Dubbio su frase di Vadim
Inviato: 31 mar 2011, 0:03
Ciao ragazzi,
nel secondo volume "il fruscio delle stelle del mattino", Vadim riporta la seguente frase:
"Non dovete inserire nella diapositiva del fine nessuno scenario di raggiungimento del fine, solo l'immagine definitiva, quella del fine raggiunto".
A questo proposito mi sorge un dubbio. Che differenza c'è fra lo scenario di raggiungimento del fine e l'immagine di fine raggiunto? Forse intende dire qualcosa come "Non visualizzate il momento esatto in cui vi confermano star, ma visualizzatevi già star" ? Oppure ho frainteso nuovamente?
In ultima analisi, mi sono soffermato su un punto in particolare, quello cioè del terzo volume "Avanti nel passato", in cui Vadim scrive: "Non si può ridurre il Transurfing a una tecnica di esecuzione di una serie di procedimenti. Non si tratta di una tecnica, ma della consapevolezza della propria libertà interiore e della percezione di sé come padrone dello strato del proprio mondo. Quando perverrete a questa sensazione, tutto andrà avanti da solo, senza bisogno di alcuna tecnica."
Questo mi ha dato modo di riflettere particolarmente. Vadim ci spinge a "studiare" il Transurfing, per poi accantonare la teoria al fine di poterlo sfruttare applicando l'unica regola "vivi senza sforzo, lasciandoti trasportare con consapevolezza".
Giusto, secondo voi?
nel secondo volume "il fruscio delle stelle del mattino", Vadim riporta la seguente frase:
"Non dovete inserire nella diapositiva del fine nessuno scenario di raggiungimento del fine, solo l'immagine definitiva, quella del fine raggiunto".
A questo proposito mi sorge un dubbio. Che differenza c'è fra lo scenario di raggiungimento del fine e l'immagine di fine raggiunto? Forse intende dire qualcosa come "Non visualizzate il momento esatto in cui vi confermano star, ma visualizzatevi già star" ? Oppure ho frainteso nuovamente?
In ultima analisi, mi sono soffermato su un punto in particolare, quello cioè del terzo volume "Avanti nel passato", in cui Vadim scrive: "Non si può ridurre il Transurfing a una tecnica di esecuzione di una serie di procedimenti. Non si tratta di una tecnica, ma della consapevolezza della propria libertà interiore e della percezione di sé come padrone dello strato del proprio mondo. Quando perverrete a questa sensazione, tutto andrà avanti da solo, senza bisogno di alcuna tecnica."
Questo mi ha dato modo di riflettere particolarmente. Vadim ci spinge a "studiare" il Transurfing, per poi accantonare la teoria al fine di poterlo sfruttare applicando l'unica regola "vivi senza sforzo, lasciandoti trasportare con consapevolezza".
Giusto, secondo voi?