Transurfing e Buddhismo
Inviato: 20 apr 2011, 9:28
Cari amici,
dopo aver letto la trilogia di Vadim Zeland ho notato diverse (anzi, molte) connessioni con la filosofia Buddhista.
Elencarle tutte quante sarebbe pressoché inutile, ma scavando bene a fondo ho ritrovato una frase assai importante che sottolinea in pieno il principio primo ed unico del Transurfing. Questo breve dialogo è stato tratto dal romanzo SIDDHARTA di Herman Hesse. Vi prego di leggerlo e di notare come praticamente il giovane SIDDHARTA spiega il Transurfing alla dolce Kamala con parole di un'altra epoca.
«Cara Kamala,» disse Siddharta, drizzandosi in tutta la sua altezza «quand’io venni nel tuo boschetto feci il primo passo. Era mio proposito imparare l’amore da questa bellissima donna. Dal momento in cui formulai il proposito seppi anche che l’avrei attuato. Sapevo che mi avresti aiutato, ne fui certo fin dal tuo primo sguardo all’ingresso del boschetto ».
«Ma se io non avessi voluto? ».
«Tu hai voluto. Vedi, Kamala, se tu getti una pietra nell’acqua, essa si affretta per la via più breve fino al fondo. E così è di Siddharta, quando ha una meta, un proposito. Siddharta non fa nulla. Siddharta pensa, aspetta, digiuna, ma passa attraverso le cose del mondo come la pietra attraverso l’acqua, senza far nulla, senza agitarsi: viene scagliato, ed egli si lascia cadere. La sua meta lo tira a sé, poiché egli non conserva nulla nell’anima propria, che potrebbe contrastare a questa meta. Questo è ciò che Siddharta ha imparato dai Samana. Questo è ciò che gli stolti chiamano magia, credendo che sia opera dei demoni. Ognuno può compiere opera di magia, ognuno può raggiungere i propri fini, se sa pensare, se sa aspettare, se sa digiunare».
Siddharta, Herman Hesse, pag. 97, Edizioni Adelphi.
Spero che questo vi faccia riflettere sulla verità, antica e preziosa, di questi concetti.
Saluti a tutti.
dopo aver letto la trilogia di Vadim Zeland ho notato diverse (anzi, molte) connessioni con la filosofia Buddhista.
Elencarle tutte quante sarebbe pressoché inutile, ma scavando bene a fondo ho ritrovato una frase assai importante che sottolinea in pieno il principio primo ed unico del Transurfing. Questo breve dialogo è stato tratto dal romanzo SIDDHARTA di Herman Hesse. Vi prego di leggerlo e di notare come praticamente il giovane SIDDHARTA spiega il Transurfing alla dolce Kamala con parole di un'altra epoca.
«Cara Kamala,» disse Siddharta, drizzandosi in tutta la sua altezza «quand’io venni nel tuo boschetto feci il primo passo. Era mio proposito imparare l’amore da questa bellissima donna. Dal momento in cui formulai il proposito seppi anche che l’avrei attuato. Sapevo che mi avresti aiutato, ne fui certo fin dal tuo primo sguardo all’ingresso del boschetto ».
«Ma se io non avessi voluto? ».
«Tu hai voluto. Vedi, Kamala, se tu getti una pietra nell’acqua, essa si affretta per la via più breve fino al fondo. E così è di Siddharta, quando ha una meta, un proposito. Siddharta non fa nulla. Siddharta pensa, aspetta, digiuna, ma passa attraverso le cose del mondo come la pietra attraverso l’acqua, senza far nulla, senza agitarsi: viene scagliato, ed egli si lascia cadere. La sua meta lo tira a sé, poiché egli non conserva nulla nell’anima propria, che potrebbe contrastare a questa meta. Questo è ciò che Siddharta ha imparato dai Samana. Questo è ciò che gli stolti chiamano magia, credendo che sia opera dei demoni. Ognuno può compiere opera di magia, ognuno può raggiungere i propri fini, se sa pensare, se sa aspettare, se sa digiunare».
Siddharta, Herman Hesse, pag. 97, Edizioni Adelphi.
Spero che questo vi faccia riflettere sulla verità, antica e preziosa, di questi concetti.
Saluti a tutti.