Il terzo tratto distintivo dei pendoli
Inviato: 23 dic 2014, 15:11
Adoro il Transurfing.
Io lascio ad ognuno la possibilità di vivere il suo transurfing come crede, io mi attengo a due direttive generali, innanzi tutto, come prima cosa, preferisco fare riferimento ai testi originali, cioè, i forum, le discussioni, è si tutto molto bello ed utile, però per me il Transurfing fondamentalmente è e rimane quello descritto da Vadim Zeland nei suoi libri, io preferisco fare riferimento ai testi originali di Zeland, vado direttamente alla fonte, in secondo luogo, come seconda direttiva, per me stesso lascio che il transurfing sia un viaggio continuo, io preferisco imparare continuamente e continuare a studiare e a confrontarmi, non sono convinto di avere la verità in tasca e non mi spaventano nè i confronti nè le discussioni.
Altri la pensano in modo diverso, ed io lascio a loro questa libertà.
Invece di difendere il mio punto di vista, quando leggo cose che sono in evidente contrasto con la visione di Vadim Zeland e che poco hanno a che fare con il Transurfing, io preferisco citare Zeland, dare la versione originale, poi ognuno si regoli da solo e interpreti Zeland come crede.
Una cosa io non farò: dare spinte ai pendoli . N.B. : neppure all'interno di questo FORUM !
Oggi sottopondo alla vostra attenzione il terzo dei cinque tratti distintivi di un pendolo. Non cito gli altri quattro, procuratevi i libri di Zeland, se vi interessa conoscerli tutti e cinque!
Allora, da "Lo Spazio delle Varianti" di Vadim Zeland, capitolo 2, "I Pendoli", pagina 47 - il terzo tratto distintivo di un pendolo (terzo dei cinque principali):
"Il pendolo contrappone intezionalmente il proprio gruppo di membri ai differenti altri gruppi (secondo la logica: noi siamo i buoni, gli altri sono diversi, sono i cattivi)."
Ognuno interpreti queste parole come crede, io continuerò ad interpretarle come crederò io. A buon intenditor poche parole.
Io lascio ad ognuno la possibilità di vivere il suo transurfing come crede, io mi attengo a due direttive generali, innanzi tutto, come prima cosa, preferisco fare riferimento ai testi originali, cioè, i forum, le discussioni, è si tutto molto bello ed utile, però per me il Transurfing fondamentalmente è e rimane quello descritto da Vadim Zeland nei suoi libri, io preferisco fare riferimento ai testi originali di Zeland, vado direttamente alla fonte, in secondo luogo, come seconda direttiva, per me stesso lascio che il transurfing sia un viaggio continuo, io preferisco imparare continuamente e continuare a studiare e a confrontarmi, non sono convinto di avere la verità in tasca e non mi spaventano nè i confronti nè le discussioni.
Altri la pensano in modo diverso, ed io lascio a loro questa libertà.
Invece di difendere il mio punto di vista, quando leggo cose che sono in evidente contrasto con la visione di Vadim Zeland e che poco hanno a che fare con il Transurfing, io preferisco citare Zeland, dare la versione originale, poi ognuno si regoli da solo e interpreti Zeland come crede.
Una cosa io non farò: dare spinte ai pendoli . N.B. : neppure all'interno di questo FORUM !
Oggi sottopondo alla vostra attenzione il terzo dei cinque tratti distintivi di un pendolo. Non cito gli altri quattro, procuratevi i libri di Zeland, se vi interessa conoscerli tutti e cinque!
Allora, da "Lo Spazio delle Varianti" di Vadim Zeland, capitolo 2, "I Pendoli", pagina 47 - il terzo tratto distintivo di un pendolo (terzo dei cinque principali):
"Il pendolo contrappone intezionalmente il proprio gruppo di membri ai differenti altri gruppi (secondo la logica: noi siamo i buoni, gli altri sono diversi, sono i cattivi)."
Ognuno interpreti queste parole come crede, io continuerò ad interpretarle come crederò io. A buon intenditor poche parole.