Ciao a tutti i transurfers,
in questi giorni ho ricominciato a leggere la trilogia partendo da "Lo spazio delle varianti" (sono alla sua terza lettura) e ancora una volta mi sono trovata ad un passaggio iniziale difficile da comprendere per me (o forse da accettare).
Nel mio percorso di ricerca sono arrivata ormai da molti anni a conoscere la verità della reincarnazione e, inscindibile da essa, della legge del karma.Sono arrivata a considerare (come esprime T. Dethlefsen nel suo fondamentale libro "Il destino come scelta") che "una ipotesi esistenziale che escluda la reincarnazione è assurda, in quanto solo la reincarnazione è in armonia con tutte le leggi dell'Universo".
Senza poter approfondire qui questo appassionante argomento, vorrei poter condividere con voi un dubbio che non riesco a sciogliere riguardo la collocazione del concetto di reincarnazione e di karma, suo correlato, nel modello del Transurfing: a voi sembrano conciliabili?
A pag. 17 del primo volume, Zeland sembra prendere una posizione quasi "canzonatoria" nei confronti della legge del karma, dove dice: "E allora si fanno strada le varie dottrine, tipo quella del "karma" per i peccati accumulati nelle vite precedenti (io aggiungerei: e che possono continuare ad essere accumulati in questa). Come se il Signore Iddio non avesse altro da fare che educare i suoi figli negligenti e, nonostante la Sua onnipotenza, incontrasse difficoltà nel processo educativo. Così, in luogo di punire per i peccati commessi in vita, Egli per qualche motivo rimanda la nemesi a dopo, anche se non si capisce che senso abbia punire una persona per un fatto di cui non ha memoria."A parte il veder liquidato un po' troppo sbrigativamente e molto approssimativamente un tema così importante, mi chiedo e vi chiedo con passione: secondo voi è possibile che queste visioni della realtà coesistano? Può la legge di "causa-effetto" sottostante la teoria del karma conciliarsi con la visione di totale ed assoluta libertà di scelta propria del Transurfing?
Sono arrivata a "sapere" (e non dico "credere" perchè, sempre d'accordo con Dethlefsen, sono convinta che la reincarnazione non sia un problema di "fede", bensì di conoscenza filosofica) che la legge del karma è una legge fondamentale del nostro Universo e, d'altra parte, ho riconosciuto fin dal primo istante alla teoria del Transurfing, una visione potente e generatrice di "risveglio" per le coscienze degli esseri umani; è per questo motivo che, su questo punto, mi trovo in difficoltà e chiedo il vostro pensiero al riguardo, sicura di trovarvi ampi spunti di riflessione e chiarimento.
grazie e buon transurfing a tutti
M.
Transurfing Studio e Applicazione ⇒ karma sì o karma no?
Forum per chi ha letto almeno il libro "Lo Spazio delle Varianti"
Regole del forum
Ci sono utenti sedicenti "coach" del Transurfing che si iscrivono solo per promuovere il proprio sito inerente a tale qualifica, senza poi partecipare attivamente al forum. Alcuni affermano di essere stati autorizzati da Vadim Zeland. Premesso che Vadim Zeland non ha addestrato personalmente nessuno, eventuali dichiarazioni verbali di autorizzazione all'insegnamento del "metodo Transurfing" fatte dallo stesso non sono supportate da questo forum. Chi non compare nel sito ufficiale zelands.com e volesse confermare l'ufficialità di quanto dichiara può inviare in allegato dal modulo dei "Contatti" copia di una dichiarazione scritta firmata da Vadim Zeland. Diversamente, considerando anche che tali utenti non partecipano attivamente al forum saranno considerati "spammer".
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Re: karma sì o karma no?
ciao Mokia....da tanto non entravo su questo forum e oggi mi è capitato di leggere quanto hai scritto e mi sono detto che non potevo non lasciare due righe . Intanto complimenti per le tue letture che sono niente affatto banali e, anzi, davvero illuminanti(ho letto anche io tutti e quattro i libri dell'autore tedesco da te citato e sono delle perle.).Vedi, a parte il fatto che non dobbiamo fare l'errore di pensare che il Rt sia la nuova Bibbia, credo che, in realtà, un ad punto di incontro che concilii gli opposti sia possibile arrivare. Senza dubbio ognuno di noi, alla nascita, è fortemente condizionato da circostanze che segnano non poco la vita; basti pensare che la famiglia in cui si nasce è determinante per aspetto fisico, salute, condizione economica, educazione e, talvolta, prospettive e visione della vita. Ci sono di certo principi che non non capiamo bene e che sono alla base del perchè uno muore a 20 un altro a 90 anni oppure perchè uno nasce cieco, senza un arto o sterile oppure semplicemente omosessuale.So bene che quest'ultima è una variante naturale della sessualità umana ma nessuno può negare che cambia parecchio il corso della vita.Secondo il mio parere, ci sono dunque circostanze che danno un certo indirizzo ed un'impronta alla nostra vita.....tuttavia noi non siamo condannati in maniera categorica a vivere una vita prestabilita e completamente predestinata.La verità è che, comunque, noi siamo esseri più potenti di quello che ci è stato fatto credere e, imparando a conoscere i principi spirituali che governano l'esitenza, possiamo operare tante scelte nell'arco di ogni singola vita ed è di questo quello di cui parlano Zeland e company...in effetti- come dice lo stesso Vadim- apparirebbe anche ingiusto ritovarsi a pagare nel corso di una esistenza per colpe di cui non si ha memoria. Diciamo che il karma tende magari a spingerci da una parte piuttosto che da un'altra (nessuno potrà negare che c'è un abisso tra il nascere in un paese povero africano o in una famiglia benestante europea tanto per fare un esempio....)però poi ogni vita è un'esperienza a sè e possiamo sempre scegliere di dare una direzione diversa alla nostra esistenza:possiamo.Partiamo tutti da punti molto diversi ma, lungo il percorso, possiamo operare tante scelte; incontriamo innumerevoli diramazioni e, a prescindere dal punto di partenza, non siamo mai costretti a seguire una strada a senso unico.L'argomento è complesso però spero tu riesca ad andare un pò al di là delle divergenze perchè, mettendo insieme i pezzi, dei punti di incontro logici si possono trovare davvero.
- renato
- Moderatore
- Messaggi: 981
- Iscritto il: 20 nov 2009, 14:58
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Re: karma sì o karma no?
Ciao giulio, ciao Mokia
la prospettiva dalla quale Vadim tratta del karma è in relazione al concetto di "punizione" e di un "dio" plasmato a somiglianza dell'uomo, con tutti i difetti di quest'ultimo, .. così tanto radicati nella nostra "cultura" occidentale ... è un argomento di non facile discussione in un forum, sopratutto quando si ha da restare "in tema" sul RT
Si tenga conto che in tutte le tradizioni viene trattato il tema sia della reincarnazione, sia del karma ma anche, ed è la prospettiva più importante e forse meno trattata, il fatto che si può porre fine a questo ciclo !
Vadim, senza far riferimento a questi, come ad altri concetti di altre vie, nel trattare il "prendersi in affitto", il "non dare importanza", il "dare agli altri quello che ..", il "prendere tutto ciò che ci accade come se .." porta il transurfer a superare i condizionamenti che lo hanno tenuto "prigioniero" in questa realtà "come un sogno" condivisa (una sorta di Matrix) e, fattore sottile ma determinante, porta il transurfer a superare l'identificazione con l'idea di essere un "qualcuno" ...
Il transurfing ha tantissime prospettive di interpretazione, in questo non ci sono maestri o transurfer più bravi di altri, ma una volta superata la fase delle "ordinazioni" si accede ad una realtà che va al di là del convenzionale e del nostro vivere razionale e .. grammaticale.
Mokia, mi sento di dirti di non prendere troppo alla lettera ciò che dice Vadim, sopratutto se lo metti in relazione ad altre vie o ad altre idee ... nel fare questo si rimane nel campo della ragione, dell'intenzione interna ... fermiamoci, rilassiamoci e .. ascoltiamo il fruscio delle stelle .. smantelliamo i nostri condizionamenti, procediamo nella vita lasciando tutta la zavorra che ci portiamo appresso e ... tran-surfiamo felici
buon transurfing
renato
la prospettiva dalla quale Vadim tratta del karma è in relazione al concetto di "punizione" e di un "dio" plasmato a somiglianza dell'uomo, con tutti i difetti di quest'ultimo, .. così tanto radicati nella nostra "cultura" occidentale ... è un argomento di non facile discussione in un forum, sopratutto quando si ha da restare "in tema" sul RT
Si tenga conto che in tutte le tradizioni viene trattato il tema sia della reincarnazione, sia del karma ma anche, ed è la prospettiva più importante e forse meno trattata, il fatto che si può porre fine a questo ciclo !
Vadim, senza far riferimento a questi, come ad altri concetti di altre vie, nel trattare il "prendersi in affitto", il "non dare importanza", il "dare agli altri quello che ..", il "prendere tutto ciò che ci accade come se .." porta il transurfer a superare i condizionamenti che lo hanno tenuto "prigioniero" in questa realtà "come un sogno" condivisa (una sorta di Matrix) e, fattore sottile ma determinante, porta il transurfer a superare l'identificazione con l'idea di essere un "qualcuno" ...
Il transurfing ha tantissime prospettive di interpretazione, in questo non ci sono maestri o transurfer più bravi di altri, ma una volta superata la fase delle "ordinazioni" si accede ad una realtà che va al di là del convenzionale e del nostro vivere razionale e .. grammaticale.
Mokia, mi sento di dirti di non prendere troppo alla lettera ciò che dice Vadim, sopratutto se lo metti in relazione ad altre vie o ad altre idee ... nel fare questo si rimane nel campo della ragione, dell'intenzione interna ... fermiamoci, rilassiamoci e .. ascoltiamo il fruscio delle stelle .. smantelliamo i nostri condizionamenti, procediamo nella vita lasciando tutta la zavorra che ci portiamo appresso e ... tran-surfiamo felici
buon transurfing
renato
- Varda
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- Iscritto il: 23 nov 2009, 16:13
- Città: Carmignano (Po)
Re: karma sì o karma no?
Ciao a tutti e tre.
Sposo anzitutto l'equilibrata risposta di Renato .
Anch'io, come te Mokia, SO (non credo ) che il karma esiste. E concordo sul tuo "sbrigativamente e approssimativamente" e dunque anche con Renato sul fatto di non prendere la trilogia come una nuova bibbia.
Ma in fondo cos'è il karma? Viene spesso caricato di importanza eccessiva. Non è certo una nemesi divina. E' piuttosto un qualcosa che si sperimenta giorno per giorno. Ogni pensiero, parola o azione produce un effetto. E se questi si basano sull'' intenzione interna sorge immediatamente un più o meno vistoso... indovinate ???, potenziale superfluo. Che le forze riequilibratici...riequilibrano. In questa, o se non ce n'è il tempo, (bisogna sempre mettere in conto la densità della nostra dimensione) in un altra vita. Se il potenziale superfluo è tanto arrivano anche varianti parecchio spiacevoli e toste.
Solo in presenza di una totale risposta alla situazione, senza forzature e sopratutto senza desideri, una risposta che sia frutto solo dell'intenzione esterna, il vento delle F.E. non si alza. Un Budda non crea karma, e neanche potenziale superfluo.
Come dice giustamente Giulio possiamo scegliere, siamo potenti. Il transurfing si innesta perfettamente in questo contesto permettendoci con scelte appropriate, tramite tutto ciò che dice Renato, di trasformare il karma o se preferiamo dirigerci in quelle varianti che ci rendono liberi da esso.
Ho sperimentato nella mia vita che certi nodi vanno comunque affrontati e sanati, è nostra responsabilita, ma c'è modo e modo e tramite il transurfing possiamo approcciarci con intelligenza e leggerezza a qualunque problema e uscirne veri, liberi e soddisfatti.
Ovviamente anche quest'ultima affermazione va verificata con la propria vita: verificare e sperimentare sono le cose più importante.
Le teorie, karma compreso, sono utili indicazioni.
La realtà è l'unico vero metro di giudizio.
Sposo anzitutto l'equilibrata risposta di Renato .
Anch'io, come te Mokia, SO (non credo ) che il karma esiste. E concordo sul tuo "sbrigativamente e approssimativamente" e dunque anche con Renato sul fatto di non prendere la trilogia come una nuova bibbia.
Ma in fondo cos'è il karma? Viene spesso caricato di importanza eccessiva. Non è certo una nemesi divina. E' piuttosto un qualcosa che si sperimenta giorno per giorno. Ogni pensiero, parola o azione produce un effetto. E se questi si basano sull'' intenzione interna sorge immediatamente un più o meno vistoso... indovinate ???, potenziale superfluo. Che le forze riequilibratici...riequilibrano. In questa, o se non ce n'è il tempo, (bisogna sempre mettere in conto la densità della nostra dimensione) in un altra vita. Se il potenziale superfluo è tanto arrivano anche varianti parecchio spiacevoli e toste.
Solo in presenza di una totale risposta alla situazione, senza forzature e sopratutto senza desideri, una risposta che sia frutto solo dell'intenzione esterna, il vento delle F.E. non si alza. Un Budda non crea karma, e neanche potenziale superfluo.
Come dice giustamente Giulio possiamo scegliere, siamo potenti. Il transurfing si innesta perfettamente in questo contesto permettendoci con scelte appropriate, tramite tutto ciò che dice Renato, di trasformare il karma o se preferiamo dirigerci in quelle varianti che ci rendono liberi da esso.
Ho sperimentato nella mia vita che certi nodi vanno comunque affrontati e sanati, è nostra responsabilita, ma c'è modo e modo e tramite il transurfing possiamo approcciarci con intelligenza e leggerezza a qualunque problema e uscirne veri, liberi e soddisfatti.
Ovviamente anche quest'ultima affermazione va verificata con la propria vita: verificare e sperimentare sono le cose più importante.
Le teorie, karma compreso, sono utili indicazioni.
La realtà è l'unico vero metro di giudizio.
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- Messaggi: 6
- Iscritto il: 25 set 2010, 13:48
- Città:
Re: karma sì o karma no?
Grazie dei vostri contributi cari amici,
mi ritrovo spesso a "cadere" nel bisogno di una teoria "unificante" ed universale, che possa "spiegarmi" tutto e che funzioni sempre, dimenticandomi che, a volte, condizioni teoriche apparentemente inconciliabili, lo sono soltanto dal punto di vista "limitato" raggiunto fino a quel momento dalla persona che osserva.
Per me non è facile comprendere come, ad esempio, un uomo che abbia commesso un omicidio, che magari sia riuscito a sfuggire alla giustizia terrena, ma che, per la legge del karma, dovrà "affrontare" le conseguenze di tale atto (il "quando" risulta ai miei occhi meno significativo), possa ritrovarsi, anche grazie alla comprensione dell'errore commesso e ad un progresso evolutivo importante nella sua coscienza (a mio avviso del tutto plausibile), completamente libero di scegliere la variante da percorrere, quindi in grado, praticando con successo il trunsurfing, di creare la vita migliore possibile per lui...
D'altra parte, nel cammino compiuto fin qua, ho maturato l'assoluta convinizione, anche mettendo in pratica i principi del transurfing, che ognuno di noi abbia veramente il proprio destino nelle mani (sarebbe meglio dire "nella mente") e che il mondo "esterno" sia costretto a riflettere ciò che noi sentiamo e pensiamo, specchio preciso della nostra condizione e dei nostri pensieri.
Sicuramente riconosco nelle indicazioni di Zeland un metodo luminoso e importante anche per "andare oltre" i propri debiti karmici, o, in ogni caso, per rintracciare il modo migliore per affrontarli.
Credo soprattutto, conoscendo la mia tendenza "razionale", di voler ascoltare il consiglio di Renato quando mi dice:
Il transurfing ha tantissime prospettive di interpretazione, in questo non ci sono maestri o transurfer più bravi di altri, ma una volta superata la fase delle "ordinazioni" si accede ad una realtà che va al di là del convenzionale e del nostro vivere razionale e .. grammaticale.
Mokia, mi sento di dirti di non prendere troppo alla lettera ciò che dice Vadim, sopratutto se lo metti in relazione ad altre vie o ad altre idee ... nel fare questo si rimane nel campo della ragione, dell'intenzione interna ... fermiamoci, rilassiamoci e .. ascoltiamo il fruscio delle stelle .. smantelliamo i nostri condizionamenti, procediamo nella vita lasciando tutta la zavorra che ci portiamo appresso e ... tran-surfiamo felici
Grazie davvero anche a voi, Giulio e Varda, per gli importanti spunti di riflessione che mi avete offerto.
Un abbraccio e, sempre
buon transurfing
mi ritrovo spesso a "cadere" nel bisogno di una teoria "unificante" ed universale, che possa "spiegarmi" tutto e che funzioni sempre, dimenticandomi che, a volte, condizioni teoriche apparentemente inconciliabili, lo sono soltanto dal punto di vista "limitato" raggiunto fino a quel momento dalla persona che osserva.
Per me non è facile comprendere come, ad esempio, un uomo che abbia commesso un omicidio, che magari sia riuscito a sfuggire alla giustizia terrena, ma che, per la legge del karma, dovrà "affrontare" le conseguenze di tale atto (il "quando" risulta ai miei occhi meno significativo), possa ritrovarsi, anche grazie alla comprensione dell'errore commesso e ad un progresso evolutivo importante nella sua coscienza (a mio avviso del tutto plausibile), completamente libero di scegliere la variante da percorrere, quindi in grado, praticando con successo il trunsurfing, di creare la vita migliore possibile per lui...
D'altra parte, nel cammino compiuto fin qua, ho maturato l'assoluta convinizione, anche mettendo in pratica i principi del transurfing, che ognuno di noi abbia veramente il proprio destino nelle mani (sarebbe meglio dire "nella mente") e che il mondo "esterno" sia costretto a riflettere ciò che noi sentiamo e pensiamo, specchio preciso della nostra condizione e dei nostri pensieri.
Sicuramente riconosco nelle indicazioni di Zeland un metodo luminoso e importante anche per "andare oltre" i propri debiti karmici, o, in ogni caso, per rintracciare il modo migliore per affrontarli.
Credo soprattutto, conoscendo la mia tendenza "razionale", di voler ascoltare il consiglio di Renato quando mi dice:
Il transurfing ha tantissime prospettive di interpretazione, in questo non ci sono maestri o transurfer più bravi di altri, ma una volta superata la fase delle "ordinazioni" si accede ad una realtà che va al di là del convenzionale e del nostro vivere razionale e .. grammaticale.
Mokia, mi sento di dirti di non prendere troppo alla lettera ciò che dice Vadim, sopratutto se lo metti in relazione ad altre vie o ad altre idee ... nel fare questo si rimane nel campo della ragione, dell'intenzione interna ... fermiamoci, rilassiamoci e .. ascoltiamo il fruscio delle stelle .. smantelliamo i nostri condizionamenti, procediamo nella vita lasciando tutta la zavorra che ci portiamo appresso e ... tran-surfiamo felici
Grazie davvero anche a voi, Giulio e Varda, per gli importanti spunti di riflessione che mi avete offerto.
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buon transurfing
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