domanda a tutti gli amici transurfer
Inviato: 6 mag 2012, 23:25
Carissimi amici Transurfer,
vi scrivo in quanto mi par di capire che inspiegabilmente la comunità italiana è la più attiva al mondo (dopo quella russa ovviamente, ma non conoscendo la lingua…). Da diversi anni ormai seguo pazientemente e studio i libri di zeland (in totale, fra inglese e tedesco sono riuscito a leggerne 6, e ora arriva anche l’ultimo, tradotto per primo in italia. Fantastico. Ne mancano una manciata e poi siamo allineati). Dicevo, sono anni che studio pazientemente e diligentemente i volumi di Zeland che trovo fantastici. Sono rimasto letteralmente travolto dal numero di informazioni, nozioni, consigli, stili di vita che mi sembrano allo stesso tempo sfidanti ma ragionevoli e saggi. Paradossale ma è così. Vi scrivo in quanto, proprio in qualità di comunità attiva, mi piacerebbe chiedervi un parere per quanto riguarda alcuni argomenti su cui non sono d’accordo/che non ho capito/ o che rifiuto. Un mix tra queste cose. Quindi, premettendo che sono d’accordo su molti argomenti del TS (di cui sono grato a Zeland per la diffusione!!) ci sono dei punti che la mia anima, per dirla in termini di VZ, proprio non riesce a mandar giù! Forse perché l’esperienza mi dimostra il contrario o forse perché ho effettuato una lettura sbagliata dell’esperienza. Li enuncio brevemente e poi li spiego un pochino meglio:
1. il tema della rinuncia agli obiettivi/abbassare l’importanza
2. il tema del non aspettarsi nulla
3. il tema dello sforzo
4. Vivere secondo il proprio credo
5. La realtà è uno specchio
6. da ultimo (visto che è attuale) il tema del cibo, che già traspare da alcuni brani dell’ultimo libro in uscita
7. castaneda/vz
1. Per quanto riguarda il primo tema come cavolo è possibile che io voglia una cosa senza darle importanza. Capisco non esserne ossessionato, ma è impossibile che io non la desideri ardentemente. Capisco che tante volte otteniamo casualmente cose che non ci sono mai passate per la testa (e quindi, giustamente non le apprezziamo. Ci mancherebbe non le volevamo nemmeno! Come faccio ad apprezzarle). E ovviamente mi incacchio se non ottengo ciò che voglio. Perlomeno lotto con tutte le mie forze per ottenerlo. Inoltre nel 99% dei casi lo ottengo. Dunque dov’è il problema? Mi sembra proprio l’inverso: se si è fiacchi e smidollati non si ottiene nulla, se ci si dà da fare si ottiene (a meno che si dia la colpa alla crisi o si accusi il sistema). Io vengo dal niente, mi sono sempre fatto da solo, per tutta la vita, non sono rimasto un giorno solo senza lavoro. Sono caduto e mi sono rialzato senza mai lamentarmi e ho sempre ottenuto ciò che ARDENTEMENTE desideravo. Il mio credo è sempre stato ed è vivere senza rimpianti. Se una cosa per me non ha importanza che me ne frega che mi arriva più facilmente perché non ho sviluppato potenziali superflui. Preferisco svilupparli e superarli. Mi è impossibile volere una cosa in maniera zen. Mi sembra un controsenso. Ripeto, voglio ardentemente una cosa? Me la vado a prendere. Non con la forza bruta, non con lo sforzo ossessivo. Con eleganza e intelligenza. Ma me la vado a prendere e ci penso giorno e notte e non sono contento finchè non mi arriva. Non capisco questo principio del TS. Il tema dello sforzo si collega molto ad amore e odio. Io sono abituato ad amare con tutto il mio cuore e ad odiare altrettanto. Non ho mai capito il precetto cristiano di ama il tuo nemico così come non capisco la spiegazione (più logica devo dire) di VZ. Se uno mi frega è morto. Altro che perdono. Gliene faccio di tutti i colori. E sono soddisfazioni altro che sensi di colpa. In un paese dove ogni tre contratti la società fallisce, ti frega o ti lascia a casa cosa devi fare? Anche se sei bravo e fai i numeri? vai giù duro di avvocati e la spunti, quasi sempre. E come faccio a visualizzare il mio nemico che ottiene ciò che vuole e sta bene? Una volta ci ho provato e dopo due settimane mi hanno licenziato (prima volta nella mia vita). Boh. Principio e visione strana. Se uno ti fa del male ti difendi altro che visualizzare il suo benessere!!! Come minimo lo vuoi sottoterra!
2. Stessa cosa sul freiling: non riesco a fare cose per gli altri senza aspettarmi nulla. O meglio, se le faccio senza aspettarmi nulla è un conto, ma se ho bisogno di un tornaconto le faccio esattamente per quel motivo. Altrimenti che le faccio a fare? E se le faccio senza aspettarmi nulla per poi ottenere qualcosa mi sembra che la questione sia un po’ confusa…a dir poco. Inoltre: che palle tutta la vita a dare importanza agli altri, uno vorrebbe essere importante lui. Non mi risulta che chi ce l’abbia fatta nella vita (star, grandi uomini d’affari, pensatori, scrittori) abbiano dato importanza (traduzione leccare il c) agli altri. Si sono presi quello che volevano. O mi sbaglio? Inoltre non è vero che bisogna mettersi sempre dalla parte dei clienti. Steve jobs dice sempre che se avesse chiesto ai propri clienti cosa volevano avrebbe ricevuto la stessa risposta che ricevette henry ford (un cavallo più veloce). Ford ha inventato un’auto (che non è un cavallo più veloce…è un’altra cosa) e steve jobs ha inventato il futuro. E lo ha pure imposto con il mktg. Io tutto questo zen non ce lo vedo. Se uno si fissa che una cosa funziona e picchia duro magari non fa un successo mondiale ma qualcosina fa nel suo piccolo. Senza tanti cambi di prospettiva, mettersi dalla parte dei clienti ecc. Il medico decide per noi la cosa giusta, non si mette dalla nostra parte. E se è bravo io lo voglio così. Che ccavolo ne so se ho un malanno qual è la cura? Così il bravo consulente in ogni ambito. Non dico che impone la soluzione ma quasi. È lui l’esperto cacchio. Le poche volte che ho fatto cose per persone “a gratis” o senza aspettarmi nulla se ne sono approfittate. I clienti peggiori che ho avuto sono quelli che ho servito meglio. I migliori sono quelli che ho adesso. Li educo. Comando io. E funziona.
3. il tema dello sforzo. Come faccio a non sforzarmi di fare una cosa che amo e che desidero ardentemente. Ovvio che ci metto tutte le mie forze. Poi visualizzerò anche perché credo nel mondo sottile. Ma mi faccio il culo pure lì. Non capisco proprio il tema del fare senza sforzo. Fare divertendomi lo capisco. Ma lo sforzo/impegno c’è e rimane. Che brutto fare le cose senza impegno. Cioè le faccio alla cavolo e mi aspetto un risultato perché me ne frego. Boh non capisco. Se mi dite come funziona lavoro un millesimo di quanto lavoro ora
4. quello del credo è interessante. La mia domanda è: come faccio a vivere il mio credo stando attento alle forze equilibratrici, ai potenziali superflui, alle correnti, ai pendoli. Che casino. Il mio credo è: voglio tutto ciò che voglio e nel minor tempo possibile godendone al massimo. Regalo un miliardo di euro (che devo ancora guadagnare) a chi mi spiega come cavolo fare ad ottenerlo. Finora la risposta più saggia è: lavoro duro, altro che storie…
5. la realtà è uno specchio ma se io mi sveglio per una settimana/due sempre felice e aspettandomi il meglio e nel frattempo (mi è successo qualche anno fa) un cliente mi frega e mi deve un sacco di soldi, il mio padrone di casa mi carica delle spese assurde e varie altre sfighe, come minimo mi incazzo. Altro che coordinazione dell’intenzione. Faccio causa, li stramaledico e vinco. Anche il concetto che “se non ottengo quello che voglio vuol dire che è meglio così” mi sembra una c…a. Cioè se lo voglio lo voglio punto. Non sono un bambino di due anni, so ciò che voglio e perché. E se non lo ottengo mi incazzo, altro che coordinarmi. Lotto, lavoro e prima o poi lo ottengo. Le poche volte che ho mollato non è successo niente. La speranza è vana infatti. Anche questo principio dello specchio non funziona sempre. Le cose vanno come vuoi se le spingi per bene. E poi pure lì devi stare attento. E non rispondetemi che il mondo è così perché io ho questa credenza e quindi è uno specchio. È una tautologia e una scusa. Se il mondo fosse veramente uno specchio e io mi fissassi delle regole per tot mesi funzionerebbe. Non è così. Provato al 100%. Bisogna comunque picchiarci duro dentro nella realtà. Se non vado a correre e non vado in palestra il fisico non mi viene da sé. Posso visualizzare e posso pensare che il mondo sia carino con me e trovi una bella palestra ecc ecc ma il culo me lo devo fare comunque. O no?
6. sono d’accordo con la questione del fumo, alcol, e cibo animale, così come quello sintetico ecc. (a parte che è un casino, dove lo trovo il tempo per procacciarmi tutto il cibo che suggerisce VZ così come lo dice lui. E non ditemi di nuovo che è così perché lo specchio mi riflette che è così. È un casino e basta. Esiste una realtà soggettiva, secondo me). Sto facendo di tutto per aderire (non dite la parola “senza sforzo” che mi incavolo. È uno sforzo. È un impegno. Ho smesso di fumare da qualche mese e non è facile.)
Come prova contraria però vorrei dire, e ridicolizzatemi, come cavolo è possibile che c’è in giro gente piena di energia che ha fatto cose clamorose e magari pesano duecento chili, hanno vissuto una vita di vizi e stravizi, hanno vissuto fino in fondo e sono morti felici?
Questo punto lo riassumerei così: io capisco che facendo ts (salvo i dubbi che ho su alcuni punti) si ottengano tante cose. Ma mi rimane il cruccio che i rolling stones si fanno (tutt’ora) ormai da decine di anni, stanno benissimo, sono ancora una delle band più famose del mondo e, per quanto io non condivisa nulla delle loro vite, mi sembrano felici e mi pare che abbiano ottenuto tutto, o possano farlo). Questa cosa dello stile di vita salutare non mi va molto giù. Conosco tanti “puri” che mi sembrano dei pezzi di plastica e tanti “viziosi” che cavalcano l’onda, altrochè ts. E dunque? A chi ispirarsi? Solo un cruccio, non che io lo voglia fare. Così come questa ossessione della privacy altrimenti solleviamo potenziali superflui. Ma se io voglio diventare ricco e famoso che male c’è? Boh tante cose non le capisco, mi paiono dogmi o anche solo punti di vista. Tante altre le apprezzo al 100%. È vero che bisogna allontanarsi dai sensi di colpa, dalle ossessioni (tranne quelle buone, ovvero le magnifiche ossessioni) , così come è vero che bisogna amare senza possedere e/o controllare, altrimenti l’altro ci sfugge; così come è fantastico il senso di liberà dello spazio delle varianti. Altre cose sono confuse e/o non le condivido. Un’altra cosa è che il mio desiderio ardente è che tutti i volumi e gli scritti e i video di VZ fossero in italiano. Col cavolo, mi sono dovuto fare un c. a leggermeli in dodici lingue perché in italia non arrivavano mai. A momenti imparo il russo! Lo specchio è troppo lento per i miei gusti. Io sono più veloce
7. castaneda/vadim zeland. Allora, premesso che in un trip estivo mi sono letto di seguito tutti i libri magici di CC, ma checcavolo c’entra con il ts? Non capisco nemmeno la domanda di chi ha fatto la domanda! Non c’entra un cavolo. Non sono due facce della medaglia sono due cose opposte, per molti versi. Chiamiamo le cose con il loro nome invece di trovare ponti e collegamenti. Non c’entrano una beata fava. In castaneda si parla di universo cattivo, predatorio, cazzo c’è l’aquila che ci aspetta per divorarci!!! Poi ci sono i voladores, l’installazione aliena, ecc ecc cosa c’entra con il TS? Il mondo di castaneda è duro e violento, forte e per stomaci forti e con “palle d’acciaio” per dirla alla DON JUAN. Il mondo del TS no. Per me sono due filoni arricchenti e fantastici. Ma non vedo una minima connessione. Giuro, mi sono sforzato. Ok il corso energetico e altre cose. Ma milioni di filosofie le dicono. Ammazza che collegamento “sforzato”. Non c’entrano una fava, confermo e fidatevi. Questa non era una domanda ma una affermazione tra l’altro la mia vera domanda, che faccio a me stesso, a volte è: faccio alla castaneda o alla VZ. Vero dilemma. A volte gli insegnamenti sono proprio opposti. Inoltre castaneda è molto malinconico, VZ è più per la gioia dell’anima e la ragione che si frega le mani. Castaneda e Don JUAN menavano le mani nel loro universo. Molto bruschi e anche maneschi, altro che ZEN. Così come il NAGUAL JULIAN.
Un abbraccio a tutti!!! Spero non me ne vogliate per il linguaggio diretto (e un pochetto di sfogo visto che sono anni che applico e credetemi, ciò che dico viene dall’esperienza. E la mia vale quanto quella di VZ e vale quanto la vostra. Ognuno è arbitro della sua realtà. Solo che se dà consigli agli altri mi permetto di dire quali condivido e quali no. Di fondo c’è comunque la mia gratitudine immensa a VZ. Ha scritto delle cose bellissime. Altri che trasmettitore. E quanto ha scritto!!!).
Peace & Love a tutti!
Luca
PS ci sono tante altre cose che non capisco fino in fondo. È veramente vasto il mondo del ts. Se riesco le metto giù una di queste sere. Solo per accennare, un’altra cosa è la questione energetica. Allora, io carico le fontanelle al massimo e tutto viene più facilmente? Non devo più litigare, essere scaltro dialetticamente, conquistarmi le cose? Io fin’ora faccio le cose che facevo prima e ci sommo quelle di VZ che mi sembrano sensate. Quella delle fontane è una figata. Ma non è che mi metto davanti alle persone, apro i miei centri di energia e mi si buttano addosso dalla gioia. Altrimenti non avrei scritto queste cose. E fidatevi, non sono male, ho anche una famiglia molto bella. Ma cacchio, mi sembra che bisogna lottare tutti qui! Altro che saltare la coda e andare al bancone vuoto con il negoziante che ci aspetta a braccia aperte! Ma che dici Vadim
PS2 tanti che hanno vissuto secondo il proprio credo sono finiti male altri bene. Oggettivamente, non secondo loro. La cosa che il positivo è un punto di vista è una cavolata. Morire o marcire in prigione fa schifo, starsene a holliwood in una villa stralusso è una figata. OGGETTIVAMENTE. Capisco la risposta che uno può trovare il bene anche in prigione e uno può essere morto dentro a holliwood. Continuo a preferire la seconda cosa. Non è un clichè. La bella vita è bella. Ecco perché si chiama così Come superiamo questo paradosso del credo? Anche questo mi sembra strano.
PS3 prego iddio che tutti i miei timori non si realizzino. Cacchio se tutti i nostri timori si realizzassero sarebbe una catastrofe. Spero vivamente che non sia così.
PS3 non pregare e non chiedere ma semplicemente permettersi di avere. Non la bevo nemmeno questa. Se voglio una cosa prego e mi faccio il culo. Ora et Labora mi sembra più “common sense”. Come faccio a permettermi di avere una cosa? A far finta che sia come se l’avessi già? Sapete come si chiamano quelli che fanno finta? Paranoici e sono in istituti appositi. Vedono cose a furia di convincersi di cose. Se uno invece lavora sodo e un po’ visualizza anche va bene. Che ne dite? Occhio che qui si rischia anche la sanità mentale
LA COSA Più BELLA DI ZELAND: i falsi stereotipi. Questa è la cosa più bella di tutti i libri. Credere in qualcosa che si vuole e che è diverso dai modelli che ci offre il mondo costantemente e nche on ci soddisfano. E piegare la realtà al proprio volere. La realtà va piegata. Altro che chiedere gentilmente. E per piegarla bisogna fare come per gli specchi. Calore e forza. Ovvero: farsi il culo. Alla fine i buoni vincono sempre baci e abbracci a tutti
vi scrivo in quanto mi par di capire che inspiegabilmente la comunità italiana è la più attiva al mondo (dopo quella russa ovviamente, ma non conoscendo la lingua…). Da diversi anni ormai seguo pazientemente e studio i libri di zeland (in totale, fra inglese e tedesco sono riuscito a leggerne 6, e ora arriva anche l’ultimo, tradotto per primo in italia. Fantastico. Ne mancano una manciata e poi siamo allineati). Dicevo, sono anni che studio pazientemente e diligentemente i volumi di Zeland che trovo fantastici. Sono rimasto letteralmente travolto dal numero di informazioni, nozioni, consigli, stili di vita che mi sembrano allo stesso tempo sfidanti ma ragionevoli e saggi. Paradossale ma è così. Vi scrivo in quanto, proprio in qualità di comunità attiva, mi piacerebbe chiedervi un parere per quanto riguarda alcuni argomenti su cui non sono d’accordo/che non ho capito/ o che rifiuto. Un mix tra queste cose. Quindi, premettendo che sono d’accordo su molti argomenti del TS (di cui sono grato a Zeland per la diffusione!!) ci sono dei punti che la mia anima, per dirla in termini di VZ, proprio non riesce a mandar giù! Forse perché l’esperienza mi dimostra il contrario o forse perché ho effettuato una lettura sbagliata dell’esperienza. Li enuncio brevemente e poi li spiego un pochino meglio:
1. il tema della rinuncia agli obiettivi/abbassare l’importanza
2. il tema del non aspettarsi nulla
3. il tema dello sforzo
4. Vivere secondo il proprio credo
5. La realtà è uno specchio
6. da ultimo (visto che è attuale) il tema del cibo, che già traspare da alcuni brani dell’ultimo libro in uscita
7. castaneda/vz
1. Per quanto riguarda il primo tema come cavolo è possibile che io voglia una cosa senza darle importanza. Capisco non esserne ossessionato, ma è impossibile che io non la desideri ardentemente. Capisco che tante volte otteniamo casualmente cose che non ci sono mai passate per la testa (e quindi, giustamente non le apprezziamo. Ci mancherebbe non le volevamo nemmeno! Come faccio ad apprezzarle). E ovviamente mi incacchio se non ottengo ciò che voglio. Perlomeno lotto con tutte le mie forze per ottenerlo. Inoltre nel 99% dei casi lo ottengo. Dunque dov’è il problema? Mi sembra proprio l’inverso: se si è fiacchi e smidollati non si ottiene nulla, se ci si dà da fare si ottiene (a meno che si dia la colpa alla crisi o si accusi il sistema). Io vengo dal niente, mi sono sempre fatto da solo, per tutta la vita, non sono rimasto un giorno solo senza lavoro. Sono caduto e mi sono rialzato senza mai lamentarmi e ho sempre ottenuto ciò che ARDENTEMENTE desideravo. Il mio credo è sempre stato ed è vivere senza rimpianti. Se una cosa per me non ha importanza che me ne frega che mi arriva più facilmente perché non ho sviluppato potenziali superflui. Preferisco svilupparli e superarli. Mi è impossibile volere una cosa in maniera zen. Mi sembra un controsenso. Ripeto, voglio ardentemente una cosa? Me la vado a prendere. Non con la forza bruta, non con lo sforzo ossessivo. Con eleganza e intelligenza. Ma me la vado a prendere e ci penso giorno e notte e non sono contento finchè non mi arriva. Non capisco questo principio del TS. Il tema dello sforzo si collega molto ad amore e odio. Io sono abituato ad amare con tutto il mio cuore e ad odiare altrettanto. Non ho mai capito il precetto cristiano di ama il tuo nemico così come non capisco la spiegazione (più logica devo dire) di VZ. Se uno mi frega è morto. Altro che perdono. Gliene faccio di tutti i colori. E sono soddisfazioni altro che sensi di colpa. In un paese dove ogni tre contratti la società fallisce, ti frega o ti lascia a casa cosa devi fare? Anche se sei bravo e fai i numeri? vai giù duro di avvocati e la spunti, quasi sempre. E come faccio a visualizzare il mio nemico che ottiene ciò che vuole e sta bene? Una volta ci ho provato e dopo due settimane mi hanno licenziato (prima volta nella mia vita). Boh. Principio e visione strana. Se uno ti fa del male ti difendi altro che visualizzare il suo benessere!!! Come minimo lo vuoi sottoterra!
2. Stessa cosa sul freiling: non riesco a fare cose per gli altri senza aspettarmi nulla. O meglio, se le faccio senza aspettarmi nulla è un conto, ma se ho bisogno di un tornaconto le faccio esattamente per quel motivo. Altrimenti che le faccio a fare? E se le faccio senza aspettarmi nulla per poi ottenere qualcosa mi sembra che la questione sia un po’ confusa…a dir poco. Inoltre: che palle tutta la vita a dare importanza agli altri, uno vorrebbe essere importante lui. Non mi risulta che chi ce l’abbia fatta nella vita (star, grandi uomini d’affari, pensatori, scrittori) abbiano dato importanza (traduzione leccare il c) agli altri. Si sono presi quello che volevano. O mi sbaglio? Inoltre non è vero che bisogna mettersi sempre dalla parte dei clienti. Steve jobs dice sempre che se avesse chiesto ai propri clienti cosa volevano avrebbe ricevuto la stessa risposta che ricevette henry ford (un cavallo più veloce). Ford ha inventato un’auto (che non è un cavallo più veloce…è un’altra cosa) e steve jobs ha inventato il futuro. E lo ha pure imposto con il mktg. Io tutto questo zen non ce lo vedo. Se uno si fissa che una cosa funziona e picchia duro magari non fa un successo mondiale ma qualcosina fa nel suo piccolo. Senza tanti cambi di prospettiva, mettersi dalla parte dei clienti ecc. Il medico decide per noi la cosa giusta, non si mette dalla nostra parte. E se è bravo io lo voglio così. Che ccavolo ne so se ho un malanno qual è la cura? Così il bravo consulente in ogni ambito. Non dico che impone la soluzione ma quasi. È lui l’esperto cacchio. Le poche volte che ho fatto cose per persone “a gratis” o senza aspettarmi nulla se ne sono approfittate. I clienti peggiori che ho avuto sono quelli che ho servito meglio. I migliori sono quelli che ho adesso. Li educo. Comando io. E funziona.
3. il tema dello sforzo. Come faccio a non sforzarmi di fare una cosa che amo e che desidero ardentemente. Ovvio che ci metto tutte le mie forze. Poi visualizzerò anche perché credo nel mondo sottile. Ma mi faccio il culo pure lì. Non capisco proprio il tema del fare senza sforzo. Fare divertendomi lo capisco. Ma lo sforzo/impegno c’è e rimane. Che brutto fare le cose senza impegno. Cioè le faccio alla cavolo e mi aspetto un risultato perché me ne frego. Boh non capisco. Se mi dite come funziona lavoro un millesimo di quanto lavoro ora
4. quello del credo è interessante. La mia domanda è: come faccio a vivere il mio credo stando attento alle forze equilibratrici, ai potenziali superflui, alle correnti, ai pendoli. Che casino. Il mio credo è: voglio tutto ciò che voglio e nel minor tempo possibile godendone al massimo. Regalo un miliardo di euro (che devo ancora guadagnare) a chi mi spiega come cavolo fare ad ottenerlo. Finora la risposta più saggia è: lavoro duro, altro che storie…
5. la realtà è uno specchio ma se io mi sveglio per una settimana/due sempre felice e aspettandomi il meglio e nel frattempo (mi è successo qualche anno fa) un cliente mi frega e mi deve un sacco di soldi, il mio padrone di casa mi carica delle spese assurde e varie altre sfighe, come minimo mi incazzo. Altro che coordinazione dell’intenzione. Faccio causa, li stramaledico e vinco. Anche il concetto che “se non ottengo quello che voglio vuol dire che è meglio così” mi sembra una c…a. Cioè se lo voglio lo voglio punto. Non sono un bambino di due anni, so ciò che voglio e perché. E se non lo ottengo mi incazzo, altro che coordinarmi. Lotto, lavoro e prima o poi lo ottengo. Le poche volte che ho mollato non è successo niente. La speranza è vana infatti. Anche questo principio dello specchio non funziona sempre. Le cose vanno come vuoi se le spingi per bene. E poi pure lì devi stare attento. E non rispondetemi che il mondo è così perché io ho questa credenza e quindi è uno specchio. È una tautologia e una scusa. Se il mondo fosse veramente uno specchio e io mi fissassi delle regole per tot mesi funzionerebbe. Non è così. Provato al 100%. Bisogna comunque picchiarci duro dentro nella realtà. Se non vado a correre e non vado in palestra il fisico non mi viene da sé. Posso visualizzare e posso pensare che il mondo sia carino con me e trovi una bella palestra ecc ecc ma il culo me lo devo fare comunque. O no?
6. sono d’accordo con la questione del fumo, alcol, e cibo animale, così come quello sintetico ecc. (a parte che è un casino, dove lo trovo il tempo per procacciarmi tutto il cibo che suggerisce VZ così come lo dice lui. E non ditemi di nuovo che è così perché lo specchio mi riflette che è così. È un casino e basta. Esiste una realtà soggettiva, secondo me). Sto facendo di tutto per aderire (non dite la parola “senza sforzo” che mi incavolo. È uno sforzo. È un impegno. Ho smesso di fumare da qualche mese e non è facile.)
Come prova contraria però vorrei dire, e ridicolizzatemi, come cavolo è possibile che c’è in giro gente piena di energia che ha fatto cose clamorose e magari pesano duecento chili, hanno vissuto una vita di vizi e stravizi, hanno vissuto fino in fondo e sono morti felici?
Questo punto lo riassumerei così: io capisco che facendo ts (salvo i dubbi che ho su alcuni punti) si ottengano tante cose. Ma mi rimane il cruccio che i rolling stones si fanno (tutt’ora) ormai da decine di anni, stanno benissimo, sono ancora una delle band più famose del mondo e, per quanto io non condivisa nulla delle loro vite, mi sembrano felici e mi pare che abbiano ottenuto tutto, o possano farlo). Questa cosa dello stile di vita salutare non mi va molto giù. Conosco tanti “puri” che mi sembrano dei pezzi di plastica e tanti “viziosi” che cavalcano l’onda, altrochè ts. E dunque? A chi ispirarsi? Solo un cruccio, non che io lo voglia fare. Così come questa ossessione della privacy altrimenti solleviamo potenziali superflui. Ma se io voglio diventare ricco e famoso che male c’è? Boh tante cose non le capisco, mi paiono dogmi o anche solo punti di vista. Tante altre le apprezzo al 100%. È vero che bisogna allontanarsi dai sensi di colpa, dalle ossessioni (tranne quelle buone, ovvero le magnifiche ossessioni) , così come è vero che bisogna amare senza possedere e/o controllare, altrimenti l’altro ci sfugge; così come è fantastico il senso di liberà dello spazio delle varianti. Altre cose sono confuse e/o non le condivido. Un’altra cosa è che il mio desiderio ardente è che tutti i volumi e gli scritti e i video di VZ fossero in italiano. Col cavolo, mi sono dovuto fare un c. a leggermeli in dodici lingue perché in italia non arrivavano mai. A momenti imparo il russo! Lo specchio è troppo lento per i miei gusti. Io sono più veloce
7. castaneda/vadim zeland. Allora, premesso che in un trip estivo mi sono letto di seguito tutti i libri magici di CC, ma checcavolo c’entra con il ts? Non capisco nemmeno la domanda di chi ha fatto la domanda! Non c’entra un cavolo. Non sono due facce della medaglia sono due cose opposte, per molti versi. Chiamiamo le cose con il loro nome invece di trovare ponti e collegamenti. Non c’entrano una beata fava. In castaneda si parla di universo cattivo, predatorio, cazzo c’è l’aquila che ci aspetta per divorarci!!! Poi ci sono i voladores, l’installazione aliena, ecc ecc cosa c’entra con il TS? Il mondo di castaneda è duro e violento, forte e per stomaci forti e con “palle d’acciaio” per dirla alla DON JUAN. Il mondo del TS no. Per me sono due filoni arricchenti e fantastici. Ma non vedo una minima connessione. Giuro, mi sono sforzato. Ok il corso energetico e altre cose. Ma milioni di filosofie le dicono. Ammazza che collegamento “sforzato”. Non c’entrano una fava, confermo e fidatevi. Questa non era una domanda ma una affermazione tra l’altro la mia vera domanda, che faccio a me stesso, a volte è: faccio alla castaneda o alla VZ. Vero dilemma. A volte gli insegnamenti sono proprio opposti. Inoltre castaneda è molto malinconico, VZ è più per la gioia dell’anima e la ragione che si frega le mani. Castaneda e Don JUAN menavano le mani nel loro universo. Molto bruschi e anche maneschi, altro che ZEN. Così come il NAGUAL JULIAN.
Un abbraccio a tutti!!! Spero non me ne vogliate per il linguaggio diretto (e un pochetto di sfogo visto che sono anni che applico e credetemi, ciò che dico viene dall’esperienza. E la mia vale quanto quella di VZ e vale quanto la vostra. Ognuno è arbitro della sua realtà. Solo che se dà consigli agli altri mi permetto di dire quali condivido e quali no. Di fondo c’è comunque la mia gratitudine immensa a VZ. Ha scritto delle cose bellissime. Altri che trasmettitore. E quanto ha scritto!!!).
Peace & Love a tutti!
Luca
PS ci sono tante altre cose che non capisco fino in fondo. È veramente vasto il mondo del ts. Se riesco le metto giù una di queste sere. Solo per accennare, un’altra cosa è la questione energetica. Allora, io carico le fontanelle al massimo e tutto viene più facilmente? Non devo più litigare, essere scaltro dialetticamente, conquistarmi le cose? Io fin’ora faccio le cose che facevo prima e ci sommo quelle di VZ che mi sembrano sensate. Quella delle fontane è una figata. Ma non è che mi metto davanti alle persone, apro i miei centri di energia e mi si buttano addosso dalla gioia. Altrimenti non avrei scritto queste cose. E fidatevi, non sono male, ho anche una famiglia molto bella. Ma cacchio, mi sembra che bisogna lottare tutti qui! Altro che saltare la coda e andare al bancone vuoto con il negoziante che ci aspetta a braccia aperte! Ma che dici Vadim
PS2 tanti che hanno vissuto secondo il proprio credo sono finiti male altri bene. Oggettivamente, non secondo loro. La cosa che il positivo è un punto di vista è una cavolata. Morire o marcire in prigione fa schifo, starsene a holliwood in una villa stralusso è una figata. OGGETTIVAMENTE. Capisco la risposta che uno può trovare il bene anche in prigione e uno può essere morto dentro a holliwood. Continuo a preferire la seconda cosa. Non è un clichè. La bella vita è bella. Ecco perché si chiama così Come superiamo questo paradosso del credo? Anche questo mi sembra strano.
PS3 prego iddio che tutti i miei timori non si realizzino. Cacchio se tutti i nostri timori si realizzassero sarebbe una catastrofe. Spero vivamente che non sia così.
PS3 non pregare e non chiedere ma semplicemente permettersi di avere. Non la bevo nemmeno questa. Se voglio una cosa prego e mi faccio il culo. Ora et Labora mi sembra più “common sense”. Come faccio a permettermi di avere una cosa? A far finta che sia come se l’avessi già? Sapete come si chiamano quelli che fanno finta? Paranoici e sono in istituti appositi. Vedono cose a furia di convincersi di cose. Se uno invece lavora sodo e un po’ visualizza anche va bene. Che ne dite? Occhio che qui si rischia anche la sanità mentale
LA COSA Più BELLA DI ZELAND: i falsi stereotipi. Questa è la cosa più bella di tutti i libri. Credere in qualcosa che si vuole e che è diverso dai modelli che ci offre il mondo costantemente e nche on ci soddisfano. E piegare la realtà al proprio volere. La realtà va piegata. Altro che chiedere gentilmente. E per piegarla bisogna fare come per gli specchi. Calore e forza. Ovvero: farsi il culo. Alla fine i buoni vincono sempre baci e abbracci a tutti