STUPORE
Inviato: 26 mag 2010, 12:56
Sono realmente stupita e impressionata dopo aver letto l'esempio che Zeland fa a pag.53 del secondo libro, circa il problema sul lavoro.
Se avesse descritto fedelmente quello che è successo a me all'inizio di quest'anno non avrebbe aggiunto o tolto nulla, e il mio stupore è stato davvero immenso nel leggere la descrizione di quello che avevo vissuto, applicando inconsciamente quello che ho assimilato dalla lettura del primo libro e che poi ho ritrovato ulteriormente sviluppato e chiarito con gli esempi.
Alla fine dello scorso anno la mia collega mi annuncia la sua maternità e di conseguenza il suo venire a mancare dall'ufficio (siamo noi due in pratica) proprio a metà febbraio, periodo in cui scatta il delirio da chiusura del bilancio dell'ente dove lavoro.
Invece di farmi prendere dall'ansia alla prospettiva di affrontare tutto da sola (senza nemmeno il miraggio in quel momento di un aiuto acquisito dall'esterno per l'occasione) con la preoccupazione di non farcela nei tempi stabiliti, alzo metaforicamente bandiera bianca, cominciando ad occuparmi della situazione come se non mi riguardasse, con diligenza ma emotivamente assolutamente distaccata dal problema. Chiuso l'ufficio dopo le mie ore di lavoro, dimenticato tutto. Come se mi affidassi alla "provvidenza".
Ed è filato tutto liscio come l'olio. Bilancio approvato, con i complimenti del consiglio di amministrazione.
Magicamente. Nessun intoppo e quelli che si sono verificati, mi sono stati risolti da persone che mi hanno dato una mano spontaneamente, mi è stata affiancata inaspettatamente una persona capace che mi ha letteralmente sollevato da tutta una serie di incombenze. Il paradosso è che esco da questo periodo che in altri anni era stato abbastanza devastante, con il classico filo di gas, e uno spirito sereno e rilassato che comunico anche ai colleghi meravigliati della mia tranquillità e disponibilità ad un sorriso e ad una battuta, nonostante l'impegno sul lavoro.
Ps: l'undici giugno parto per Capo-Nord ma su questo mi riservo un capitolo a parte per la serie di conincidenze incredibili che stanno capitando.
Non vorrei apparire una entusiasta a prescindere, ma mi sto accorgendo veramente di cominciare a cavalcare una certa onda della fortuna, che alimenta la sensazione di gioia che ogni giorno sempre più riempie il mio spazio delle varianti.
Se avesse descritto fedelmente quello che è successo a me all'inizio di quest'anno non avrebbe aggiunto o tolto nulla, e il mio stupore è stato davvero immenso nel leggere la descrizione di quello che avevo vissuto, applicando inconsciamente quello che ho assimilato dalla lettura del primo libro e che poi ho ritrovato ulteriormente sviluppato e chiarito con gli esempi.
Alla fine dello scorso anno la mia collega mi annuncia la sua maternità e di conseguenza il suo venire a mancare dall'ufficio (siamo noi due in pratica) proprio a metà febbraio, periodo in cui scatta il delirio da chiusura del bilancio dell'ente dove lavoro.
Invece di farmi prendere dall'ansia alla prospettiva di affrontare tutto da sola (senza nemmeno il miraggio in quel momento di un aiuto acquisito dall'esterno per l'occasione) con la preoccupazione di non farcela nei tempi stabiliti, alzo metaforicamente bandiera bianca, cominciando ad occuparmi della situazione come se non mi riguardasse, con diligenza ma emotivamente assolutamente distaccata dal problema. Chiuso l'ufficio dopo le mie ore di lavoro, dimenticato tutto. Come se mi affidassi alla "provvidenza".
Ed è filato tutto liscio come l'olio. Bilancio approvato, con i complimenti del consiglio di amministrazione.
Magicamente. Nessun intoppo e quelli che si sono verificati, mi sono stati risolti da persone che mi hanno dato una mano spontaneamente, mi è stata affiancata inaspettatamente una persona capace che mi ha letteralmente sollevato da tutta una serie di incombenze. Il paradosso è che esco da questo periodo che in altri anni era stato abbastanza devastante, con il classico filo di gas, e uno spirito sereno e rilassato che comunico anche ai colleghi meravigliati della mia tranquillità e disponibilità ad un sorriso e ad una battuta, nonostante l'impegno sul lavoro.
Ps: l'undici giugno parto per Capo-Nord ma su questo mi riservo un capitolo a parte per la serie di conincidenze incredibili che stanno capitando.
Non vorrei apparire una entusiasta a prescindere, ma mi sto accorgendo veramente di cominciare a cavalcare una certa onda della fortuna, che alimenta la sensazione di gioia che ogni giorno sempre più riempie il mio spazio delle varianti.