Apro questo topic con una domanda:
nel momento in cui si affonda un pendolo, manipolatore/ vampiro cosa succedere all'interno di questo in termini energetici? il libro e non solo il libro dicono che cambiano preda e direzione, ma in termini fisici, cosa avviene quando non si cede la nostra energia?
in ultimo: per vostra esp.diretta avete frasi risposte assodate per debellare questi "generi" oltre che a utilizzare la consapevolezza di se e il vuoto per non farsi agganciare.
Transurfing Studio e Applicazione ⇒ Pendoli: Manipolatori & Co.
Forum per chi ha letto almeno il libro "Lo Spazio delle Varianti"
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Ci sono utenti sedicenti "coach" del Transurfing che si iscrivono solo per promuovere il proprio sito inerente a tale qualifica, senza poi partecipare attivamente al forum. Alcuni affermano di essere stati autorizzati da Vadim Zeland. Premesso che Vadim Zeland non ha addestrato personalmente nessuno, eventuali dichiarazioni verbali di autorizzazione all'insegnamento del "metodo Transurfing" fatte dallo stesso non sono supportate da questo forum. Chi non compare nel sito ufficiale zelands.com e volesse confermare l'ufficialità di quanto dichiara può inviare in allegato dal modulo dei "Contatti" copia di una dichiarazione scritta firmata da Vadim Zeland. Diversamente, considerando anche che tali utenti non partecipano attivamente al forum saranno considerati "spammer".
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- Messaggi: 203
- Iscritto il: 3 giu 2010, 16:42
- Città:
Re: Pendoli: Manipolatori & Co.
ciao ester alla prima domanda non saprei rispondere, penso che semplicemente il pendolo affossato vada a fare danni su un'altra variante, una dove tu non ci sei! Per quanto riguarda le frasi assodate ecc... nella mia esperienza, tutte le volte che ho provato ad usare parole o frasi apposite per affossare o estinguere il pendolo non ho fatto altro che ...entrare nel suo gioco; l'ho visto invece scomparire nel momento in cui mi sono vista, "sentita", in un'altra situazione, una dove il pendolo non esiste.
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- Messaggi: 43
- Iscritto il: 11 ott 2010, 7:46
- Città:
Re: Pendoli: Manipolatori & Co.
Usi la tecnica dell'indifferenza? come non risp a un sms, oppure essere vaga e salutare?
io ancora prego,nonostante abbia letto molti libri di manipolaz.
Faccio tanti esercizi per l'involucro, ma ogni tanto quando arriva un pendolo se ne attaccano altri 20, esempio:
un amico mi provoca, gli rispondo a modo per affossarlo e non faccio in tempo, che magari un'altra amica si rapporta con me in modo odioso ( diverso dal solito ) piccolezze messe insieme insomma.
io ancora prego,nonostante abbia letto molti libri di manipolaz.
Faccio tanti esercizi per l'involucro, ma ogni tanto quando arriva un pendolo se ne attaccano altri 20, esempio:
un amico mi provoca, gli rispondo a modo per affossarlo e non faccio in tempo, che magari un'altra amica si rapporta con me in modo odioso ( diverso dal solito ) piccolezze messe insieme insomma.
- renato
- Moderatore
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- Iscritto il: 20 nov 2009, 14:58
- Città: BZ
Re: Pendoli: Manipolatori & Co.
Ciao Esther83,Esther83 ha scritto:Usi la tecnica dell'indifferenza?... piccolezze messe insieme insomma.
è possibile che quando tu usi quella che chiami "tecnica dell'indifferenza" in realtà cammuffi ciò che tu realmente "senti" dentro di te, nel tuo intimo .. la dove si può ascoltare il fruscio delle stelle al mattino
E' la consapevolezza che scioglie .. quando non diamo importanza, quando non siamo legati (anche l'essere contro è un legame !)
In realtà siamo noi che alimentiamo i pendoli e che quindi li riteniamo esistenti in modo autonomo ! ... e ne viviamo le "interferenze" nel nostro vivere ... viviamo sempre come risultato ciò che proiettiamo ! SE diventiamo consapevoli di questo possiamo lasciar perdere tutte le "tecniche" .. semplicemente smettiamo di dare importanza .. e il pendolo si estingue da solo (per noi) .. resterà a disposizione per tutti coloro che lo desiderano sperimentare dando al pendolo la loro attenzione (energia) in questo modo entrerà nel loro senso di realtà e per loro sarà reale e vero ... e ne verranno sbattachiati e gli faranno la guerra, ecc.
Vadim consiglia, in fin dei conti, di deporre le armi .. di fare pace e di vivere in pace. Una volta che ci accorgiamo, che abbiamo le prove, che tutto quello che stiamo vivendo lo abbiamo messo in movimento noi, lo stiamo alimentando noi .. è di fatto una nostra proiezione ... perchè continuare con un film dove soffriamo, siamo in ansia, in guerra ? Possiamo in ogni momento entrare nella Grande Festa .. è solo una questione di atteggiamento e di prospettiva
Buon transurfing
renato
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- Messaggi: 43
- Iscritto il: 11 ott 2010, 7:46
- Città:
Re: Pendoli: Manipolatori & Co.
è vero quello che dici Renato, ma entriamo nel nocciolo a parlare è facile ma quando vi sono implicati legami solidi lì arriva il bello......hai tecniche per far capire alla mia testa che non devo generare rabbia e risentimento per queste persone?
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- Messaggi: 22
- Iscritto il: 12 feb 2010, 12:44
- Città:
Re: Pendoli: Manipolatori & Co.
Ciao Esther83,
intervengo con la testimonianza della mia realtà, che però sento di ribadire ancora una volta, è una ricerca di equilibrio soggettiva, che ognuno di noi deve raggiungere a modo suo.
Quindi ti cito solo l'esempio con cui tendo a sganciarmi dai pendoli.
Caratterialmente sono portata ad essere una persona dotata di un certo senso dell'ironia e dell'auto-ironia.
Quando incappo in situazioni che potrebbero generare spinte "pendolesche" mi capita istintivamente di "astrarmi" dalla situazione come se la osservassi da fuori, cogliendone spesso e volentieri l'aspetto "comico" che mi fa ridere. Non è una tecnica, ma una cosa che mi accade istintivamente a volte anche in momenti che nulla avrebbero di comico. Ma se osservo bene c'è sempre qualcosa di grottesco e surreale e divertente che mi spinge a "riderci sopra" dentro di me.
Questo abbatte immediatamente l'importanza esagerata di certe reazioni e ne "sgonfia" immediatamente la portata.
Ti faccio un esempio. Sabato mattina sono andata a fare compere in un nota catena di negozi di arredamento. La distanza da casa mia è una quarantina di km. e ci sono arrivata un po' lunga con gli orari, vista la prospettiva di dover tornare a casa in tempo per recuperare la figlia all'uscita da scuola (elementari).
Arrivo alle casse. Coda apocalittica e orario ormai proibitivo.
Mi sono astratta dall'ansia di fare tardi, come se sapessi che ce l'avrei fatta sicuramente a tornare in tempo.
Dato che avevo il carrello stracolmo quasi esclusivamente di candele ho cominciato a guardare i carrelli delle altre persone in coda vicino a me e mi è saltata subito all'occhio la comicità della situazione anche pensando a ciò che questa osservazione poteva suscitare fra le altre persone in coda, tutte abbastanza irritate dall'attesa dovuta alle poche casse aperte.
Per farla breve, con una battuta ho inizato uno scambio divertente in cui alla fine tutta la mia fila è stata coinvolta in una specie di tavola rotonda sulle proprie esperienze con le candele (è saltato fuori di tutto) e l'attesa è diventata quasi breve. Questa corrente di simpatia si è estesa anche al cassiere e alla fine mi sono ritrovata a ridere con lui e con almeno altre tre o quattro persone che mi hanno letteralmente scaricato il carrello e aiutato a ricaricarlo facendomi addirittura i "sacchetti" per aiutarmi ad arrivare in tempo a casa. Ho pagato con il sorriso sulle labbra, ho salutato tutti con la mano e sono arrivata addirittura dieci minuti in anticipo.
Se il mio anedotto può aiutarti a comprendere come ci si può sganciare, ne sono felice.
intervengo con la testimonianza della mia realtà, che però sento di ribadire ancora una volta, è una ricerca di equilibrio soggettiva, che ognuno di noi deve raggiungere a modo suo.
Quindi ti cito solo l'esempio con cui tendo a sganciarmi dai pendoli.
Caratterialmente sono portata ad essere una persona dotata di un certo senso dell'ironia e dell'auto-ironia.
Quando incappo in situazioni che potrebbero generare spinte "pendolesche" mi capita istintivamente di "astrarmi" dalla situazione come se la osservassi da fuori, cogliendone spesso e volentieri l'aspetto "comico" che mi fa ridere. Non è una tecnica, ma una cosa che mi accade istintivamente a volte anche in momenti che nulla avrebbero di comico. Ma se osservo bene c'è sempre qualcosa di grottesco e surreale e divertente che mi spinge a "riderci sopra" dentro di me.
Questo abbatte immediatamente l'importanza esagerata di certe reazioni e ne "sgonfia" immediatamente la portata.
Ti faccio un esempio. Sabato mattina sono andata a fare compere in un nota catena di negozi di arredamento. La distanza da casa mia è una quarantina di km. e ci sono arrivata un po' lunga con gli orari, vista la prospettiva di dover tornare a casa in tempo per recuperare la figlia all'uscita da scuola (elementari).
Arrivo alle casse. Coda apocalittica e orario ormai proibitivo.
Mi sono astratta dall'ansia di fare tardi, come se sapessi che ce l'avrei fatta sicuramente a tornare in tempo.
Dato che avevo il carrello stracolmo quasi esclusivamente di candele ho cominciato a guardare i carrelli delle altre persone in coda vicino a me e mi è saltata subito all'occhio la comicità della situazione anche pensando a ciò che questa osservazione poteva suscitare fra le altre persone in coda, tutte abbastanza irritate dall'attesa dovuta alle poche casse aperte.
Per farla breve, con una battuta ho inizato uno scambio divertente in cui alla fine tutta la mia fila è stata coinvolta in una specie di tavola rotonda sulle proprie esperienze con le candele (è saltato fuori di tutto) e l'attesa è diventata quasi breve. Questa corrente di simpatia si è estesa anche al cassiere e alla fine mi sono ritrovata a ridere con lui e con almeno altre tre o quattro persone che mi hanno letteralmente scaricato il carrello e aiutato a ricaricarlo facendomi addirittura i "sacchetti" per aiutarmi ad arrivare in tempo a casa. Ho pagato con il sorriso sulle labbra, ho salutato tutti con la mano e sono arrivata addirittura dieci minuti in anticipo.
Se il mio anedotto può aiutarti a comprendere come ci si può sganciare, ne sono felice.
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- Iscritto il: 24 nov 2009, 11:12
- Città:
Re: Pendoli: Manipolatori & Co.
Spesso ci arrabbiamo quando le cose non vanno come volevamo noi, come le avevamo programmate, come volevamo tenerle sotto controllo, ci arrabbiamo con una persona quando si comporta in un modo che pensiamo ci danneggi, o danneggi qualcuno che ha a che fare direttamente o indirettamente con noi. Quando pensiamo che la persona si comporta in modo da dare un indirizzo diverso da come noi avevamo programmato o tracciato già il percorso nella nostra mente. Ma in tutti i casi, sotto sotto, significa che volevamo indicare noi all'universo il percorso o i mezzi per arrivare ad un certo fine, mentre questo è compito dell'universo, dell'intenzione esterna, a noi compete solo di trovare il nostro fine e di metterlo in diapositiva, poi SEGUIRE LA CORRENTE. Ogni giorno mi dico: "Tutto ciò che mi accade è sempre il meglio per me!" Se una cosa non va come "doveva", cioè come io pensavo che "dovesse andare", mi "sveglio", mi guardo dall'esterno e mi dico: "Per fortuna che è andata così!" E' come se l'universo vedesse la strada dall'elicottero, e io invece solo dalla mia macchina, quindi il suo sguardo vede più lontano! Se ti alleni sempre, ogni giorno e in ogni momento in questo modo, facendo tua e abituale questa visione, ti assicuro che avrai le controprove innumerevoli volte.
Quando a farci arrabbiare sono le persone però, più che le situazioni, spesso è perchè c'è di mezzo il nostro valore. Vogliamo affermare noi stessi, è umano, e sentire che anche gli altri ci stimano. In una discussione fra più persone, quella che ci contraddice in continuazione commette un attentato al nostro valore e ci irrita, ma se noi affidiamo agli altri il compito di affermarci nel nostro valore creiamo per noi stessi una dipendenza inesauribile, oltre a muovere le forze equilibratrici che ci daranno la classica botta sul naso, facendoci abbassare la cresta. Come dice Zeland "Vuoi aumentare il tuo valore? Rinuncia a lottare per dimostrarlo". Vedi il capitolo sulla coordinazione nel terzo volume. Qui tratta anche di come fare per non irritarsi, cioè giocare col pendolo violando le regole del suo gioco. Come ha fatto per esempio Paola quando era in coda al supermercato. Tempo fa ho perso un affare che pensavo vantaggioso per me e per il quale mi ero prodigata. Mi sono detta però "Ok, se dall'elicottero tu vedi così, visto che ogni cosa che mi accade è sempre il meglio per me, grazie della dritta", e mi sono fregata le mani mettendoci anche qualche piccolo urrah! Quindi ho fatto 2 cose contemporaneamente: ho giocato con le regole del pendolo che avrebbe voluto che io fossi irritata e rattristata, rovesciando invece la situazione mi sono mantenuta sulla variante allegra e fortunata, inoltre seguendo la corrente non ho lottato per riprendermi l'affare. Della bontà di questa scelta mi sono accorta più avanti, perchè l'affare in sè poteva anche essere buono, ma mi avrebbe portato ad avere a che fare quasi quotidianamente con una persona dalla quale, ora che l'ho conosciuta, preferisco stare assai lontanuccio. Quindi grazie universo!
Un caro saluto
Quando a farci arrabbiare sono le persone però, più che le situazioni, spesso è perchè c'è di mezzo il nostro valore. Vogliamo affermare noi stessi, è umano, e sentire che anche gli altri ci stimano. In una discussione fra più persone, quella che ci contraddice in continuazione commette un attentato al nostro valore e ci irrita, ma se noi affidiamo agli altri il compito di affermarci nel nostro valore creiamo per noi stessi una dipendenza inesauribile, oltre a muovere le forze equilibratrici che ci daranno la classica botta sul naso, facendoci abbassare la cresta. Come dice Zeland "Vuoi aumentare il tuo valore? Rinuncia a lottare per dimostrarlo". Vedi il capitolo sulla coordinazione nel terzo volume. Qui tratta anche di come fare per non irritarsi, cioè giocare col pendolo violando le regole del suo gioco. Come ha fatto per esempio Paola quando era in coda al supermercato. Tempo fa ho perso un affare che pensavo vantaggioso per me e per il quale mi ero prodigata. Mi sono detta però "Ok, se dall'elicottero tu vedi così, visto che ogni cosa che mi accade è sempre il meglio per me, grazie della dritta", e mi sono fregata le mani mettendoci anche qualche piccolo urrah! Quindi ho fatto 2 cose contemporaneamente: ho giocato con le regole del pendolo che avrebbe voluto che io fossi irritata e rattristata, rovesciando invece la situazione mi sono mantenuta sulla variante allegra e fortunata, inoltre seguendo la corrente non ho lottato per riprendermi l'affare. Della bontà di questa scelta mi sono accorta più avanti, perchè l'affare in sè poteva anche essere buono, ma mi avrebbe portato ad avere a che fare quasi quotidianamente con una persona dalla quale, ora che l'ho conosciuta, preferisco stare assai lontanuccio. Quindi grazie universo!
Un caro saluto
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- Iscritto il: 11 ott 2010, 7:46
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Re: Pendoli: Manipolatori & Co.
Ciao Ragazze, entrambe diverse esperienze e modi, ma altrettanto belle, e vi ringrazio di averle rese pubbliche.
Armonia, è proprio vero è il fatto che il chiedere energia da parte nostra venga chiesta con mezzi che mettono in discussione il nostro valore, esperienza diretta:
sms inviatomi: oh esther che cazzo di fine hai fatto?
oppure: sei acida come ...( nome persona a me stata cara amica)
insomma da amici stretti non ti aspetti modi rozzi e volgari e proprio nel momento della mia "difesa" che ero molto tranquilla, mi è stato risposto : come sei acida...gioco manipolatorio proprio del senso di colpa ..io scherzo, tu te la prendi, sei tu che vedi malizia, non sono io manipolatore ( ecco i giochetti per prendere energia)
questo era uno dei tanti esempi.
Ma vi assicuro che i manipolatori sono subdolidissimi.
Armonia, è proprio vero è il fatto che il chiedere energia da parte nostra venga chiesta con mezzi che mettono in discussione il nostro valore, esperienza diretta:
sms inviatomi: oh esther che cazzo di fine hai fatto?
oppure: sei acida come ...( nome persona a me stata cara amica)
insomma da amici stretti non ti aspetti modi rozzi e volgari e proprio nel momento della mia "difesa" che ero molto tranquilla, mi è stato risposto : come sei acida...gioco manipolatorio proprio del senso di colpa ..io scherzo, tu te la prendi, sei tu che vedi malizia, non sono io manipolatore ( ecco i giochetti per prendere energia)
questo era uno dei tanti esempi.
Ma vi assicuro che i manipolatori sono subdolidissimi.
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- Iscritto il: 27 ott 2010, 16:34
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Re: Pendoli: Manipolatori & Co.
Salve a tutti,
nonostante sono pochi mesi che studio il RT, i risultati iniziano a vedersi anche se la situazione non è ancora molto stabile. Riducendo l'importanza ai minimi termini, ho notato che le situazioni si sono risolte per il meglio da sè, senza troppe rottere di scatole e le persone che di solito mi creavano problemi con la loro ansia, hanno evidentemente capito che con me non attacca. Ovviamente non tutti i giorni riesco a fare questo, ma chi ben comincia è a metà dell'opera!
Per il momento la cosa un po' spiacevole è la sensazione di isolamento dalla "società" così com'è intesa dalla massa ...... però chi se ne frega, prima o poi troverò il mio fine!
Buone cose.
nonostante sono pochi mesi che studio il RT, i risultati iniziano a vedersi anche se la situazione non è ancora molto stabile. Riducendo l'importanza ai minimi termini, ho notato che le situazioni si sono risolte per il meglio da sè, senza troppe rottere di scatole e le persone che di solito mi creavano problemi con la loro ansia, hanno evidentemente capito che con me non attacca. Ovviamente non tutti i giorni riesco a fare questo, ma chi ben comincia è a metà dell'opera!
Per il momento la cosa un po' spiacevole è la sensazione di isolamento dalla "società" così com'è intesa dalla massa ...... però chi se ne frega, prima o poi troverò il mio fine!
Buone cose.
- renato
- Moderatore
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- Iscritto il: 20 nov 2009, 14:58
- Città: BZ
Re: Pendoli: Manipolatori & Co.
Ciao Esther83,Esther83 ha scritto:... entriamo nel nocciolo a parlare è facile ma quando vi sono implicati legami solidi lì arriva il bello......hai tecniche per far capire alla mia testa che non devo generare rabbia e risentimento per queste persone?
rifletti, con calma, su queste prospettive:
il VALORE che diamo ai legami solidi .. lo abbiamo deciso solo noi
il VALORE che diamo all'idea che abbiamo di noi stessi ... lo abbiamo deciso solo noi
la rabbia e il risentimento sono il risultato di giudizi .. che abbiamo emesso solo noi
Vadim ripete di abbassare l'importanza, non prenderci sul serio (il famoso darsi in affitto) .. smettere di vivere combattendo "contro" ... dato che il nocciolo e che stiamo sempre vivendo all'interno delle nostre proiezioni comprendere realmente questo, non a livello intellettuale, è entrare nel nocciolo e non avere più bisogno di cercare "tecniche" ... possiamo "imparare" ad emettere, a proiettare, solo ciò che preferiamo sperimentare ?
buon transurfing
renato
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