Forum Transurfing Italia

Vorrei sapere una cosa, quanto tempo ci vuole per radicare un certo livello di silenzio interiore in modo da poter osservare altri pensieri che hanno provocato le perdite energetiche. Il concetto di minor resistenza espresso nel libro del transurfing significa proprio che quando faccio meditazione parto a recuperare energia dal punto energetico più accessibile in quel momento? Poi ho notato che nel transurfing si dice di andare a prendere quello che vuoi, di chiederlo con gentilezza ecc...ho notato per espedienti che veramente è così...nel silenzio interiore tutto è già possibile, è già nostro anche se non ancora fisicamente e proprio a quel punto vivi l'esperienza con occhi sereni e lucidi già appagato dell'esperienza

La risposta alla tua domanda è celata nella pratica. Ad un certo punto la questione cambia, la consapevolezza diventa il tuo stato abituale.
Più pratichi, meno "fai" perchè SEI.

ElkubA ha scritto:La risposta alla tua domanda è celata nella pratica. Ad un certo punto la questione cambia, la consapevolezza diventa il tuo stato abituale.
Più pratichi, meno "fai" perchè SEI.

lo stato abituale dipende da quanta energia è a disposizione per me e quanta è a disposizione della mente di superficie?

Fabio ha scritto:... quanto tempo ci vuole per radicare un certo livello di silenzio interiore in modo da poter osservare altri pensieri che hanno provocato le perdite energetiche. Il concetto di minor resistenza espresso nel libro del transurfing significa proprio che quando faccio meditazione parto a recuperare energia dal punto energetico più accessibile in quel momento? ..

non è una questione di "tempo" .. il silenzio interiore non si "radica", c'è sempre, ma non ce ne accorgiamo, si solito
se SEI silenzio interiore non "osservi" altri pensieri
non ci sono "perdite" energetiche: l'energia fluisce sempre
quando sei in meditazione hai "bisogno" di poca energia ... è quando sei attivo che "ti perdi"

Fabio ha scritto:

ElkubA ha scritto:La risposta alla tua domanda è celata nella pratica. Ad un certo punto la questione cambia, la consapevolezza diventa il tuo stato abituale.
Più pratichi, meno "fai" perchè SEI.

lo stato abituale dipende da quanta energia è a disposizione per me e quanta è a disposizione della mente di superficie?

non c'è separazione tra "te", "l'energia" e la "mente"
lo stato abituale di pende da quanto sei convinto che la matrix attorno a te esista di per sè

ok allora perchè si parla di dissipazioni energetiche, di falle?. Il silenzio interiore c'è è oscurato dal dialogo io quando intendo per radicare intendo uno stato di silenzio dove i pensieri accedono con difficoltà al campo di consapevolezza, quindi rubano energia più difficilmente. Certamente ho uno stato di silenzio interiore migliore negli ultimi anni e ho notato che più aumenta più soffri più sei in sofferenza perchè aumenta il disagio, vivi attraverso le sensazioni non attraverso il pensiero giudicante. Ho notato che quando mi lamento quindi spreco energia non mi sento tanto male ma quando faccio fluire l'energia (accrescere) non lamentandomi e non giudicando soffro di più


e per quanto riguarda il secondo messaggio ok da quanto sei convinto ma è tutto un discorso di energia secondo me perchè siccome per tanti anni tu pensi a delle cose e allora credi ai pensieri e agisci in conseguenza di essi e lo fai una volta e lo fai due volte, poi un giorno, due giorni, tre giorni, un anno e così via facendo così per tanto tempo quanta energia sprechi? Facendolo al contrario è la stessa cosa secondo me



la credenza, il pensiero si rinnova quando lo esprimi attraverso il lamentarsi e il giudicare, quindi più non ti lamento e più resti in questo stato (silenzio interiore) più la convinzione perde potenza e più l'energia che recuperi poi immetti nel processo almeno così dovrebbe essere così


questo stato che per tanti anni non hai mantenuto, affatica la mente che poi ripercuote gli effetti sul corpo infatti io mi sento stanco e affaticato anche se in molti su altri forum mi hanno detto che non sono benefici ma secondo me all'inizio è proprio così, paraddosalmente la meditazione fa stancare non fa rilassare, almeno all'inizio i primi temi ti senti in pace, gioia, e già all'inizio ero stanco dopo aver praticato una giornata intera le varie discipline meditative, poi non è facile mantenerlo per molto tempo con facilità

Fabio, da come scrivi percepisco in te una confusione gigaesorbitane. Se accetti consigli, trova il tuo spazio e non basarti su eventi esterni. I tempi di reazione sono suscettibili da persona a persona in base alla consapevolezza

Fabio ha scritto:ok allora perchè si parla di dissipazioni energetiche, di falle?. Il silenzio interiore c'è è oscurato dal dialogo io quando intendo per radicare intendo uno stato di silenzio dove i pensieri accedono con difficoltà al campo di consapevolezza, quindi rubano energia più difficilmente.

chi vive in matrix ignora di esserne coinvolto ed è confuso
il silenzio interiore a cui si accenna è tale che accogliere qualsiasi pensiero o sensazione o emozione senza venirne disturbati (se così possiamo dire) i pensieri non "rubano" energia, sono parte del processo dell'esistere e le difficoltà iniziano solo quando li inseguiamo, quando cerchiamo di controllarli o di escluderli
la libertà cui accenna Vadim è quello stato rilassato e di consapevolezza intensa nel quale tutto va bene così

Fabio ha scritto:Certamente ho uno stato di silenzio interiore migliore negli ultimi anni e ho notato che più aumenta più soffri più sei in sofferenza perchè aumenta il disagio, vivi attraverso le sensazioni non attraverso il pensiero giudicante. Ho notato che quando mi lamento quindi spreco energia non mi sento tanto male ma quando faccio fluire l'energia (accrescere) non lamentandomi e non giudicando soffro di più ..

e se questo senso di disagio fosse dovuto ... al tentativo di reprimere ? lo stato di silenzio interiore è uno stato rilassato di pace ... e di gioia

Fabio ha scritto:.. e per quanto riguarda il secondo messaggio ok da quanto sei convinto ma è tutto un discorso di energia secondo me perchè siccome per tanti anni tu pensi a delle cose e allora credi ai pensieri e agisci in conseguenza di essi e lo fai una volta e lo fai due volte, poi un giorno, due giorni, tre giorni, un anno e così via facendo così per tanto tempo quanta energia sprechi? Facendolo al contrario è la stessa cosa secondo me

tutto è vibrazione, noi usiamo (erroneamente) il termine "energia" al posto di azione. Noi siamo degli "agenti" in pensieri, parole ed opere e siamo in prima fila per vivere di prima persona e raccogliere i risultati del nostro "agire" (principio dello specchio cui accenna spesso Vadim). Quando siamo stanchi, spesso siamo stanchi della routine (che non ci ha ordinato nessuno) ed è forse il momento di iniziare a semplificare la nostra vita .. il nostr "agire"

Fabio ha scritto:questo stato che per tanti anni non hai mantenuto, affatica la mente che poi ripercuote gli effetti sul corpo infatti io mi sento stanco e affaticato anche se in molti su altri forum mi hanno detto che non sono benefici ma secondo me all'inizio è proprio così, paraddosalmente la meditazione fa stancare non fa rilassare, almeno all'inizio i primi temi ti senti in pace, gioia, e già all'inizio ero stanco dopo aver praticato una giornata intera le varie discipline meditative, poi non è facile mantenerlo per molto tempo con facilità

la meditazione non è un "agire", non è un qualcosa in + che dobbiamo "fare" come compito durante la giornata.
meditazione è rilassarsi e staccare, darsi in affitto, non voler tenere più nulla sotto controllo, non aspettarsi alcun risultato

meglio meditare 3 minuti ogni due ore che farsi una giornata intera ...

buon transurfing

renato

comunque io all'inizio mi trovavo in pace, sentivo un fuoco dentro di me però poi questo stato non sono riuscito a mantenerlo a lungo per rispondere a elkuba i consigli non li sto prendendo solo da qui ma da molti forum e quasi tutti mi dicono di non considerare troppo sto discorso energia ma di osservare e basta