Saluti
Transurfing per utenti nuovi ⇒ Perplessità e limitazioni...
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E' probabile che in precedenza tu abbia trovato altrove sul Web informazioni contrastanti che potrebbero averti creato confusione. Ti consiglio di leggere i messaggi di Renato, un Transurfer che si attiene strettamente agli insegnamenti di Zeland senza addurre personali interpretazioni. E' anche il moderatore (e molto di più) dei Forum di Transurfing.it).
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- Messaggi: 82
- Iscritto il: 30 mag 2010, 17:27
- Città: Trento
Re: Perplessità e limitazioni...
Esisti tu per me, come io esisto per te? Grande dilemma! Ma se effettivamente l'altro è una tua proiezione, perchè poi si diventa così dipendenti dall'oggetto, per primo dalla madre che ti partorisce e ti cresce, poi dai vari maestri che incontriamo? Ci evolviamo solo grazie al confronto con l'altro, e la sua diversità sia per noi positiva o negativa è l'unica fonte di crescita. Comunque, anche se io fossi una tua proiezione, mi avresti caricato tanto di energia da rendermi un pendolo autonomo, in grado anche di combatterti. In questo modo hai creato si unìindividuo, ma autonomo, che ti potrebbe seguire magari anche nei cambi di flusso . ciao
- renato
- Moderatore
- Messaggi: 981
- Iscritto il: 20 nov 2009, 14:58
- Città: BZ
Re: Perplessità e limitazioni...
Ciaoastalepro ha scritto:Sto cercando ... forse di spingere alcune nozioni all'estremo.
Parlando in modo quantistico ...IO sono DIO, IO sono l'UNIVERSO!
VOI siete solo una proiezione dei miei pensieri che collassano la funzione d'onda.
Ciò implica che io non ho bisogno di desiderare soldi, felicità, passione o qualsiasi altra cosa, significa che io sono l'unica cosa che determina cio che esiste. .......Saluti
il volo che hai descritto ha una prospettiva "limitata" .. se vogliamo ..un unico punto debole .. quell' IO cui fai accenno e col quale ti identifichi: è un IO temporaneo e relativo, mentre DIO è la "funzione" eterna, reale. Per avvicinarti di + al reale potresti cambiare la tua frase trasformandone la prospettiva ...
in: NOI siamo solo una proiezione dei SUOI (di Dio) pensieri che collassano la funzione d'ondaha scritto:VOI siete solo una proiezione dei miei pensieri che collassano la funzione d'onda
In quanto SUOI pensieri, comunque, abbiamo a disposizione tutto .. potendo determinare ciò che esiste nella "NOSTRA" realtà .. essendo giunti a realizzare questa "identità" non abbiamo + "bisogno" di nulla, in quanto non + pensieri che si credono separati .. e dimoranti in una realtà senza tempo ( e quindi senza pendoli)
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- Messaggi: 203
- Iscritto il: 3 giu 2010, 16:42
- Città:
Re: Perplessità e limitazioni...
Infatti sei tu che determini tutto ciò che esiste, e visto che ne sei consapevole, perchè crearti o assoggettarti ad un pendolo?
E se hai la possibilità di "scegliere" la variante per te più congeniale, quella dove c'è tutto quello che cerchi (soldi felicità passione ecc.), perchè vederlo come un "delirio di onnipotenza"?
E' una visione della realtà che può dare le vertigini, di primo acchito: quando io mi sono "svegliata", diversi anni fa, e mi sono accorta che tutto, e ripeto tutto quello che avevo nella mia vita lo avevo scelto io, raggiungendo l'unità di anima e ragione, e spesso, non essendone appunto consapevole l'avevo raggiunta per "scegliere" cose che proprio non mi piacevano, ho avuto quasi paura, anzi paura vera e propria...ma poi ho detto se abbiamo questa possibilità di scelta perchè spaventarsi? Se esistono infinite varianti e si può scegliere consapevolmente quella che "trasformerà la nostra vita in una festa", perchè no?
E se hai la possibilità di "scegliere" la variante per te più congeniale, quella dove c'è tutto quello che cerchi (soldi felicità passione ecc.), perchè vederlo come un "delirio di onnipotenza"?
E' una visione della realtà che può dare le vertigini, di primo acchito: quando io mi sono "svegliata", diversi anni fa, e mi sono accorta che tutto, e ripeto tutto quello che avevo nella mia vita lo avevo scelto io, raggiungendo l'unità di anima e ragione, e spesso, non essendone appunto consapevole l'avevo raggiunta per "scegliere" cose che proprio non mi piacevano, ho avuto quasi paura, anzi paura vera e propria...ma poi ho detto se abbiamo questa possibilità di scelta perchè spaventarsi? Se esistono infinite varianti e si può scegliere consapevolmente quella che "trasformerà la nostra vita in una festa", perchè no?
- NorrinRadd
- Messaggi: 61
- Iscritto il: 16 apr 2010, 10:01
- Città:
Re: Perplessità e limitazioni...
Messaggio da NorrinRadd »
La mia vertigine, piu' che paura, e' che quando mi trovo nella consapevolezza che tutto e' dentro di me, o proiettato da me, e comunque scelto da me nella mia variante....mi sento terribilmente solo. Per fare un esempio semplice e lampante, mi sento come se guardassi un film hard invece che fare l'amore, o anche solo sesso, con una persona vera... Qualcuno di voi ha avuto o ha questo problema, di percepire in alcuni momenti di sconforto l'Universo come una grande Pippa, sentendosi pertanto molto solo? Ho posto questa domanda a una persona certamente sveglia, a un Maestro, e mi ha risposto che quando il risveglio e' avvenuto, semmai c'e' un problema di sovraffollamento piu'' che di solitudine, ma non ho tanto capito.
Un altro problema che avverto, quando mi accorgo di essere il sole del mio mondo con le sue varianti, e' un senso di pesantezza nella responsabilita' di portarmelo sulle spalle. Insomma al posto di una insostenibile leggerezza dell'essere, percepisco una sorta di sostenibile (a fatica) pesantezza del divenire.
Un altro problema che avverto, quando mi accorgo di essere il sole del mio mondo con le sue varianti, e' un senso di pesantezza nella responsabilita' di portarmelo sulle spalle. Insomma al posto di una insostenibile leggerezza dell'essere, percepisco una sorta di sostenibile (a fatica) pesantezza del divenire.
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- Messaggi: 203
- Iscritto il: 3 giu 2010, 16:42
- Città:
Re: Perplessità e limitazioni...
Forse, e dico forse, la pesantezza che senti non potrebbe essere la consapevolezza (può essere brutale, alle volte, come presa di coscienza) di aver "scelto" anche quello che non ti piace? Di scoprire che esistono delle parti di te che hanno "bisogno" di cose che, consciamente, non credevi?
Quando ho "sentito" come funzionavano le cose in realtà, anche io mi sono sentita come presa in giro, tipo "ma allora sono in Matrix?" "e che gusto c'è nel creare cose "finte"?" Ma quando ho cambiato la prospettiva, e ho considerato quello della scelta tra infinite realtà tutte già esistenti, non mi sono più sentita in mezzo a una finzione...ho pensato ma se le cose funzionano così, allora scegliamo il meglio...Il difficile per me è trovare la famosa unità di ragione ed anima, e mettere in moto l'intenzione esterna, che ti porta dritto verso il tuo fine...
La frase del Maestro non l'ho capita neanche io, perchè sovraffollato? mi da' l'idea dell'autobus nell'ora di punta, aiuto...
Sentirsi soli? Se ti guardi dal di fuori e non ti immergi nelle emozioni è facile sentirsi soli...Ma immergersi nelle emozioni fa paura (lo so bene), ma questo è un'altro discorso credo...
Quando ho "sentito" come funzionavano le cose in realtà, anche io mi sono sentita come presa in giro, tipo "ma allora sono in Matrix?" "e che gusto c'è nel creare cose "finte"?" Ma quando ho cambiato la prospettiva, e ho considerato quello della scelta tra infinite realtà tutte già esistenti, non mi sono più sentita in mezzo a una finzione...ho pensato ma se le cose funzionano così, allora scegliamo il meglio...Il difficile per me è trovare la famosa unità di ragione ed anima, e mettere in moto l'intenzione esterna, che ti porta dritto verso il tuo fine...
La frase del Maestro non l'ho capita neanche io, perchè sovraffollato? mi da' l'idea dell'autobus nell'ora di punta, aiuto...
Sentirsi soli? Se ti guardi dal di fuori e non ti immergi nelle emozioni è facile sentirsi soli...Ma immergersi nelle emozioni fa paura (lo so bene), ma questo è un'altro discorso credo...
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- Iscritto il: 30 mag 2010, 17:27
- Città: Trento
Re: Perplessità e limitazioni...
Premetto che non considero il mio percorso un mezzo per "autorealizzarmi", ma per evolvere in senso spirituale. L'autorealizzazione presuppone un'autosufficienza che non ho, ed è insito nel termine un fine da raggiungere un tampi stabiliti. Lo considero un termine legato alle attività terrene. L'evoluzione presuppone che oggi sei migliore di ieri, tante piccole e grandi prove ti impegnano, in un tempo non stabilito, quanto sia lungo questo cammino per fortuna nessuno lo sa, il suo fascino fa mozzare il fiato! E' questo pensiero che ci fa concepire l'infinito? E non può essere che l'altro, la tua proiezione, la trasmissione fra due sistemi energetici che scambiano informazioni, che ti fa evolvere. Forse l'altro anche se creato dal nostro pensiero è entità autonoma, fatta della nostra stessa materia ma con un proprio centro direttivo. ciao
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- Iscritto il: 3 giu 2010, 16:42
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Re: Perplessità e limitazioni...
Io sento l'evoluzione spirituale e materiale collegate, come diversi aspetti della stessa cosa, d'altronde la materia è pensiero con una densità maggiore...wogend ha scritto:Premetto che non considero il mio percorso un mezzo per "autorealizzarmi", ma per evolvere in senso spirituale. L'autorealizzazione presuppone un'autosufficienza che non ho, ed è insito nel termine un fine da raggiungere un tampi stabiliti. Lo considero un termine legato alle attività terrene.
Penso cioè che nel momento in cui si riesce a raggiungere uno stato più consapevole le cose vadano a posto, materiali o spirituali dipende da cio' che la tua anima davvero vuole ed aspira...
Per quanto riguarda l'altro - una nostra proiezione? - non ho le idee chiare, forse creiamo persone che ci aiutano ad evolvere o fare determinate esperienze? o le incontriamo nel cammino per lo stesso motivo? Non lo so...Però visto che ci "sono", cerco di rapportarmi a loro nel modo migliore e a sentire il più possibile quel rispetto ed amore incondizionato che meritano, forse anche in quanto mie "creazioni"...
- NorrinRadd
- Messaggi: 61
- Iscritto il: 16 apr 2010, 10:01
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Re: Perplessità e limitazioni...
Messaggio da NorrinRadd »
Gia' e cosi' mi sento tipo Tom Cruise in Vanilla Sky,naturalmente con tutte le dovute proporzioni, sia come "presenza scenica" da parte mia, ( ), sia per fortuna come casini che succedono, ma il concetto e' un po' quello: si raggiunge la consapevolezza che anche le sfighe sono da te causate...e non e' piacevole! Devo dire che per uscirne il Transurfing e' molto utile.Maluc ha scritto:Forse, e dico forse, la pesantezza che senti non potrebbe essere la consapevolezza (può essere brutale, alle volte, come presa di coscienza) di aver "scelto" anche quello che non ti piace? Di scoprire che esistono delle parti di te che hanno "bisogno" di cose che, consciamente, non credevi?
Ecco, qui sta il problema piu' complesso da capire. Anche quando le cose vanno bene, e anche grazie al Transurfing vanno sempre meglio, permane un senso di fizione che appunto stende su tutto una sensazione di "fittizio", dove il meccanismo funziona alla perfezione, ma artificialmente, "suona" falso. Quando "capitano" cose belle, quando tutti arrivano portandomi doni su vassoi d'argento, subisco un effetto alla Truman Show, mi sembra che le persone, e quel che e' peggio anche le piu' vicine, recitino dei copioni gia' scritti che tutti conoscono tranne il sottoscritto, che non siano sinceri, che addirittura mi leggano nel pensiero, insomma mi sembra di stare in una candidcamerona gigante, con quel senso di presa in giro e di insoddisfazione che hai descritto cosi' bene.Maluc ha scritto:Quando ho "sentito" come funzionavano le cose in realtà, anche io mi sono sentita come presa in giro, tipo "ma allora sono in Matrix?" "e che gusto c'è nel creare cose "finte"?" Ma quando ho cambiato la prospettiva, e ho considerato quello della scelta tra infinite realtà tutte già esistenti, non mi sono più sentita in mezzo a una finzione...ho pensato ma se le cose funzionano così, allora scegliamo il meglio...
Le tue parole peraltro, visto che tu ne sei uscita, mi fanno pensare che sia una fase di passaggio e mi rincuorano, e porto avanti con pazienza il mio percorso.
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- Messaggi: 82
- Iscritto il: 30 mag 2010, 17:27
- Città: Trento
Re: Perplessità e limitazioni...
Devo precisare cho sono più orientata a raggiungere mete di ordine spirituale perchè nel mondo materiale mi sono già saziata sufficentemente, e mi riesce difficile trovare stimoli nuovi che smuovano la mia pigrizia! Comunque è un obiettivo, e spero che il TR serva anche in questo senso. L'atteggiamento che descrivi Norrin riguardo alle persone che ti circondano non è forse legato alle faccende di ordine pratico, opportunismo, invidia, avidità, strutture che crea la ragione per potersi accapparrare il necessario per vivere? Tutto prevedibile, scontato, ti sorprende constatare che loro non gioiscano ad un tuo successo in un certo modo, senti la loro ipocrisia, ma se scrosti un po' la superficie di questa struttura comportamentale forse ritrovi vecchie paure, che tutti ben conosciamo. Certo, mi rendo conto che questa vita deve essere vissuta, ci si passa tutti dal tenere buono chi ci può servire, invidiare chi ha qualcosa che vorremmo pure noi, ma quando fortunatamente questo non serve più, non è possibile che le relazioni cambino, entrando in una variante dove la ragione è consapevole che il suo compito è più leggero, qualcosa deve cambiare! ciao
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