A seguito di una grossa crisi della quale ho parlato in un altro post, mi rendo conto che fino ad oggi dopo aver letto Zeland per ben tre volte, lo avevo purtroppo solo letto...
Sto arrivando alla conclusione che la ragione potrebbe imparare a memoeria tutti i ligbi sul transurfing, senza smoverci di un solo passo dallo stato in cui siamo.
Comincio a pensare che sia come nuotare, puoi leggere tutti manuali che vuoi, ma finchè non ti tuffi non imparerai mai fsul serio. E inizio adesso a capire che in modo più o meno velato Zeland ci dice proprio questo, non di seguire quello che suggerisce come un manuale, ma di provarlo di persona, ognuno nel proprio modo...
Mi viene inmente il vecchio Yoda di guerre stellati:
Non esiste provare, esiste fare o non fare
Transurfing Studio e Applicazione ⇒ Leggere o sperimentare
Forum per chi ha letto almeno il libro "Lo Spazio delle Varianti"
Regole del forum
Ci sono utenti sedicenti "coach" del Transurfing che si iscrivono solo per promuovere il proprio sito inerente a tale qualifica, senza poi partecipare attivamente al forum. Alcuni affermano di essere stati autorizzati da Vadim Zeland. Premesso che Vadim Zeland non ha addestrato personalmente nessuno, eventuali dichiarazioni verbali di autorizzazione all'insegnamento del "metodo Transurfing" fatte dallo stesso non sono supportate da questo forum. Chi non compare nel sito ufficiale zelands.com e volesse confermare l'ufficialità di quanto dichiara può inviare in allegato dal modulo dei "Contatti" copia di una dichiarazione scritta firmata da Vadim Zeland. Diversamente, considerando anche che tali utenti non partecipano attivamente al forum saranno considerati "spammer".
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Re: Leggere o sperimentare
Concordo pienamente! Ricordare la situazione da manuale e le risposte di Zeland è un conto, ma avere l'automatismo di applicarle sempre alla nostra vita è un altro. Comunque dopo un po' che ci sbatti il naso capisci, e quando capisci e FAI, cominci davvero a vivere meglio. Io ho adottato il sistema di dirmi sempre che ogni cosa che mi accade è sempre il meglio per me! Ormai è un'abitudine radicata e mi accorgo di cogliere sempre degli elementi positivi anche nelle avversità e perfino nel loro svolgersi presente, non solo nel tempo. Per quanto riguarda tua moglie non sono in grado di darti dei consigli, posso solo dirti ciò che farei io (e che probabilmente stai già facendo): cercherei di capire che cosa vuole veramente e di realizzare come meglio posso le sue aspettative, ma senza averne a mia volta. Non è detto che sia facile perchè potrebbe uscire in questo modo l'elemento cardine che ha portato alla vostra rottura, cioè potresti vederti come lei ti vede e scoprire cose di te che non conoscevi o interpretavi diversamente. L'apertura e un'analisi serena e distaccata in stile RT direi che aiuta, soprattutto se non ti poni l'obiettivo di riconquistarla ma solo di conoscere meglio te stesso. Poi sarà sempre ciò che è meglio per te.
Un carissimo saluto
Un carissimo saluto
- astalepro
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- Iscritto il: 7 giu 2010, 9:04
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Re: Leggere o sperimentare
Sai armonia cosa sto capendo?
Che il mio fine lo avevo già raggiunto, che quello che già avevo era quello che volevo davvero...
E ho fatto in modo di allontanarlo da me, perchè non sapevo cosa volevo.
Ma adesso lo so!
Alle volte si va in giro per il mondo a cercare un cavallo a cavalcioni di un cavallo...
Grazie per le tue parole
Che il mio fine lo avevo già raggiunto, che quello che già avevo era quello che volevo davvero...
E ho fatto in modo di allontanarlo da me, perchè non sapevo cosa volevo.
Ma adesso lo so!
Alle volte si va in giro per il mondo a cercare un cavallo a cavalcioni di un cavallo...
Grazie per le tue parole
Credi che sia aria quello che respiri?
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- Iscritto il: 3 giu 2010, 16:42
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Re: Leggere o sperimentare
ciao armonia, è bellissima la tua frase, ma tu riesci veramente a fare questo senza sentirti "usata" o "ferita"? Lo so che renato mi dirà che questi sono solo miei giudizi, anche dettati dall'importanza (di quello che pensiamo di essere) ed è vero e ne sono consapevole, ma tu come riesci a superare questa sensazione? Graziearmonia ha scritto:cercherei di capire che cosa vuole veramente e di realizzare come meglio posso le sue aspettative, ma senza averne a mia volta.
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- Iscritto il: 3 giu 2010, 16:42
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Re: Leggere o sperimentare
A me è successo, e se riesco a superare quella stramaledettissima sensazione di essere "usata" (un bel pendolo), di cui parlavo prima, pensare "ora scelgo la variante dove c'è quello che cerco", e sentendo questo, la situazione ritorna, ed è verissimo che quello che "accade" fuori è il riflesso di quello che abbiamo dentro (lo specchio), quindi, cosa dentro di te ha creato la situazione? Trova questo e il riflesso (la presunta realtà esterna) cambierà, in accordo con la tua, questa volta consapevole, intenzione.astalepro ha scritto: Alle volte si va in giro per il mondo a cercare un cavallo a cavalcioni di un cavallo...
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Re: Leggere o sperimentare
Sono d'accordissimo con quello che dici riguardo alla lettura.. capita anche a me. Leggo leggo ma non mi sento mai pronta per praticare. Nei momenti di sconforto rileggo, ma mi sento 'vuota' quando non ho il libro in mano. La pratica involontaria è più semplice di quella consapevole: a volte si ottengono le cose senza capire come e perché ci si è arrivati. Ma quando è ora di smettere di leggere e applicare volontariamente è un altro paio di maniche. Come dici tu....non si impara nulla leggendo un manuale e se non provi non saprai mai ciò che hai reso davvero tuo.
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- Iscritto il: 24 nov 2009, 11:12
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Re: Leggere o sperimentare
Maluc ha scritto:ciao armonia, è bellissima la tua frase, ma tu riesci veramente a fare questo senza sentirti "usata" o "ferita"? Lo so che renato mi dirà che questi sono solo miei giudizi, anche dettati dall'importanza (di quello che pensiamo di essere) ed è vero e ne sono consapevole, ma tu come riesci a superare questa sensazione? Graziearmonia ha scritto:cercherei di capire che cosa vuole veramente e di realizzare come meglio posso le sue aspettative, ma senza averne a mia volta.
Mio marito ed io balliamo il liscio e qualche latino americano, a me basterebbe un ripasso settimanale per tenermi in allenamento e non dimenticare le figure, invece lui vuole allenarsi (quindi allenarci!) tutti i giorni per almeno 1 ora. Questo ha sempre creato attrito fra noi, mi sentivo costretta a fare qualcosa contro voglia per un’esigenza più che altro sua, ma poi riflettendoci mi sono resa conto che la sua non è tanto passione per il ballo ma insicurezza ad eseguirlo correttamente e disagio conseguente di fronte agli altri per la perdita del valore di sé. Questo mi ha fatto intenerire e ci siamo accordati per mezz’ora ma tutti i giorni. A questo punto da brava moglie-chioccia volevo aiutarlo a migliorare con consigli, correzioni ecc. sul suo modo di ballare, la conseguenza è stato un continuo litigare. Mi sono chiesta:”Ma dove sbaglio se cerco di realizzare la sua intenzione interna a veder riconosciuto il suo valore?”. Risposta: stavo realizzando invece il mio valore come insegnante, e a lui che rimaneva? Mi ha chiesto di ballare, non mi ha chiesto di insegnargli a ballare. Dunque decido di fare al meglio che posso la mia parte ma senza giudicare né criticare più la sua. Ti assicuro che per un controllore come me all’inizio è stato un po’ difficoltoso, ma poi mi sono detta: “Che importanza ha il risultato estetico? Il suo fine non è ballare bene ma l’affermazione di sé, la sua libertà, il senso di autonomia e di indipendenza (anche da me) e anche il farcela da solo”. Così tolta importanza al ballo in sé stesso, cercavo come potevo di agevolarlo nei movimenti. Mi sentivo più sciolta e più in grado di vedere la situazione con distacco rispetto all’importanza del ballo o dei suoi risultati tecnici, ma con grande affetto nei confronti di mio marito, la conclusione è stata che anche lui si sentiva più tranquillo e riusciva a capire meglio, e da solo, dove e come migliorare, con grande vantaggio dei nostri rapporti personali. Un’altra cosa che non faccio più è correggerlo continuamente nelle sue espressioni e aspettative pessimistiche, ora quando si esprime così lo ascolto con distacco, con atteggiamento neutro, rispettando la sua libertà di esprimersi come meglio crede riesco a vedere la sua paura del fallimento, della delusione, il tentativo di esorcizzarli prospettandosi la situazione peggiore e quando l’ha accettata e si è rassegnato a questa eventualità, vedo che è più tranquillo e arrivano i miglioramenti. Molte cose del RT le ho capite anche osservando mio marito.
Un caro saluto
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- Iscritto il: 3 giu 2010, 16:42
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Re: Leggere o sperimentare
Grazie armonia della tua risposta , hai sostituito l'intenzione interna (il controllo, l'importanza, quello che volevi ottenere tu) con quella esterna (hai dato all'altro quello di cui ha bisogno). Non è facile, specie quando la nostra importanza interna è molto alta, ed è questa la mia difficoltà in certi casi, ed è molto bello riuscirci. E' vero osservando gli altri si capisce come il modello delle varianti sia "reale".
Un caro saluto anche a te.
Un caro saluto anche a te.
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- Iscritto il: 6 mag 2010, 23:50
- Città:
Re: Leggere o sperimentare
Ultimamente mi sembra di avere il guardiano interno un pò assopito...
Ho letto e riletto molte volte i libri, ma ora dopo più di un anno dall'applicazione.. mi sento un pò confusa.
Se non dò importanza ho l'impressione di non volere le cose. Se dò importanza e ci penso, ho l'impressione di innescare il disequilibrio.
come fare per trovare un pò di pace?
Per un pò ho fatto la coordinazione immedesimandomi nelle cose che voglio come ad esempio un lavoro che piace alla mia anima. Mi è venuto naturale e con gioia. Ora è come se mi sentissi stanca e non avessi voglia di fare immaginazione. In questo modo non permetto la realizzazione?
....
Se ci penso a ciò che vuole la mia anima mi dico che gli sto dando importanza.
Se non ci penso, ho paura che non impegnandomi non si realizzi... che confusione.
Mi risponderete che devo stare rilassata. Che non ci devo pensare per un pò. Ma così ritorno a essere quella di una volta, in balia dei pendoli.
ciao a tutti.
ardnas
Ho letto e riletto molte volte i libri, ma ora dopo più di un anno dall'applicazione.. mi sento un pò confusa.
Se non dò importanza ho l'impressione di non volere le cose. Se dò importanza e ci penso, ho l'impressione di innescare il disequilibrio.
come fare per trovare un pò di pace?
Per un pò ho fatto la coordinazione immedesimandomi nelle cose che voglio come ad esempio un lavoro che piace alla mia anima. Mi è venuto naturale e con gioia. Ora è come se mi sentissi stanca e non avessi voglia di fare immaginazione. In questo modo non permetto la realizzazione?
....
Se ci penso a ciò che vuole la mia anima mi dico che gli sto dando importanza.
Se non ci penso, ho paura che non impegnandomi non si realizzi... che confusione.
Mi risponderete che devo stare rilassata. Che non ci devo pensare per un pò. Ma così ritorno a essere quella di una volta, in balia dei pendoli.
ciao a tutti.
ardnas
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