[quote="Maluc"]Buona sera a tutti
so qual'è il mio fine, quello che trasformerà la mia vita in una festa, so che lo raggiungerò, mi godo il viaggio e cerco di vivere sempre in un clima di festa [...]
ma...c'è un pensiero in sottofondo che mi turba; non essendo più giovanissima (ho superato felicemente i quarant'anni) non posso fare a meno di pensare che gli anni che mi restano per vivere nel mio fine (che per il momento non è ancora raggiunto anche se lo sento vicinissimo, a un passo da me...) sono inevitabilmente di meno che se l'avessi raggiunto a venti, trenta...[...]
Ciao Maluc, mi è piaciuta molto la questione che sollevi. Il tempo che passa sta iniziando ad affascinarmi: sono nella tua stessa situazione nel senso che ho ben presente il mio fine, che si è "mostrato" a me quando avevo 25 anni (ma era talmente bello e umanamente fuori dalla mia portata che l'ho presa un pò alla larga all'inizio, anche perchè non avevo gli strumenti che ho adesso, tra cui c'è anche il Transurfing -Dio lo benedica-) e quindi, a distanza di quindici anni, sebbene io possa affermare che il tempo non mi spaventa (sono d'accordo col regista Moretti...siamo degli "splendidi quarantenni"...
) in realtà ultimamente sto osservando come l'invecchiamento e la morte siano un MEGA pendolo in cui tutti caschiamo prima o poi (Zeland parla di Passaggio Indotto che dura tutta una vita...). Questo fatto, quando smette di spaventarci, dà profondità al viaggio. Soprattutto mi sorprende quanto tutti noi condividiamo il pensiero comune secondo cui bisogna "invecchiare" o ammalarsi.
Una donna, Mirra Afassa, anni fa disse che gli esseri umani
"preferiscono morire conservando le loro abitudini, che vivere una vita illimitata, perdendole".
Quindici anni fa ho pensato che prima o poi ci sarei arrivata al mio fine e che avrei trovato la strada e chissà...magari tra quindici anni scopriremo che il tempo non avrà più la stessa metrica che ha ora (questa l'ho scritta ma la devo ancora capire
).
Un saluto e buon transurfing!