Mi piacerebbe molto leggere i libri in lingua originale, specialmente quelli in inglese data l'alta percentuale di argomenti trattati in quella lingua che mi interessano; e specialmente perchè i testi in lingua inglese sono spesso disponibili come ebook (purtroppo ho finito lo spazio a casa, se non inizio a comprarli in formato elettronico finirò seppellita).
Purtroppo e nonostante anni di studi, io l'inglese non riesco a leggerlo molto bene e non lo capisco quando mi parlano. Cosa che non mi risulta affatto difficile (certo, non leggo romanzi) con altre lingue anche abbandonate da secoli (es. il francese).
Per questo motivo, sto seriamente pensando che c'è un pendolo da qualche parte che mi impedisce di approcciare l'inglese con la stessa naturalezza con la quale affronto le altre lingue.
Penso anche di averlo individuato (lo devo usare per lavoro e ciò non mi piace affatto), c'è solo da trovare "come" scivolare e neutralizzare questo pendolo. Chissà che una volta risolto il problema non sia subito in grado di capire maggiormente?
Transurfing Studio e Applicazione ⇒ Apprendimento delle lingue - un pendolo?
Forum per chi ha letto almeno il libro "Lo Spazio delle Varianti"
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Ci sono utenti sedicenti "coach" del Transurfing che si iscrivono solo per promuovere il proprio sito inerente a tale qualifica, senza poi partecipare attivamente al forum. Alcuni affermano di essere stati autorizzati da Vadim Zeland. Premesso che Vadim Zeland non ha addestrato personalmente nessuno, eventuali dichiarazioni verbali di autorizzazione all'insegnamento del "metodo Transurfing" fatte dallo stesso non sono supportate da questo forum. Chi non compare nel sito ufficiale zelands.com e volesse confermare l'ufficialità di quanto dichiara può inviare in allegato dal modulo dei "Contatti" copia di una dichiarazione scritta firmata da Vadim Zeland. Diversamente, considerando anche che tali utenti non partecipano attivamente al forum saranno considerati "spammer".
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Re: Apprendimento delle lingue - un pendolo?
Ciao Betula, anch'io ho un pendolo per l'inglese , ho studiato per due anni con una madrelingua inglese, poi ho lasciato perdere,adesso, però, essendo fortemente interessata agli argomenti di Zelan e l'obiettivo è imparare l'inglese, mi sono riscritta ad un corso con una ragazza madrelingua per tradurre il libro assieme e sicuramente questa è la volta buona che l'imparo
- luciano
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Re: Apprendimento delle lingue - un pendolo?
Il mancato apprendimento di una lingua non è un pendolo. E' se mai una difficoltà che può derivare dall'aver aderito a un pendolo.
Il pendolo è costituito da pensieri univoci formulati da più persone sulla stessa lunghezza d'onda.
Qui trovi la definizione completa di pendolo:
Pendolo
Il pendolo è costituito da pensieri univoci formulati da più persone sulla stessa lunghezza d'onda.
Dei luoghi comuni, ideologie, credenze culturali, per fare degli esempi, possono essere dei pendoli.Vadim Zeland ha scritto:Quando dei gruppi di persone cominciano a pensare in una stessa direzione, le loro "onde mentali" si sovrappongono e nell'oceano di energia si creano delle strutture energetiche d'informazione invisibili ma reali: i pendoli.
Qui trovi la definizione completa di pendolo:
Pendolo
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Re: Apprendimento delle lingue - un pendolo?
Grazie per la spiegazione
In realtà volevo dire che l'avversione per il mio lavoro (che è un pendolo) implica anche degli effetti collaterali: uno di questi è l'inglese perchè lo devo usare per lavoro.
In realtà volevo dire che l'avversione per il mio lavoro (che è un pendolo) implica anche degli effetti collaterali: uno di questi è l'inglese perchè lo devo usare per lavoro.
- luciano
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Re: Apprendimento delle lingue - un pendolo?
Consideri il gruppo di cui fai parte per lavorare un pendolo distruttivo?betula ha scritto:Grazie per la spiegazione
In realtà volevo dire che l'avversione per il mio lavoro (che è un pendolo) implica anche degli effetti collaterali: uno di questi è l'inglese perché lo devo usare per lavoro.
Non trovo logico considerare l'uso dell'inglese per lavoro un aspetto negativo. Personalmente lo trovo incentivante.
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Re: Apprendimento delle lingue - un pendolo?
Vedi Luciano, in realtà le cose sul lavoro sono leggermente più complesse. Da oltre tre anni la mia azienda naviga tra licenziamenti, mobilità e cassa integrazione. E da almeno cinque anni la gestione manageriale è fallimentare.Fosse solo questo, basterebbe fare il proprio lavoro e arrivederci; purtroppo non è così, perchè nessuno ha intenzione di lasciarti lavorare al meglio ma fanno di tutto per affossarti. Non è una scusa, è pura constatazione; e l'aura negativa che questa azienda emana te la porti appresso pure quando ti licenzi, viste le innumerevoli vicissitudini e disgrazie occorse in questi anni ai miei ex colleghi. E' questo il pendolo distruttivo che mi porta alla considerazione successiva, e cioè:
In questo ambito, l'uso che io personalmente faccio dell'inglese è esclusivamente tecnico (scrivendo di problematiche software e ricevendo risposte risolutive ai problemi) e finalizzato alla risoluzione di problemi che al 90% sono spesso causati da... nulla.
Sento di poter affermare con assoluta sicurezza che prima di entrare in questa azienda la mia comprensione dell'inglese era molto più elevata di oggi, che uso il mio inglese in maniera (per me) sterile e impropria.
In questo ambito, l'uso che io personalmente faccio dell'inglese è esclusivamente tecnico (scrivendo di problematiche software e ricevendo risposte risolutive ai problemi) e finalizzato alla risoluzione di problemi che al 90% sono spesso causati da... nulla.
Sento di poter affermare con assoluta sicurezza che prima di entrare in questa azienda la mia comprensione dell'inglese era molto più elevata di oggi, che uso il mio inglese in maniera (per me) sterile e impropria.
- luciano
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Re: Apprendimento delle lingue - un pendolo?
E' proprio il caso di uscire da quella trappola allora!
Che cosa fai ancora li?
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- renato
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Re: Apprendimento delle lingue - un pendolo?
Ciao Betula,betula ha scritto:Vedi Luciano, in realtà le cose sul lavoro sono leggermente più complesse. Da oltre tre anni la mia azienda naviga tra licenziamenti, mobilità e cassa integrazione. E da almeno cinque anni la gestione manageriale è fallimentare.Fosse solo questo, basterebbe fare il proprio lavoro e arrivederci; purtroppo non è così, perchè nessuno ha intenzione di lasciarti lavorare al meglio ma fanno di tutto per affossarti. Non è una scusa, è pura constatazione; e l'aura negativa che questa azienda emana te la porti appresso pure quando ti licenzi, viste le innumerevoli vicissitudini e disgrazie occorse in questi anni ai miei ex colleghi. E' questo il pendolo distruttivo che mi porta alla considerazione successiva, e cioè:
In questo ambito, l'uso che io personalmente faccio dell'inglese è esclusivamente tecnico (scrivendo di problematiche software e ricevendo risposte risolutive ai problemi) e finalizzato alla risoluzione di problemi che al 90% sono spesso causati da... nulla.
Sento di poter affermare con assoluta sicurezza che prima di entrare in questa azienda la mia comprensione dell'inglese era molto più elevata di oggi, che uso il mio inglese in maniera (per me) sterile e impropria.
dalla ricca descrizione che dai, piena di giudizi non proprio edificanti su altre persone, sul luogo di lavoro,su te stessa, ecc., pare che tu debba dare le motivazioni xcui hai DECISO di sentirti così .., quasi un alibi a te stessa, costretta dal mondo la fuori in un angolo di sopravvivenza
Puoi sempre scegliere, se Vadim ti interessa veramente, di migliorare il tuo inglese, senza se e senza ma con una motivazione tutta tua che non dipende da nessun condizionamento esterno: xchè sei tu che hai scelto così.
ciao
renato
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Re: Apprendimento delle lingue - un pendolo?
Vedi Renato, sono sempre stata convinta che ognuno di noi si debba assumere le proprie responsabilità per quello che gli succede e per la vita che conduce. Ma, purtroppo, ognit anto c'è un punto in cui poco si può fare (e lo dice anche Zeland) per affossare dei pendoli molto forti: vanno aggirati. E aggirare questo pendolo in questo caso richiede un pò di tempo.
La descrizione edulcorata dell'ambiente in cui lavoro non vuole in alcun modo essere nè un giudizio (ti assicuro che la realtà è ben peggiore, quando vedi che i tuoi colleghi restano da un giorno all'altro senza un lavoro e con una famiglia da mantenere mentre i dirigenti si dividono centinaia di migliaia di euro di dividendi nascosti grazie alla finanza creativa o grazie alla loro faccia tosta)tantomeno delle giustificazioni sul perchè mi debba sentire in un certo modo: anzi, in questo ultimo anno ho fatto un grande lavoro sulle mie paure e insicurezze e Zeland rappresenta la "ciliegina sulla torta", se si può usare un termine così limitante per questo metodo. Ed è per questo che la tua analisi forse è stata falsata dalla scarsa conoscenza che puoi avere di me, se sei arrivato a pensare che io mi stia creando un alibi. O forse sono io che non sono stata chiara, tutto può essere.
Io non mi sento costretta dal mondo in un angolo, non mi sento vittima del sistema; sto "agendo" per un nuovo futuro, per un lavoro diverso da quello che in questo momento ho. Tanto che, all'ennesimo annuncio di tagli, la paura che di solito accompagna questi eventi a me mancava assolutamente: so che sto agendo e so che questo porterà i suoi frutti. E sono sicura che, risolti i problemi più pressanti, anche l'inglese migliorerà.
Solo, mi domando, per quale motivo poni l'accento sul fatto che Zeland mi possa interessare veramente e del perchè tu abbia usato come chiave di lettura due righe abbastanza stringate e non tutto il contesto che mi ha portato a descrivere quello che è un vero e proprio pendolo...
La descrizione edulcorata dell'ambiente in cui lavoro non vuole in alcun modo essere nè un giudizio (ti assicuro che la realtà è ben peggiore, quando vedi che i tuoi colleghi restano da un giorno all'altro senza un lavoro e con una famiglia da mantenere mentre i dirigenti si dividono centinaia di migliaia di euro di dividendi nascosti grazie alla finanza creativa o grazie alla loro faccia tosta)tantomeno delle giustificazioni sul perchè mi debba sentire in un certo modo: anzi, in questo ultimo anno ho fatto un grande lavoro sulle mie paure e insicurezze e Zeland rappresenta la "ciliegina sulla torta", se si può usare un termine così limitante per questo metodo. Ed è per questo che la tua analisi forse è stata falsata dalla scarsa conoscenza che puoi avere di me, se sei arrivato a pensare che io mi stia creando un alibi. O forse sono io che non sono stata chiara, tutto può essere.
Io non mi sento costretta dal mondo in un angolo, non mi sento vittima del sistema; sto "agendo" per un nuovo futuro, per un lavoro diverso da quello che in questo momento ho. Tanto che, all'ennesimo annuncio di tagli, la paura che di solito accompagna questi eventi a me mancava assolutamente: so che sto agendo e so che questo porterà i suoi frutti. E sono sicura che, risolti i problemi più pressanti, anche l'inglese migliorerà.
Solo, mi domando, per quale motivo poni l'accento sul fatto che Zeland mi possa interessare veramente e del perchè tu abbia usato come chiave di lettura due righe abbastanza stringate e non tutto il contesto che mi ha portato a descrivere quello che è un vero e proprio pendolo...
- renato
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- Iscritto il: 20 nov 2009, 14:58
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Re: Apprendimento delle lingue - un pendolo?
Ciao Betula,betula ha scritto:... E aggirare questo pendolo in questo caso richiede un pò di tempo.
.. Io non mi sento costretta dal mondo in un angolo, non mi sento vittima del sistema; sto "agendo" per un nuovo futuro, per un lavoro diverso da quello che in questo momento ho. ... E sono sicura che, risolti i problemi più pressanti, anche l'inglese migliorerà.
Solo, mi domando, per quale motivo poni l'accento sul fatto che Zeland mi possa interessare veramente e del perchè tu abbia usato come chiave di lettura due righe abbastanza stringate e non tutto il contesto che mi ha portato a descrivere quello che è un vero e proprio pendolo...
è difficile tramite mail dare/ricevere anche quelle infos che si possono dare con la voce e con gli atteggiamenti: di solito colgo un senso dai post che leggo e poi rispondo con le parole che mi arrivano, senza pensarci su ... l'intento che avevo con la mia risposta, che è stata scritta con il sorriso sulla bocca e tanta tenerezza, era ed è solo quello di presentarti una prospettiva diversa da quella dalla quale tu stai guardando il trascorrere della tua vita .. tutto qui. Cambiando prospettiva, cambia anche la percezione. Ciascuno di noi ha SEMPRE l'opportunità di raccontarsi quello che gli succede da + prospettive diverse, senza restare x forza legato ad un unico punto di vista. I punti di vista ce li creiamo noi ! Confido che riuscirai nel miglior modo possibile ad uscire da questa esperienza
buone feste
renato
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