Uno degli insegnamenti che mi sta interessando (Spazio delle Varianti) è come sia possibile "giocare" (ma non è un gioco) a cogliere in ogni vicenda, in ogni cosa, soprattutto se negativa, un aspetto positivo.
Dunque
1) vedere aspetti positivi in ciò che è positivo
2) vedere aspetti positivi in ciò che apparentemente è insignificante
3) vedere aspetti positivi in ciò che è negativo.
Paradossalmente il numero 1) è il più difficile e mi riprometto di rifletterci in seguito. Ma il gioco di vedere lati positivi in 2) e 3) è interessantissimo, fino poi a farlo diventare un'abitudine.
E proprio quando non si trova niente di positivo il gioco diventa più appassionante, poiché qualcosa c'è sempre di positivo.
Mettersi lì e cercare del buono nel male che è capitato. Fino magari a giungere alla conclusione che non era poi tutto male o che non era per niente male. Con calma. Mettersi lì fiducioso che si troverà del buono. " i buoni non si fermano mai" come dice lo slogan di una pubblicità (che sia un messaggio etico e non solo una reclame?).
Giocare e poi abituarsi fino a navigare sopra la variante della fortuna. Del resto vedendo in ogni cosa almeno un lato positivo, come non si può non essere fortunati...
A voi riesce? Che sensazioni provate?
saluti e a sentirvi
GiorgAngelo
Transurfing Studio e Applicazione ⇒ Non tutto il male vien per nuocere
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Ci sono utenti sedicenti "coach" del Transurfing che si iscrivono solo per promuovere il proprio sito inerente a tale qualifica, senza poi partecipare attivamente al forum. Alcuni affermano di essere stati autorizzati da Vadim Zeland. Premesso che Vadim Zeland non ha addestrato personalmente nessuno, eventuali dichiarazioni verbali di autorizzazione all'insegnamento del "metodo Transurfing" fatte dallo stesso non sono supportate da questo forum. Chi non compare nel sito ufficiale zelands.com e volesse confermare l'ufficialità di quanto dichiara può inviare in allegato dal modulo dei "Contatti" copia di una dichiarazione scritta firmata da Vadim Zeland. Diversamente, considerando anche che tali utenti non partecipano attivamente al forum saranno considerati "spammer".
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Re: Non tutto il male vien per nuocere
Ciao GiorgAngelo,GiorgAngelo ha scritto:Uno degli insegnamenti che mi sta interessando (Spazio delle Varianti) è come sia possibile "giocare" (ma non è un gioco) a cogliere in ogni vicenda, in ogni cosa, soprattutto se negativa, un aspetto positivo.
Mettersi lì e cercare del buono nel male che è capitato. Fino magari a giungere alla conclusione che non era poi tutto male o che non era per niente male.
e se la prospettiva fosse che a monte non si giudichi ciò che ci accade come MALE o BENE ? .. perchè mettersi a scavare a posteriori, quando abbiamo la possibilità, mano a mano che le cose ci accadono, di "risolverle" non giudicando, non dando loro importanza ?
ciao
renato
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Re: Non tutto il male vien per nuocere
Messaggio da GiorgAngelo »
Al di là del Bene e del Male. Sono d'accordo. Ma non dimenticare che Vadim Zeland parla principalmente di come combattere i pensieri negativi e soprattutto la tendenza a giudicare negativamente le proprie esperienze. E' il "male" di oggi. In questo senso la ricerca del positivo (del "Bene"). Diverse volte Zeland fa riferimento proprio al proverbio "non tutto il male vien per nuocere". Non solo ma tutta la teorizzazione dello Spazio delle Varianti tende a far riscoprire la positività dell'esperienza di vita di ciascuno. Mi riferivo a questo.
- DoubleM
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Re: Non tutto il male vien per nuocere
Bene/Male ,ciò che ci accade è............. e basta.GiorgAngelo ha scritto:Al di là del Bene e del Male.
Pensare positivamente e sempre al meglio questa ,per me, è la chiave il resto viene da se.
- luciano
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Re: Non tutto il male vien per nuocere
Questo universo è duale e gli opposti esistono uno in relazione all'altro. Per non parlare più di bene e male a livello non meramente concettuale ma come esperienza occorre prima essere liberi dai legami con l'universo, il che significa che non saremmo qui a leggere i libri di Zeland e di qualunque altro.
Quello che possiamo fare è di non commettere atti nei confronti di altri che potrebbero essere considerati come male in modo di non creare più turbamento di quello che c'è già.
Quello che possiamo fare è di non commettere atti nei confronti di altri che potrebbero essere considerati come male in modo di non creare più turbamento di quello che c'è già.
C'è solo un momento in cui esisti e quel momento è il tempo presente.
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Re: Non tutto il male vien per nuocere
Messaggio da GiorgAngelo »
Non vorrei suscitare polemiche o alimentarle, ma concordo con luciano, mentre noto in DoubleM e renato un atteggiamento "sacerdotale" per non dire professorale tipico degli "illuminati", ma, mi chiedo, come diceva luciano, se siete davvero a questo punto di illuminazione, perché siete qui a leggere di Vadim Zeland?
Non sarà che non lo avete letto bene?
Non sarà che non lo avete letto bene?
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Re: Non tutto il male vien per nuocere
Messaggio da elisabetta »
ciao GiorAngelo... io credo che in questo forum, nessuno pontifichi o sia dia arie "professorali".. semplicemente siamo tutti in cammino... qualcuno più avanti di noi.. qualche altro più indietro.. ognuno di noi esprime le proprie opinioni per quello che "sente" essere la propria realtà del momento.. siamo come dei bravi soldatini e capita che ci accorgiamo di essere manovrati da dei "fili" ... o come in una giostra , dove tutto gira cosi velocemente che non si riesce a mettere a fuoco nulla.. in qualunque punto tu sia della tua vita.. ti auguro ..buon cammino..... con amore ely
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- Iscritto il: 30 mag 2010, 17:27
- Città: Trento
Re: Non tutto il male vien per nuocere
Alla luce della mia esperienza personale penso che il concetto di bene e male sia del tutto soggettivo, ognuno porta la sua storia dove il bene e il male si sono intrecciati creando un risultato unico.
Ben dice Luciano, la natura duale di questo universo si deve accettare come realtà di fondo, ancora non ho capito dove si colloca il RT fra queste due forze che concorrono alla continuazione dell'universo che conosciamo.
Se ora analizzo delle mie scelte nel mio passato alla luce del RT capisco quanta fatica inutile abbia fatto, avrei potuto operare in modo più leggero, o almeno provare.
ad esempio; non mi piaceva andare in chiesa e un bel giorno non ci sono più andata.
Ho avuto contro gran parte della mia famiglia, compresi zii frati, preti e suore.
Io ho tenuto duro, ma non ho più potuto contare su un "certo aiuto" , e in quegli anni pesava molto, e tenermi l'etichetta della pecora nera della famiglia.
Pur avendo studiato, non facendo più parte di un certo giro, ho trovato professioni dove c'era richiesta.
Ero comunque sollevata, e quelle fatiche di allora mi danno modo ora di avere un certo fisicaccio.
Ora le cose sono più semplici, forse quelli che in quei anni hanno agito come me hanno spianato la strada a quelli venuti dopo, ma credetemi, allora era considerato una cosa bruttissima!
Male, bene, si sono susseguiti in un ordine che ora ha un suo filo conduttore.
Ma come avrei potuto agire per ottenere lo stesso risultato con il metodo RT?
Come fare in quegli anni a sganciarsi dal pendolo chiesa in modo gioioso, facile, come non dare importanza, quando si doveva iniziare la giornata con la messa , e finirla col rosario?
Ciao e grazie
Ben dice Luciano, la natura duale di questo universo si deve accettare come realtà di fondo, ancora non ho capito dove si colloca il RT fra queste due forze che concorrono alla continuazione dell'universo che conosciamo.
Se ora analizzo delle mie scelte nel mio passato alla luce del RT capisco quanta fatica inutile abbia fatto, avrei potuto operare in modo più leggero, o almeno provare.
ad esempio; non mi piaceva andare in chiesa e un bel giorno non ci sono più andata.
Ho avuto contro gran parte della mia famiglia, compresi zii frati, preti e suore.
Io ho tenuto duro, ma non ho più potuto contare su un "certo aiuto" , e in quegli anni pesava molto, e tenermi l'etichetta della pecora nera della famiglia.
Pur avendo studiato, non facendo più parte di un certo giro, ho trovato professioni dove c'era richiesta.
Ero comunque sollevata, e quelle fatiche di allora mi danno modo ora di avere un certo fisicaccio.
Ora le cose sono più semplici, forse quelli che in quei anni hanno agito come me hanno spianato la strada a quelli venuti dopo, ma credetemi, allora era considerato una cosa bruttissima!
Male, bene, si sono susseguiti in un ordine che ora ha un suo filo conduttore.
Ma come avrei potuto agire per ottenere lo stesso risultato con il metodo RT?
Come fare in quegli anni a sganciarsi dal pendolo chiesa in modo gioioso, facile, come non dare importanza, quando si doveva iniziare la giornata con la messa , e finirla col rosario?
Ciao e grazie
- DoubleM
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Re: Non tutto il male vien per nuocere
Non sono un "professore" nè tantomeno un "illuminato" sono solamente, come credo tutti noi, in cammino.............
La mia era solo un'opinione, che forse denota un pò di ignoranza sull'argomento, ma in questo forum sono anche per imparare.
Grazie per il tuo contributo GiorgAngelo anche una critica a volte può contribuire a crescere.
Ciao a Tutti BoubleM
La mia era solo un'opinione, che forse denota un pò di ignoranza sull'argomento, ma in questo forum sono anche per imparare.
Grazie per il tuo contributo GiorgAngelo anche una critica a volte può contribuire a crescere.
Ciao a Tutti BoubleM
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- Iscritto il: 27 giu 2010, 21:47
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Re: Non tutto il male vien per nuocere
Messaggio da GiorgAngelo »
A questo punto reintervengo. Semplicemente per invitare tutti a parlare di esperienza vissuta e non di pura teoria. Se siamo qui a discutere di Vadim Zeland è perché evidentemente sentiamo che qualcosa non va e che, individualmente, ciascuno ha bisogno di capire e metodologicamente superare quegli ostacoli (definiti per semplicità: male) che sentiamo dentro e fuori e non ci fanno procedere sull'onda della Fortuna (anche questo è un termine Zelandiano).
Quindi quando dico (e lo dice Zeland) "non tutto il male vien per nuocere" e mi si risponde (cioè si risponde a Zeland) che il bene il male sono concetti superati e che non esistono, significa uscire fuori dal tema e dal seminato e parlare di altro, se vogliamo di uno stadio superiore in cui addirittura si è raggiunta la consapevolezza dell'illuminazione (o roba simile), ma non qualcosa di attinente con Lo Spazio delle Varianti.
Quindi quando dico (e lo dice Zeland) "non tutto il male vien per nuocere" e mi si risponde (cioè si risponde a Zeland) che il bene il male sono concetti superati e che non esistono, significa uscire fuori dal tema e dal seminato e parlare di altro, se vogliamo di uno stadio superiore in cui addirittura si è raggiunta la consapevolezza dell'illuminazione (o roba simile), ma non qualcosa di attinente con Lo Spazio delle Varianti.
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