Forum Transurfing Italia

Salve a tutti amici, sto rileggendo la trilogia, ed ora sono intento a intendere l'intenzione
Riflettevo sul fatto, anche e soprattutto in base alla mia esperienza personale, che distinguere e destreggiarsi tra l'intenzione interna e quella esterna è molto difficile. Zeland ripete spesso che possiamo visualizzare quanto vogliamo, ma fin quando non ci muoviamo e non agiamo non succede nulla, e fin qua ci siamo, ciò che a me riesce più difficile è capire quando e come agire, perchè non sempre è così chiaro il messaggio che il mondo circostante ti lancia, e la tentazione di forzare il mondo è forte a volte, o nel caso opposto, c'è il rischio di continuare a visualizzare in modo sterile, ma con la paura di agire.....specialmente se c'è un'influenza dei pendoli, anche minima, non troveremo mai un cartello con su scritto "La tua porta" o "Il tuo fine".....per chi non ha un'intenzione esterna molto potente, le domande che la scettica ragione si pone ad ostacolo, sono: "e se ora dovessi muovermi invece sto fermo?", oppure "stai usando troppa intenzione interna, non riesci a fidarti, così il tuo Transurfing non funzionerà mai" ecc.....

Buon RT a tutti

un surfista non affronta le onde con la ragione, ma è nel flusso .. dell'onda, del vento ...
senti
e
osa

pugnax ha scritto:Salve a tutti amici, sto rileggendo la trilogia...

..anche io

pugnax ha scritto:... distinguere e destreggiarsi tra l'intenzione interna e quella esterna è molto difficile

Visualizza il tuo fine e rifletti sullo specchio la tua diapositiva.La forma esterna derivante muove l’intenzione esterna
Non è necessario destreggiarsi

pugnax ha scritto:Zeland ripete spesso che possiamo visualizzare quanto vogliamo, ma fin quando non ci muoviamo e non agiamo non succede nulla, e fin qua ci siamo, ciò che a me riesce più difficile è capire quando e come agire, perchè non sempre è così chiaro il messaggio che il mondo circostante ti lancia, e la tentazione di forzare il mondo è forte a volte, o nel caso opposto, c'è il rischio di continuare a visualizzare in modo sterile, ma con la paura di agire.....specialmente se c'è un'influenza dei pendoli

i segnali esterni vanno presi con la dovuta importanza ma per dosarla adeguatamente ed effettuare le scelte giuste è necessario essere ben svegli ,in un sogno lucido bisogna essere osservatori e arbitri al tempo stesso

pugnax ha scritto:non troveremo mai un cartello con su scritto "La tua porta" o "Il tuo fine.....per chi non ha un'intenzione esterna molto potente, le domande che la scettica ragione si pone ad ostacolo, sono: "e se ora dovessi muovermi invece sto fermo?"

Il confine tra arbitro e osservatore è sottile e personale,ma se ti affidi esclusivamente alla ragione “dubitando” rendi i contorni della tua diapositiva più sfumati.Che venga pure il dubbio,accettalo e abbassa l’importanza.E’ importante mantenere il vettore dell’intenzione allineato col tuo fine.

pugnax ha scritto:stai usando troppa intenzione interna, non riesci a fidarti

Se è questo ciò che senti,il segnale è che sei combattuto.Accetta il combattimento e la sfiducia momentanea ma rispondi con determinazione come se avessi già superato il momento critico
Buon RT

Anche io rileggo sistematicamente. Ieri ho terminato la rilettura del quinto libro e ogg ricomincio a rileggere il primo. Agire, si, ma con anima e ragione d'accordo tra loro. Se devi "convincerti" ad agire, vuol dire che l'anima ha detto no. Quando anima e ragione concordano agire non pesa, anzi è una esperienza piacevole. Comunque ti consiglio di leggere con molta calma il quinto libro, le mele cadono in cielo, dove trovi i sette principi dello specchio. Come dice Zeland in questo libro: "con il termine posizione attiva si vuole intendere non la capacità di battere le mani sull'acqua e remare contro corrente ma l'intenzione di controllare il corso dei propri pensieri in conformità ai principi dello specchio".

I principi dello specchio, che sono 7, e sono descritti nel libro le mele cadono in cielo, SONO da sapere!

Grazie ragazzi......in effetti la mia anima "sa" già, basterebbe solo svegliarsi (e ti pare poco!!! ) ma a volte l'importanza aumenta a dismisura, ed il bisogno ed il desiderio creano potenziali superflui difficili da gestire....spesso non mi concedo di sbagliare neanche nell'applicare il RT, la ragione si ostina a praticare "alla lettera", ma so già che questo è un paradosso e un controsenso......con la pratica però sono sicuro che mi ritroverò ad "andare in bicicletta" senza accorgermene....