Un fine non necessariamente materiale
Inviato: 8 apr 2011, 10:40
Nel corso della mia vita mi sono interrogata su quale potesse essere il fine della mia vita. Una quindicina di anni fa in un sogno vedevo la gente, come personaggi di un presepe, occupata in specifiche mansioni, questo mi creava ansia nel sogno e conclusi in sogno che lo scopo della mia vita era... non avere un posto mio ma vagare. Tuttavia la mia anima non era esattamente contenta: non voleva un posto ma non voleva nemmeno vagare...
Quando ho letto del fine e della porta questa domanda con l'identica inquietudine ricominciò a circolare nella mia mente.
I soldi o il successo non sono mai stati un fine, per me e nemmeno il vedermi in una qualche professione e questo vale a tutt'oggi. Tuttavia ho realizzato realmente molte delle cose che io ritenevo indiscutibili: trovare posteggio avere un figlio, poter amare ed essere amata da un compagno di vita.
Rifletto o constato di avere davvero una eccellente conduzione quotidiana e che possediamo moltissimo, siamo molto ricchi di tutte quelle cose che la gente nemmeno sogna di possedere: siamo proprietari di ogni luogo dove ci troviamo, una proprietà che comincia con l'uso e finisce quando usiamo qualche altra cosa.
L'altro giorno pensavo con trasporto alla bellezza di avere una casetta con un giardino e mi vedevo intenta a curare le rose e il glicine del mio giardino e che mi piacerebbe avere o affittare, non importa, una casa con un giardino da far diventare un paradiso. Osservando più da vicino questa diapositiva mi sono improvvisamente accorta, come una illuminazione, dove anima e ragione esultavano assieme, che la cosa più attraente bella meravigliosa di quella diapositiva era ... IL MIO STATO DI GRAZIA ! ho capito che questo è il mio fine, essere in stato di grazia, e che anche la casa con il giardino e il glicine e il profumo dei fiori ... è solo un mezzo. Io non posso sapere veramente se il mio stato di grazia è in una casetta con il glicine, nel senso che sono arrivata a capire che per me la materialità delle cose, i beni tutti sono dei mezzi. In questo senso sento lo stato di grazia come il mio personale principio ordinatore.
Quando ho letto del fine e della porta questa domanda con l'identica inquietudine ricominciò a circolare nella mia mente.
I soldi o il successo non sono mai stati un fine, per me e nemmeno il vedermi in una qualche professione e questo vale a tutt'oggi. Tuttavia ho realizzato realmente molte delle cose che io ritenevo indiscutibili: trovare posteggio avere un figlio, poter amare ed essere amata da un compagno di vita.
Rifletto o constato di avere davvero una eccellente conduzione quotidiana e che possediamo moltissimo, siamo molto ricchi di tutte quelle cose che la gente nemmeno sogna di possedere: siamo proprietari di ogni luogo dove ci troviamo, una proprietà che comincia con l'uso e finisce quando usiamo qualche altra cosa.
L'altro giorno pensavo con trasporto alla bellezza di avere una casetta con un giardino e mi vedevo intenta a curare le rose e il glicine del mio giardino e che mi piacerebbe avere o affittare, non importa, una casa con un giardino da far diventare un paradiso. Osservando più da vicino questa diapositiva mi sono improvvisamente accorta, come una illuminazione, dove anima e ragione esultavano assieme, che la cosa più attraente bella meravigliosa di quella diapositiva era ... IL MIO STATO DI GRAZIA ! ho capito che questo è il mio fine, essere in stato di grazia, e che anche la casa con il giardino e il glicine e il profumo dei fiori ... è solo un mezzo. Io non posso sapere veramente se il mio stato di grazia è in una casetta con il glicine, nel senso che sono arrivata a capire che per me la materialità delle cose, i beni tutti sono dei mezzi. In questo senso sento lo stato di grazia come il mio personale principio ordinatore.