Problemi a rimanere "sveglia"
Inviato: 24 set 2010, 17:23
Spero che nessuno mi consigli abbondanti dosi di caffeina, ma accetto qualsiasi "frase detta per caso" di altri transurfer che possa illuminarmi sul mio problema che nasce da un semplice ante-fatto: il fine n. 1 del mio cassetto virtuale. In questo cassetto ho una serie di "sogni" che non considero proprio delle chimere ma obiettivi destinati a realizzarsi a tempo debito. Non mi preoccupo del come e del quando ma ogni volta li accarezzo sentendoli già miei.
Soprattutto sul fine n. 1 ho abbassato assolutamente l'importanza, sentendo che prima o poi questa cosa si materializzerà nella mia realtà: trasferirmi per 6 mesi all'anno quando qui in Italia è inverno in un paese "caldo" (Caraibi, Venezuela, Cuba, non importa) in cui mi vedo esercitare quello che attualmente è il mio hobby cioè la cucina, per poi tornare nel periodo estivo verso casa tanto per non recidere del tutto le mie radici approfittando magari della possibilità di viaggiare in un camper, vissuto eventualmente anche come casa d'appoggio temporanea. Niente male direte.
Il problema su come rimanere sveglia deriva da una situazione che mi sta condizionando parecchio a livello di "morale".
Ho incontrato un uomo con il quale è nata una storia, che inizialmente non ho direttamente associato al mio fine n.1. Conoscendo meglio questa persona ho scoperto che fa lo skipper, ha una barca sua, guarda caso ai Caraibi, e pensa di tornarci a vivere fra qualche anno quando la sua unica figlia sarà autosufficiente perchè ancora piccola, problema che del resto mi accomuna a lui. Dalla conoscenza è nata una storia sentimentale che ha cominciato a prendermi sempre di più e non nascondo che ho anche pensato, leggendo il nostro incontro in chiave transurfing, che forse (anche se è brutto dirlo) lui era la porta per raggiungere il mio fine con il benefit di aver incontrato pure un uomo di cui ahimè mi sono anche presa una cotta colossale. Dico ahimè perchè, sempre in chiave transurfig, aver sbandato paurosamente a livello di sentimenti, ha innescato una serie di problemi che allo stato attuale mi hanno portato ad allontanarmi da lui.
Il dispiacere per la fine di questa storia in questo momento mi sta appannando a livello morale su tutti i fronti, e vorrei capire come rimanere sveglia, abbassando l'importanza di questo avvenimento per recuperare quella serenità che fino a poco tempo fa mi faceva vedere le cose con un distacco diverso e seguire i miei fini - dal n. 1 in poi - con un senso di gioia e di festa che ora rimpiango. In poche parole mi rendo conto che il pensiero della fine di questo rapporto riesce a spegnere la sensazione di festa che cerco di mantenere dentro di me, anche nei confronti di cose che non c'entrano niente. Cerco di vedere il positivo di questa esperienza dicendomi continuamente che probabilmente ho attirato questa conoscenza nella mia realtà ed è un segno di come si possa davvero compiere un balzo quantico su una variante che sembra irrealizzabile per vie che mai mi sarei neanche immaginata (l'idea del fine n.1 non l'avevo mai legata ad un possibile patner per realizzarla). A volte riesco a pensare che in ogni caso forse sono stata io stessa alzando l'importanza che questa persona ha per me a generare i problemi fra noi (che disastro!), ma quando ci si innamora, non è normale che questo accada? E tutto sommato mi sembra di aver coltivato anche un sentimento "incondizionato" perchè non ho mai posto nessuna condizione legata al possesso nei confronti di questa persona che ho cercato di vivere per quello che è e per quello che in questo momento entrambi ci potevamo permettere cogliendo solo il bello dello stare insieme anche se nei limiti soprattutto di tempo che hanno sempre caratterizzato il periodo che ci ha visti insieme.
Ora continuo comunque a sentire mio e praticamente realizzato il fine n. 1 in una variante che sto progressivamente raggiungendo - e cerco di vedere questa esperienza come un "segno" che mi avvicina in qualche modo a quello spazio - e riesco anche ad essere libera dall'ansia o altro, ma ripeto ho sempre e comunque nell'anima questo senso di oppressione e di "perdita" legato alla storia che non c'è più e non riesco a capire come leggere il malessere della mia anima, questo fruscio che ogni tanto emerge dal chiacchiericcio dei miei pensieri che mi rende malinconica e "spegne" quell'energia positiva che invece in tante altre occasioni ho sentito. E' inutile dire che quasi tutti i giorni mi recito il mantra: se è andata così non era lui l'uomo che mi immagino al mio fianco e devo vivere questo momento con lo stato d'animo di chi, chiusa una porta spalanca un portone. Ma poi il cuore o l'anima sentono altro. L'unica cosa che sento sia giusto fare in questo momento, è proprio non lottare e lasciare che la corrente mi porti, per cui ho deciso di non fare assolutamente niente per far si che questa persona si riavvicini a me.
La mia domanda allora è: "E' possibile non farsi condizionare dai sentimenti, e soprattutto dall'innamoramento per una persona così tanto? E se si, come? Perchè posso solo constatare che lo stato d'animo in cui sono piombata se vogliamo buttarla sul ridere va dal sonno al coma profondo!"
Soprattutto sul fine n. 1 ho abbassato assolutamente l'importanza, sentendo che prima o poi questa cosa si materializzerà nella mia realtà: trasferirmi per 6 mesi all'anno quando qui in Italia è inverno in un paese "caldo" (Caraibi, Venezuela, Cuba, non importa) in cui mi vedo esercitare quello che attualmente è il mio hobby cioè la cucina, per poi tornare nel periodo estivo verso casa tanto per non recidere del tutto le mie radici approfittando magari della possibilità di viaggiare in un camper, vissuto eventualmente anche come casa d'appoggio temporanea. Niente male direte.
Il problema su come rimanere sveglia deriva da una situazione che mi sta condizionando parecchio a livello di "morale".
Ho incontrato un uomo con il quale è nata una storia, che inizialmente non ho direttamente associato al mio fine n.1. Conoscendo meglio questa persona ho scoperto che fa lo skipper, ha una barca sua, guarda caso ai Caraibi, e pensa di tornarci a vivere fra qualche anno quando la sua unica figlia sarà autosufficiente perchè ancora piccola, problema che del resto mi accomuna a lui. Dalla conoscenza è nata una storia sentimentale che ha cominciato a prendermi sempre di più e non nascondo che ho anche pensato, leggendo il nostro incontro in chiave transurfing, che forse (anche se è brutto dirlo) lui era la porta per raggiungere il mio fine con il benefit di aver incontrato pure un uomo di cui ahimè mi sono anche presa una cotta colossale. Dico ahimè perchè, sempre in chiave transurfig, aver sbandato paurosamente a livello di sentimenti, ha innescato una serie di problemi che allo stato attuale mi hanno portato ad allontanarmi da lui.
Il dispiacere per la fine di questa storia in questo momento mi sta appannando a livello morale su tutti i fronti, e vorrei capire come rimanere sveglia, abbassando l'importanza di questo avvenimento per recuperare quella serenità che fino a poco tempo fa mi faceva vedere le cose con un distacco diverso e seguire i miei fini - dal n. 1 in poi - con un senso di gioia e di festa che ora rimpiango. In poche parole mi rendo conto che il pensiero della fine di questo rapporto riesce a spegnere la sensazione di festa che cerco di mantenere dentro di me, anche nei confronti di cose che non c'entrano niente. Cerco di vedere il positivo di questa esperienza dicendomi continuamente che probabilmente ho attirato questa conoscenza nella mia realtà ed è un segno di come si possa davvero compiere un balzo quantico su una variante che sembra irrealizzabile per vie che mai mi sarei neanche immaginata (l'idea del fine n.1 non l'avevo mai legata ad un possibile patner per realizzarla). A volte riesco a pensare che in ogni caso forse sono stata io stessa alzando l'importanza che questa persona ha per me a generare i problemi fra noi (che disastro!), ma quando ci si innamora, non è normale che questo accada? E tutto sommato mi sembra di aver coltivato anche un sentimento "incondizionato" perchè non ho mai posto nessuna condizione legata al possesso nei confronti di questa persona che ho cercato di vivere per quello che è e per quello che in questo momento entrambi ci potevamo permettere cogliendo solo il bello dello stare insieme anche se nei limiti soprattutto di tempo che hanno sempre caratterizzato il periodo che ci ha visti insieme.
Ora continuo comunque a sentire mio e praticamente realizzato il fine n. 1 in una variante che sto progressivamente raggiungendo - e cerco di vedere questa esperienza come un "segno" che mi avvicina in qualche modo a quello spazio - e riesco anche ad essere libera dall'ansia o altro, ma ripeto ho sempre e comunque nell'anima questo senso di oppressione e di "perdita" legato alla storia che non c'è più e non riesco a capire come leggere il malessere della mia anima, questo fruscio che ogni tanto emerge dal chiacchiericcio dei miei pensieri che mi rende malinconica e "spegne" quell'energia positiva che invece in tante altre occasioni ho sentito. E' inutile dire che quasi tutti i giorni mi recito il mantra: se è andata così non era lui l'uomo che mi immagino al mio fianco e devo vivere questo momento con lo stato d'animo di chi, chiusa una porta spalanca un portone. Ma poi il cuore o l'anima sentono altro. L'unica cosa che sento sia giusto fare in questo momento, è proprio non lottare e lasciare che la corrente mi porti, per cui ho deciso di non fare assolutamente niente per far si che questa persona si riavvicini a me.
La mia domanda allora è: "E' possibile non farsi condizionare dai sentimenti, e soprattutto dall'innamoramento per una persona così tanto? E se si, come? Perchè posso solo constatare che lo stato d'animo in cui sono piombata se vogliamo buttarla sul ridere va dal sonno al coma profondo!"