renato ha scritto:intendi che stavi questuando l'attenzione del tuo partner per sentirti "importante" ? L'importanza interna è una tua scelta !
Ciao Renato, le conclusioni alle quali sono giunta io, è che tutta la sessualità si basa sulla soddisfazione dell'importanza interna ed esterna.
Prima di leggere i libri di Zeland davo molta importanza alla sfera sessuale ma da quando ho terminato la trilogia, provo abbastanza indifferenza nei confronti del sesso. Quindi i problemi possono essere due:
- o io avevo una visione della sessualità unicamente come soddisfazione dell'importanza, però esistono altri tipi di sessualità che esulano da questo tipo di visione, di cui non sono a conoscenza
- oppure tutta la sessualità tra persone (evitando tutti quei casi legati unicamente ad urgenze di tipo fisiologico), si basa sul concetto di importanza
L'amore di coppia (ti rispondo lo stesso) per me era caratterizzato da una corrispondenza di pensieri e di emozioni, altrimenti non sussisteva. Ma questa corrispondenza, presunta o reale, non fa che aumentare l'importanza esterna che diamo alla persona “amata” e l'importanza interna quando questo “importante esterno” si rivolge a noi. Di conseguenza per me è come se non esistesse più l'amore sessuale, né un attaccamento specifico a qualcuno.
Questo è quello che mi sta succedendo...è sconvolgente per la mia vecchia personalità ma sento di essere in questo cammino, per il momento.
madmax ha scritto:
Ho letto con interesse il tuo thread. In sede di presentazione affermi che il RT ti sta cambiando radicalmente la vita, e di questo ne sono contento. Poi leggo quì che hai delle problematiche, diciamo relazionali
Ciao Madmax...io non so se si trattino di problematiche relazionali, da quale punto di vista?
Quando da piccola ero innamorata di una persona provavo molto sconforto. L'innamoramento ad esempio è tutto legato al concetto di importanza, secondo me.
Se il tuo fine è quello vorrà dire che è quello giusto per te! Se non hai percepito una dissonanza vuol dire che puoi percorrere ancora quella strada.
Io non me la sento più. La mia è come se fosse una “crisi da anestetizzata”, nel senso che non provo un grande tormento emotivo in quel che dico, è come se ne fossi distaccata. Può darsi che sia soltanto la mia ragione a intromettersi nelle scelte della mia anima, oppure può darsi che debba rivedere le teorie di Zeland...
il fatto è che in questo momento non so dare una risposta