ciao raga tutto rego?
anch'io in questi giorni mi sto scontrando col mio fine,ho capito che non ho un fine,ma non ho nenachè un obbiettivo.grande.mi chiedo ma come mai se prima che non conoscevo il trans. ho raggiunto degli obbiettivi buoni,ora non riesco? il fatto e che sono un creativo, e che non riesco più a creare,anchi'io come molti di voi desidero vivere alla grande e senza lavorare, o meglio dedicarci una minima parte ed il resto fare ciò che mi piace.ho il pendolo del lavoro che mi punta e sto riuscendo ad ignorarlo .ma forse sbeglio in qualcosa.che non riesco a vedere sto rileggendo il primo libro di TF e poi rileggerò gli altri. credo che abbiamo delle ottime chance con questo libri che non sono letti da tutti ma solo da alcuni,grazie a TF sono riuscito a togliermi dal pendolo della religione ,che ho compreso cosa era ,non e stato facile in quanto ,intorno ame si e fatta terra bruciata,ma preferisco.
ora sto cercando di togliere il pendolo del lavoro e grazie a questo forum e i vostri interventi forse ho capito delle cose.
sto cercando i miei obbiettivi e fini ma ho confusione.grazie a tutti voi che darete i vostri punti di vista basati sul TF
amethist.
Transurfing Studio e Applicazione ⇒ Il proprio fine
Forum per chi ha letto almeno il libro "Lo Spazio delle Varianti"
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Ci sono utenti sedicenti "coach" del Transurfing che si iscrivono solo per promuovere il proprio sito inerente a tale qualifica, senza poi partecipare attivamente al forum. Alcuni affermano di essere stati autorizzati da Vadim Zeland. Premesso che Vadim Zeland non ha addestrato personalmente nessuno, eventuali dichiarazioni verbali di autorizzazione all'insegnamento del "metodo Transurfing" fatte dallo stesso non sono supportate da questo forum. Chi non compare nel sito ufficiale zelands.com e volesse confermare l'ufficialità di quanto dichiara può inviare in allegato dal modulo dei "Contatti" copia di una dichiarazione scritta firmata da Vadim Zeland. Diversamente, considerando anche che tali utenti non partecipano attivamente al forum saranno considerati "spammer".
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- luciano
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Re: Il proprio fine
Non capisco, qui ci sono persone che vogliono lavorare alla grande e trarre soddisfazione del loro lavoro.
Non cosa sia il pendolo del lavoro, qualcosa va sempre fatto per avere anche un riscontro personale, se sei un creativo devi creare qualcosa e lavorare sulle cose che ti impediscono di ottenere dei risultati, forse hai qualche preconcetto sul lavoro.
Non cosa sia il pendolo del lavoro, qualcosa va sempre fatto per avere anche un riscontro personale, se sei un creativo devi creare qualcosa e lavorare sulle cose che ti impediscono di ottenere dei risultati, forse hai qualche preconcetto sul lavoro.
C'è solo un momento in cui esisti e quel momento è il tempo presente.
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Re: Il proprio fine
si forse hai ragione,potrebbe essere il fatto che, ho sempre lavorato per conto mio,facendo quello che mi piaceva,a me piace lavorare ,fare,il fatto e che sto cercando lavoro da dipendente perchè non ho le possibilità di rimettermi in proprio e forse questo e un handicap. e difficile dopo anni che lavori in proprio che ti prendi le tue responsabilità le tue scelte,fare il dipendente e fare quello che ti dicono anche se saqi che e sbagliato il modo operandi. credimi almeno per me e difficile.forse il lavoro che mi e stato offerto in questi giorni puo fare almeno per ora al mio caso. ho lasciato perdere ,non gli ho dato importanza ,ed oggi il titolare mi ha contattato per fare il corso di addestramento di conoscenza del prodotto non gli do importanza ,e cerco di lasciarmi fluire nel modo giusto.chissà.grazie per il tuo intervento.
amethist
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- luciano
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Re: Il proprio fine
Bene, datti in affitto!
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Re: Il proprio fine
Bello questo topic, ma ho una domanda.
Un anno fa quando restai senza lavoro, anch'io come Cinzia accolsi quest'opportunità per godere di quella risorsa meravigliosa che è il TEMPO: momenti per me, per visitare la mia città a orari inconsueti, per fare più sport, per coltivare più momenti d'incontro con chi amo.
Mi ritrovo in questi giorni in una situazione analoga, allo scadere del contratto di lavoro che nel frattempo ottenni: soltanto che è MOLTO DIVERSA la mia situazione economica, che nel frettempo si è andata assottigliando, poichè quest'ultima occupazione era davvero pagata poco.
Come si fa in questi momenti a non fare di un nuovo lavoro il fine? lasciarsi fluire...che fatica in questi giorni!
Eppure se mi faccio tirar dentro dal pendolo della paura, per carità, è fatta!!
A.
Un anno fa quando restai senza lavoro, anch'io come Cinzia accolsi quest'opportunità per godere di quella risorsa meravigliosa che è il TEMPO: momenti per me, per visitare la mia città a orari inconsueti, per fare più sport, per coltivare più momenti d'incontro con chi amo.
Mi ritrovo in questi giorni in una situazione analoga, allo scadere del contratto di lavoro che nel frattempo ottenni: soltanto che è MOLTO DIVERSA la mia situazione economica, che nel frettempo si è andata assottigliando, poichè quest'ultima occupazione era davvero pagata poco.
Come si fa in questi momenti a non fare di un nuovo lavoro il fine? lasciarsi fluire...che fatica in questi giorni!
Eppure se mi faccio tirar dentro dal pendolo della paura, per carità, è fatta!!
A.
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Re: Il proprio fine
Francesco, probabilmente la tua anima non percepisce in nessuna attività un senso superiore e totalizzante. Probabilmente non esiste per te un lavoro stimolante e definitivo in assoluto. Il tuo fine è la libertà che ti consenta di fare ciò che vuoi tutto il giorno, come e quando vuoi. Per questo ti servono i soldi. Ma non pensare ai mezzi di raggiungimento del fine. Per me il lavoro è la più dolorosa perdita di tempo che esista, ma è il modo più comune con cui partecipiamo al progresso della comunità umana a cui apparteniamo. Una contraddizione difficile da sciogliere. Non sentirti in colpa per questo tuo bisogno, evidentemente hai l'anima di un angelo, sei nel mondo ma non del mondo.
In bocca al lupo,
Andrea.
In bocca al lupo,
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- luciano
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Re: Il proprio fine
Brutto vivere così. Meglio scegliere un lavoro creativo che dia gioia. La vita senza lavoro, senza esprimere la creatività, degrada l'individuo, lo rende simile a un vegetale.aner77 ha scritto:Per me il lavoro è la più dolorosa perdita di tempo che esista, ....
C'è solo un momento in cui esisti e quel momento è il tempo presente.
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Re: Il proprio fine
Decisamente interessante la discussione.
Stiamo parlando di fine, ma ci ritroviamo a discutere del lavoro.
Il lavoro è il fine?
Se ho interpretato correttamente i libri di Zeland, il fine è l'esperienza che si vive in sintonia con la propria anima, il giocattolo che ci fa felici.
Se il lavoro ci rende felici può essere un fine. Ma può essere che la nostra missione qui non si realizzi attraverso il lavoro. Magari possiamo essere felici dedicandoci completamente ai figli, a viaggiare, ad aiutare il prossimo o chissà cos'altro.
Sul mio fine non ho ancora le idee troppo chiare, ma credo che il lavoro ne faccia parte. Faccio ancora un lavoro che non amo, ma recentemente noto fatti che mi rendono più ottimista e che, almeno, mi fanno pensare che sia possibile migliorare.
Penso che, se uno non ha le idee troppo chiare sul proprio fine, l'unico mezzo per togliere i dubbi sia "provarsi" in varie situazioni -anche solo immaginandole- e rimanere in ascolto dei segnali della nostra anima: se proviamo disagio non è lì che devono andare i nostri pensieri, il giocattolo è da un'altra parte!
Buon Transurfing da Carletto.
Stiamo parlando di fine, ma ci ritroviamo a discutere del lavoro.
Il lavoro è il fine?
Se ho interpretato correttamente i libri di Zeland, il fine è l'esperienza che si vive in sintonia con la propria anima, il giocattolo che ci fa felici.
Se il lavoro ci rende felici può essere un fine. Ma può essere che la nostra missione qui non si realizzi attraverso il lavoro. Magari possiamo essere felici dedicandoci completamente ai figli, a viaggiare, ad aiutare il prossimo o chissà cos'altro.
Sul mio fine non ho ancora le idee troppo chiare, ma credo che il lavoro ne faccia parte. Faccio ancora un lavoro che non amo, ma recentemente noto fatti che mi rendono più ottimista e che, almeno, mi fanno pensare che sia possibile migliorare.
Penso che, se uno non ha le idee troppo chiare sul proprio fine, l'unico mezzo per togliere i dubbi sia "provarsi" in varie situazioni -anche solo immaginandole- e rimanere in ascolto dei segnali della nostra anima: se proviamo disagio non è lì che devono andare i nostri pensieri, il giocattolo è da un'altra parte!
Buon Transurfing da Carletto.
- luciano
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Re: Il proprio fine
Bisogna però scoprire il proprio fine. A molti questo articolo è piaciuto:
http://www.medicinenon.it/la-crisi-esistenziale" onclick="window.open(this.href);return false;
Buon Transurfing!
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Buon Transurfing!
C'è solo un momento in cui esisti e quel momento è il tempo presente.
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Re: Il proprio fine
ebbene si proprio oggi mi sono riletto il tuo articolo luciano della crisi esistenziale.Credo che avere le idee chiare almeno su cosa non si vuole sia già un bel passo,
dopo la confusione,in questi giorni ho un pò di chiarezza ,e sto prendendo decisioni con calma e consapevolezza,anche se non prorio facile sto cercando di non essere agganciato da uqualche pendolo,e cerco di tenere sveglio il guardiano.
MA se il fine per chi non lo ha lo trova durante il percorso in quel momento di ricerca non si e come una vela al vento?
il momento che ho la direzione seguo la via ma se non ce la ho che fo?
dopo la confusione,in questi giorni ho un pò di chiarezza ,e sto prendendo decisioni con calma e consapevolezza,anche se non prorio facile sto cercando di non essere agganciato da uqualche pendolo,e cerco di tenere sveglio il guardiano.
MA se il fine per chi non lo ha lo trova durante il percorso in quel momento di ricerca non si e come una vela al vento?
il momento che ho la direzione seguo la via ma se non ce la ho che fo?
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